Il cantante, ex di Whitney Houston, ha intentato una causa contro Nick Gordon e aspetta adesso la sentenza del giudice
Bobby Brown non si arrende e torna a rilasciare dichiarazioni sulla morte della figlia Bobbi Kristina: "Non posso chiudere questo capitolo fino a che Nick Gordon (fidanzato della figlia, ndr) non sarà accusato penalmente della morte di mia figlia", ha detto il cantante di "My Prerogative" durante un'intervista al TD Jakes Show.
Bobbi Kristina, la figlia 22enne di Bobby Brown e Whitney Houston, fu trovata priva di sensi in una vasca da bagno, nella casa dove viveva con il fidanzato Nick Gordon, nel gennaio 2015 e dopo sei mesi di coma farmacologico morì in ospedale. A trovarla e a chiamare i soccorsi era stato proprio il fidanzato, primo e unico indiziato per la sua morte.
Per ora tuttavia non è ancora stata emessa nessuna condanna penale nei confronti di Gordon, ritenuto solo "legalmente responsabile". Bobby Brown intanto si dice in "attesa, ma più tranquillo", sapendo che la giustizia sta indagando proprio sul fidanzato di sua figlia, contro il quale il cantante ha intentato una causa per omissione di soccorso.
Nel corpo di Bobbi Kristina è stato trovato un cocktail tossico di sostanze stupefacenti, che, stando all'accusa, le avrebbe iniettato il fidanzato dopo averla picchiato durante un litigio. La sua morte sarebbe intervenuta proprio a causa dell'intossicazione da farmaci, che le avrebbe danneggiato il cervello e in seguito all'annegamento nella vasca.