INTERVISTA A TGCOM24

Bud Spencer Blues Explosion, come un grande flusso: con "Next Big Niente" tra spaesamento e libertà

Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio tornano con un nuovo album a cinque anni dal precedente. L'intervista a Tgcom24

di Luca Freddi
30 Ott 2023 - 11:31
 © Simone Cecchetti

© Simone Cecchetti

I Bud Spencer Blues Explosion pubblicano il nuovo album dal titolo "Next Big Niente". Il duo composto da Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio torna in circolazione a cinque anni dalla loro precedente prova e dopo un fitto numero di avventure musicali altrove, in dischi di altri, tra collaborazioni sorprendenti e album solisti lontani dal loro suono, nato in un panorama italiano indie rock ben definito come attitudine. Il loro sesto album è di sicuro un inaspettato ritorno in questa forma. Coraggioso, divertito e altamente psichedelico, vive sulle ali della libertà creativa con un suono stratificato e caotico pieno di cose, onirico come un viaggio verso il cosmo lontano. Lontano dal mondo mainstream italiano. A Tgcom24 i due hanno raccontato il cuore dell'album: "Contiene le emozioni che abbiamo provato creandolo: spaesamento, vuoto, sfida con noi stessi, assenza di aspettativa e puro piacere dell’ascolto, grande libertà".

Il nuovo album

 "Next Big Niente" è un album radicale e spiazzante perché ad esempio i tre elementi cardine dei Bud Spencer Blues Explosion, chitarra, batteria e voce, non fanno quello per cui sono nati, ma vengono destrutturati e cambiano il loro uso finale destrutturate Arriva dopo cinque anni di relativo silenzio, pandemia compresa, del moniker del duo ed è stato anticipato da un numero insolito di singoli. Prima l'uscita dell’ideale 45 giri "Vandali" / "Stranidei", poi "Medioriente" e "Miku五" e infine "Insynthesi". Il disco è bipartito: cinque pezzi con testo, uno dei quali di Umberto Maria Giardini, e cinque strumentali.

Il tour

  I Bud Spencer Blues Explosion presenteranno "Next Big Niente" dal vivo nei club: 11 novembre Torino, 24 Perugia, 25 Bologna, l'1 dicembre Roncade (TV), 2 Cervia (RA), 3 Milano, 7 Taranto, 8 Catania, 9 Rende (CS), 15 Ranica (BG), 17 Firenze e 21 Roma.

© Ufficio stampa

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Ci spiegate prima di tutto la scelta del titolo del disco?

ADRIANO: Si appuntano frasi, sensazioni, visioni durante tutto il percorso. Poi alla fine rileggi, e per qualche motivo misterioso alcuni passaggi ti colpiscono più di altri. Next Big Niente era l’ultima frasetta annotata sulla lista. Ci è sembrata adeguata a un disco cosi, perché contiene emozioni che abbiamo provato creandolo: spaesamento, vuoto, sfida con noi stessi, assenza di aspettativa e puro piacere dell’ascolto, grande libertà. 

Che concetto volevate esprimere con l'immagine della copertina?

CESARE: Avevamo appena chiuso il primo pezzo ("Stranidei") e ci siamo fatti un giro alle cascate di Monte Gelato, poco fuori Roma. Guardandole, nella loro energia, nel loro scorrere, nella loro velocità di caduta, ci hanno fatto pensare a quanto in fondo il nostro processo creativo possa in qualche modo identificarsi in una cascata. Abbiamo registrato tanto, buttato tanto materiale, ma abbiamo tenuto a far emergere l’istintività e l’imprevedibilità dell’esecuzione.

 

E' un album diverso dai vostri precedenti. Com'è nato e come si è sviluppato? Mi piacerebbe sapere se è figlio dei vostri progetti e collaborazioni fuori dai BSBE e che sono in qualche modo confluiti qui oppure di nuovi ascolti o interessi musicali

ADRIANO: Le esperienze e le persone ti cambiano, quindi anche i punti di vista e le mete (quali mete?). Di sicuro nel mio modo di fare risuona tutta l’esperienza suonata in questi ultimi 10 anni andando in giro con artisti, formazioni diverse e persone speciali, lo stesso vale per Cesare. Di base abbiamo gusti in comune, condividiamo ascolti che posso essere più o meno illuminanti. Una disinteressata curiosità rimane una spinta importante, e il piacere di fare le cose cosi anche un po per caso è fondamentale.

E' un disco lisergico e psichedelico come un flusso. Un flusso che mi sembra essere anche simbolo di una chiara libertà creativa, a lato di un mercato discografico sempre molto vincolante. Che ne pensate?

CESARE: Penso che dipenda tanto da che “game” vuoi giocare. Logicamente se aspiri a Sanremo o Radio Italia, insomma a una uscita più mainstream, devi impacchettare il pezzo in un certo modo. Per quel che ci riguarda non abbiamo mai avuto particolari ambizioni da classifica o da chissà che. Abbiamo sempre fatto dischi quando ritenevamo di avere canzoni degne per realizzarli. E’ per questo che usciamo raramente con un nuovo Lp. Penso che in qualche modo le piattaforme streaming abbiano aiutato questo tipo di “libertà”. Forse però la situazione sta un po’ cambiando: grossi budget di promozione fanno sempre la differenza. Sento che ci troviamo comunque in un momento di transizione. Chissà verso cosa.

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