Stando agli ultimi documenti depositati in tribunale, Jamie Spears avrebbe acconsentito ad abdicare dal suo ruolo "quando sarà il momento giusto". Attesa per la prossima udienza fissata per fine settembre
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Secondo alcuni media statunitensi che hanno visionato documenti ancora riservati, il padre della cantante Britney Spears lascerà il suo ruolo di tutore dei beni della figlia, accettando di farsi da parte. La decisione metterebbe fine a un'aspra battaglia legale tra genitore e figlia. Britney, 39 anni, aveva avviato un'azione in tribunale per liberarsi dalla tutela del padre Jamie, un controllo oppressivo che secondo lei non era che una forma di "abuso". Intanto sui social la popstar continua a postare da qualche settimana spezzoni dello stesso video con uno striptease che la lascia in topless...
Padre assente per buona parte della carriera della figlia, Jamie Spears ha mantenuto il controllo del patrimonio della popstar da quando nel 2008 era stata colpita da una grave crisi nervosa e ricoverata per due volte in ospedale (le sue foto con la testa rasata avevano fatto il giro del mondo). Da tempo Britney ha ingaggiato una battaglia legale per ottenere che il padre non gestisca più le sue finanze e la sua vita privata, per farlo destituire dal ruolo legale nella conservatorship che gli permette di prendere decisioni per conto della figlia.
Una nuova udienza per discutere la richiesta della cantante è stata fissata per la fine di settembre a Los Angeles, ma secondo Tmz, in un documento indirizzato al tribunale Jamie Spears avrebbe dichiarato di voler "lavorare con la corte e il nuovo avvocato di sua figlia per preparare una transizione morbida verso un nuovo tutore". Un punto di svolta inaspettato nella vicenda anche se non è chiaro "quando" avverrà, dato che nei documenti l'uomo ha detto che "quando sarà il momento" si farà da parte e smetterà di occuparsi di molti aspetti della vita personale e del patrimonio della figlia.
"Spears non ritiene che una battaglia pubblica con sua figlia riguardo al suo ruolo di tutore sarebbe nel miglior interesse di lei", ha fatto sapere un legale, che sottolinea anche che il padre "continuerà a fare il suo lavoro diligentemente e non sarà sospeso o rimosso, certamente non sulla base di false accuse. È d’accordo a farsi da parte quando sarà il momento giusto, ma la transizione dovrà essere ordinata, risolvendo le questioni in sospeso davanti al tribunale".
Insomma la guerra sembra ben lontana dall'essere terminata. Anche se qualcosa si muove. "Siamo felici che il signor Spears e il suo avvocato abbiano ammesso che debba essere rimosso. E' un grande passo verso la giustizia", ha dichiarato il legale della cantante, Mathew Rosengart, secondo quanto riportato dalla Reuters.
A giugno Britney è tornata a parlare (virtualmente) in tribunale, alla Superior Court di Los Angeles, dicendo che non vuole altre perizie psichiatriche e chiedendo di essere libera. "Voglio sposarmi e avere un bambino. Volevo farmi togliere la spirale e avere un bambino, ma i miei tutori non me lo fanno fare perché non vogliono che abbia un bambino. Merito di avere una vita", ha spiegato la cantante, che compirà 40 anni a fine anno.
"Tutto ciò che mi succedeva doveva essere approvato da mio padre e lui amava il controllo di poter ferire sua figlia al 100%. Lavoravo sette giorni su sette, niente giorni liberi, in California l’unica cosa simile è chiamata traffico sessuale. Vivevano tutti con me, le infermiere, la security, 24 ore su 24. Mi guardavano mentre mi cambiavo ogni giorno, nuda, mattino pranzo e sera. Non avevo privacy", ha denunciato in tribunale la cantante di "...Baby one more time".