PREMIATO ALLA BIENNALE

Brian Eno a Venezia, Leone d’oro alla carriera e dal vivo con la sua opera "Ships"

Il compositore e musicista è stato premiato alla Biennale musica e ha presentato in prima mondiale ilsupo nuovo progetto

23 Ott 2023 - 13:39
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© Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù   | Ships di Brian Eno con la Baltic Sea Philarmonic diretta da Kristjan Järvi (prima assoluta, commissione La Biennale di Venezia)
© Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù   | Ships di Brian Eno con la Baltic Sea Philarmonic diretta da Kristjan Järvi (prima assoluta, commissione La Biennale di Venezia)
© Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù   | Ships di Brian Eno con la Baltic Sea Philarmonic diretta da Kristjan Järvi (prima assoluta, commissione La Biennale di Venezia)

© Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù | Ships di Brian Eno con la Baltic Sea Philarmonic diretta da Kristjan Järvi (prima assoluta, commissione La Biennale di Venezia)

© Courtesy La Biennale di Venezia ph. Andrea Avezzù | Ships di Brian Eno con la Baltic Sea Philarmonic diretta da Kristjan Järvi (prima assoluta, commissione La Biennale di Venezia)

Brian Eno ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera della Biennale musica e ha ringraziato offrendo al pubblico veneziano una doppia performance in prima mondiale del la versione sinfonica della sua installazione "Ships". La manifestazione lagunare è il più importante festival di espressioni artistiche a livello mondiale. Nessun evento ha la sua durata, la sua ampiezza e la sua storia. E pochi artisti possono riassumerne le sfaccettature come il vincitore di questo riconoscimento. Brian Eno, autore di importanti colonne sonore e artista visivo capace di creare scene teatrali, avrebbe potuto meritare questo premio praticamente in tutte le categorie della manifestazione.

Per mettere in scena "Ships", insieme ad altri brani della sua carriera, Brian Eno è andato a scegliere un'orchestra inventata da un ballerino che ha praticamente coreografato col suo corpo la direzione. Bella storia quella di Kristjan Järvi che ha inventato un ensemble di giovani col comune denominatore di nascere affacciati su un mare nero e crudele come il Baltico, ideale per un'opera cupa ambientata nei fondali marini in un immaginario Titanic ai tempi della prima guerra mondiale. Danesi, estoni, finlandesi, lettoni, norvegesi, polacchi, russi, svedesi, che suonano in piedi e si muovono sul palco, hanno saputo a poco a poco avvolgere il pubblico, onda dopo onda come una vera band rock.

Perché Eno è uno che di rock un po' se ne intende. Dopo aver creato le atmosfere glam dei Roxy Music col suo sintetizzatore diventa il più importante arrangiatore della storia contemporanea dopo George Martin. E' lui a inventare la new wave con i Talking Heads. Ed è lui che per sollevare la voce di un David Bowie in crisi etilica e non solo, spara i microfoni per creare il secondo giro di "Heroes" nella Berlino del '77. Poi prende una ruggente e un po' ruspante band irlandese e la trasforma, a partire da "The Joshua Tree", considerato dalla critica uno dei più importanti album della storia del rock, nella più importante realtà musicale di fine millennio. Nel tempo libero inventa l'ambient music, sottofondo definitivo di luoghi e non luoghi del nostro tempo.

Il concerto di Eno è stato un altro dei momenti grandiosi offerti da questa edizione della rassegna che nell'ultimo quarto di secolo è andata crescendo grazie anche alla stabilità e capacità manageriale dei suoi presidenti.

Marco Di Gregorio

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