E' una grande vittoria per la cantante, che aveva avanzato la richiesta di emancipazione in drammatiche udienze
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Jamie Spears non è più il tutore legale della figlia Britney: lo ha deciso la giudice della Superior Court di Los Angeles, Brenda Penny. E' una grande vittoria per la cantante, che aveva avanzato la richiesta di emancipazione in udienze drammatiche a giugno e luglio, denunciando il controllo oppressivo del genitore, che da 13 anni aveva assoggettato ogni sua minima azione.
La decisione segna un primo passo verso la revoca di un istituto legale usato di solito per persone molto anziane e in ogni caso non in grado di intendere e di volere. Molti gli interessi in gioco, visto l'ammontare della fortuna di Britney, valutata a 60 milioni di dollari, e il potenziale della 39enne principessa del pop di regalare ai suoi fan nuovi successi. Negli ultimi mesi Britney si era rifiutata di tornare sul palcoscenico: non avrebbe più cantato fintanto che il padre fosse rimasto a esercitare il suo ruolo di tutore.
Al posto di Jamie, il giudice ha nominato il revisore dei conti John Zabel come tutore temporaneo dei beni di Britney. La popstar non ha partecipato personalmente all'udienza. Jamie Spears aveva chiesto la revoca complessiva dell'istituto della custodianship a cui Britney è assoggettata dal 2008 dopo che due clamorosi crolli mentali nei giorni del divorzio da Kevin Federline erano finiti in pasto alle tv. Rosengart si era opposto, affermando che in questo modo il padre non avrebbe dovuto rispondere di tutti gli abusi che ha fatto subire alla figlia "non solo negli ultimi 13 anni, ma fin da quando era bambina".
Al settimo cielo il "popolo di Britney": i fan del movimento #FreeBritney erano tornati in piazza da Londra a Los Angeles per chiedere ancora una volta la liberazione della loro "principessa".
PROSSIME UDIENZE - La prossima udienza per valutare la richiesta di Britney Spears di essere interamente liberata dalla custodia legale sulle sue azioni è stata fissata per il 12 novembre. L'avvocato della popstar ha spiegato che la cantante vuole "una transizione ordinata e l'opportunità di mettere in piedi un piano per chiudere con la 'custodianship' nei prossimi 30-45 giorni". Una seconda udienza è stata fissata per il 13 dicembre quando la giudice Penny affronterà questioni finanziarie e altre richieste delle parti.