FINE TOUR AL CARROPONTE

Bugo: "Basta elettronica, la mia nuova pelle è rock"

Il "fantautore" il 7 settembre festeggia la fine del tour al Carroponte di Sesto San Giovanni

di Laura Lesquier
07 Set 2017 - 10:42
 © ufficio-stampa

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Dopo più di due anni in tour, Bugo il 7 settembre saluta il pubblico con una grande festa al Carroponte di Sesto San Giovanni. Accompagnato dalla sua band, il "fantautore" piemontese ripercorrerà le canzoni più rappresentative dei suoi 17 anni di carriera con uno spettacolo che inaugura la nuova fase della sua attività live. Dopo 10 anni ha infatti deciso di dire basta all’elettronica, puntando su rock puro al cento per cento.

Il 7 settembre chiuderai il tour al Carroponte. Perché lo hai scelto per il live finale?
Conosco il festival da diversi anni e nel 2012 chiusi il mio tour al Carroponte. Lo frequento, è un gran bel posto e proprio per questo abbiamo deciso di salutare il pubblico da qui.

Dopo tanti mesi in tour ti prenderai una pausa?
Sì, il tour del disco è iniziato ad aprile anche se il mio ritorno sulle scene risale al maggio 2015. Ora è arrivato il momento di fermarsi un po'. Adesso mi metterò a casa a scrivere i nuovi pezzi e poi andrò in studio.

Un bilancio di questi concerti?
Siamo molto contenti, l'accoglienza è stata calorosa ovunque. Siamo solo dispiaciuti di non essere riusciti a toccare la Sicilia ma speriamo di rifarci la prossima volta.

Nell'ultimo periodo hai dato una svolta rock alla tua musica...
Era un'idea che mi girava in testa da tempo. Già nel precedente disco, tre anni fa, avrei voluto dare un'impronta più rock ma alla fine ho deciso di inserire anche l'elettronica. Poi questa primavera ho deciso di dare una sterzata netta: ho formato una nuova band e ci siamo messi sotto con le prove.

Com'è nata questa esigenza?
Non saprei dire da dove sia nata, certe cose si provano e basta. Il rock è stato sempre la base di tutta la mia musica, anche quando ho spaziato nel folk e nell'elettronica. Ho scelto i miei pezzi più rappresentativi e li ho riarrangiati a livello primitivo, alla vecchia maniera: batteria, basso, chitarra e voce

Com'è stata l'accoglienza del pubblico?
Sono soddisfatto del risultato e il responso del pubblico è stato altrettanto positivo. Mi hanno fatto notare che così viene fuori meglio la mia voce, senza effetti o distrazioni non puoi nasconderti dietro nulla.

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Hai sempre detto di essere un fan di Vasco, in questo momento stai guardando anche ad altri artisti?
Lui rimane un punto di riferimento, anche se per esempio l'ultimo lavoro non mi è piaciuto. Sono un ascoltatore rapido e veloce, ma quando trovo qualcosa che mi appassiona me la sviscero. Negli ultimi tempi ho ascoltato i DMA'S, un gruppo australiano che l'anno scorso è uscito con un disco molto fresco e sincero ("Hills End" ndr).

In "Nessuna scala da salire" ci sono pezzi molto diversi. C'è qualcosa che li lega?
Me la chiedono in tanti, ma non c'è. Non faccio concept album, nel disco metto tutto quello che provo in quel momento, le emozioni filtrate da me. La vita per me non è fatta da un solo tema: dentro c'è amore, rabbia, spensieratezza... di tutto.

"Me la godo", per esempio, è un inno alla felicità...
Voglio infondere speranza, altrimenti diventiamo tutti depressi come i Radiohead. Sembra una banalità, ma a volte scordiamo che la vita dovrebbe essere felice. Vedo gente che ama essere triste e piangersi addosso, cosa che non sopporto del nostro Paese.

Per la location del videoclip hai scelto una bocciofila d'altri tempi
Quando stavo pensando al video mi sono chiesto 'chi è che se la gode oggi'? Non sono i giovani, ma i pensionati! Così abbiamo deciso di girare in una bocciofila vicino a casa mia. Sono sempre stato attratto dalla figura dell'anziano, inteso come saggio che ha la verità in tasca.

"Nei tuoi sogni", invece, è una ballad d'amore in pieno stile
E' dedicata a mia moglie e a livello testuale è basica, lo stesso verso ripetuto tre volte è quasi una follia. Ma volevo mandare un messaggio semplice e chiaro: io e te anche se siamo lontani ci amiamo nei sogni. Anche la banalità può essere eccezionale, dipende da come usi le parole.

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