A vent'anni dall'uscita la cantautrice pugliese e la cantante romena hanno dato nuova vita alla canzone. Tgcom24 le ha intervistate
di Massimo Longoni© Ufficio stampa
Caffellatte e Haiducii si mettono insieme per una versione di "Dragostea Din tei", il brano della cantante romena che esattamente vent'anni fa veniva lanciato per diventare un classico della dance dei nostri tempi, capace di far ballare tutto il mondo. Si intitola "Troppo chic", dove una nuova composizione della cantautrice pugliese si innesta perfettamente con la hit che, per l'occasione, Haiducii ha ricantato per la prima volta completamente, facendo sua anche la parte che nell'originale era di una voce maschile.
"Dragostea Din tei" dalla sua uscita nel 2003 ha venduto 12 milioni di copie. Una canzone concepita in Italia ma che molto rapidamente ha conquistato gran parte delle nazioni europee attraversando l'oceano fino al Messico. Primo brano di musica leggera a varcare i confini della Romania in lingua originale, è stata tradotto nelle lingue più inconsuete riuscendo a sfondare persino il muro delle blindatissime chart inglesi, sorpassando hit di star come Madonna. La nuova versione ha avuto il suo battesimo in occasione del Pride di Milano, su uno dei tanti carri che hanno animato la parata ("E' stato tutto molto bello, anche coerente con quello che volevamo trasmettere. Non vedo errori" dice Caffellatte).
Come è nata l'idea di riattualizzare questa canzone che era già diventata un classico?
Caffellatte: Quando sono entrata in studio per scrivere il pezzo la mia idea era di utilizzare dei sample di qualche brano di qualche anno fa che mi era piaciuto particolarmente. Subito ho pensato a "Dragostea Din tei" perché è una canzone a cui sono molto legata. Ho subito scritto la mia parte di canzone e ho inserito i sample della parte di Haiducii. Quando ho fatto sentire alla Warner cosa avevo fatto mi hanno messo in contatto con lei. E' stata subito dolcissima e felicissima di accettare la mia richiesta di partecipare al progetto. Quando ci siamo trovate insieme in studio è stato molto emozionante.
Haiducii: In questa versione c'è la Haiducii di oggi con la mia voce attuale. Vero che parliamo di un classico che non abbiamo cambiato, ma la vocalità è diversa.
Caffellatte cosa ha rappresentato "Dragostea Din tei" per te all'epoca della sua uscita?
A me ha cambiato tanto. Io sin da piccola sono stata sempre fissata con le classifiche. Andavo a studiarmi tutte le top 10, Top of the Pops. Per me il pop è sempre stata una sorta di ossessione. E tra i tanti "Dragostea" è uno dei ricordi che più mi fanno sorridere, il ricordo di una bambina di nove anni che tornava a casa da scuola e guardava Haiducii in tv. Poi in anni recenti mi è capitato di fare dei dj set e il momento "Dragostea" è sempre un top della serata, perché è uno di quei pezzi che tutti cantano all'unisono, scatena nel pubblico una reazione molto diversa anche da altre hit del passato.
E a te Haiducii come ha cambiato la vita questa canzone?
Io prima di essere Haiducii in Romania ero nota come Paola Mitrache. Come formazione e come scuola sono nata alla tv nazionale rumena. Quando sono arrivata alla casa discografica che mi ha proposto "Dragostea Din tei" io inizialmente ho detto di no. Intanto in Romania non c'era il concetto della cover e nella mia anima e nella mia testa pensavo di dover continuare a cantare brani miei, scritti per me. Ma il mio discografico mi ha quasi obbligata, mandandomi a prendere a Bari, dove mi trovavo, per andare a registrare a Roma. E quel provino è diventata la versione definitiva. E la mia vita è cambiata perché mi ha insegnato una volta di più a dire grazie quando salgo sul palco e che non bisogna mai sottovalutare nessuno. Questa canzone mi ha fatto diventare ancora più libera e forte come donna, togliendomi anche dei blocchi che avevo essendo cresciuta sotto il regime di Ceausescu.
Come si fondono presente e passato nelle due parti della canzone?
Caffellatte: Le due parti anche a livello di significato sono molto coerenti. "Dragostea" parla dell'amore a prima vista ed è una canzone d'amore come lo è in un certo senso "Troppo chic" che racconta della libertà di scegliere delle cose non standard. Le due canzoni insieme si completano.
Qual è il punto di unione tra la tua musica e "Dragostea Din tei"?
Il punto di unione reale sono il pop e la dance, due mondi che mi appartengono fortemente. Anche quando ho fatto i miei primi pezzi, che avevano un'inclinazione più urban, l'elettronica e la dance sono sempre state al centro, anche se in qualche pezzo lo erano in maniera più nascosta. E poi c'è un immaginario che mi lega a questo brano, l'amore per il pop.
Paola hai sottolineato come in "Troppo chic" sia l'Haiducii di oggi quella che si sente. Qual è la differenza fondamentale con quella di vent'anni fa?
L'Haiducii di vent'anni fa era una perfezionista arrivata dalla Romania ed estremamente grata all'Italia per il successo che le era arrivato. Oggi sono una donna romena fortemente italiana, che ragiona come una donna e un'artista italiana. "Troppo chic" dimostra ancora una volta quello che io amo tantissimo, ovvero la Romania e l'Italia.