Fotogallery - Il cast di "Indiana Jones e il quadrante del destino" sul red carpet
© Italy Photo Press
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La star di Hollywood ha ricevuto la Palma d'oro alla carriera in occasione della proiezione dell'ultimo episodio della saga del leggendario archeologo
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A Cannes 76 è arrivato il momento dell'ultimo schiocco di frusta di Indiana Jones. E' stato presentato "Indiana Jones e il quadrante del destino", ultimo capitolo della saga del leggendario archeologo creato da Steven Spielberg e interpretato da Harrison Ford. Proprio Harrison Ford, 80 anni portati sfidando l'età, ha infiammato la Croisette prima di ricevere la Palma d'oro alla carriera tra gli applausi del pubblico, sfilando sul red carpet con la moglie Calista Flockhart davanti a tantissimi fan che lo avevano atteso per ore, alcuni indossando il cappellone cult di Indy.
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Spettacolare il tappeto rosso di Cannes 76 con rappresentanti indigeni della foresta amazzonica, in lotta per difendere quella terra dalla distruzione, guidati dal grande vecchio ambientalista Raoni, 93 anni, capo dei brasiliani Kayapo. E poi ancora l'attrice e modella indiana Aishwarya Rai con un abito scultura che la incartava d'argento, la cinese Gong Li con Jean Michel Jarre, la modella Karlie Kloss con il pancione in evidenza, la star emergente francese Nadia Tereszkiewicz.
Con Harrison Ford sono saliti Antonio Banderas, Mads Mikkelsen, Phoebe Waller-Bridge e gli altri attori del cast e il regista James Mangold, che per questo capitolo ha preso il posto di Steven Spielberg rimasto comunque tra i produttori. Per la quinta volta di Ford come archeologo avventuriero, causa avanzata età, il ritocco è stato necessario: torna giovane, almeno per un po', nella prima parte del film, e questo per gli effetti speciali del de-aging.
Dopo un prologo nel 1944 (dove Harrison è ringiovanito) Indy si ritrova nel 1969. Accasato con Marion è ormai prossimo al ritiro e si sente superato da un mondo che non capisce più come, ad esempio, il fatto che scienziati ex-nazisti come Voller (Mads Mikkelsen) collaborino con la Nasa. All'ultimo minuto viene però coinvolto dalla sua figlioccia Helena (Phoebe Waller-Bridge) in una nuova avventura intorno al mondo, per intercettare un oggetto che cerca anche Voller. Un artefatto in grado di cambiare il mondo per il meglio. Il film arriverà nei cinema italiani dal 28 giugno.
Nella giornata dominata da Indiana Jones, due i film passati in concorso "Black Flies" di Jean-Stèphane Sauvaire e "Jeunesse (Le Printemps)" di Wang Bing. Il primo racconta la violenza di New York dal punto di vista dei paramedici delle ambulanze, un lavoro tostissimo, da eroi che cercano di salvare persone perdute di ogni tipo. Quindici minuti di sirene urlanti, di corse in autoambulanza e di gente che sta male: donne picchiate, vittime di sparatorie, aborti finiti male e gente in overdose da crack. Si entra cosi' nelle vite piene di adrenalina dei due protagonisti paramedici, il giovane Ollie Cross (Tye Sheridan) e Gene Rutkovsky (Sean Penn), veterano del mestiere. Ambientata tra le strade di New York durante la cosiddetta epidemia del crack, la storia e' tratta dal romanzo autobiografico di Shannon Burke. Jeunesse di Wang Bing è un documentario fiume che racconta come un affresco caravaggesco i lavoratori schiavi dell'industria del tessile a Zhili, la capitale cinese della moda. In oltre tre ore il grande regista cinese ci fa entrare nelle vite miserabili di questi giovanissimi operai, molti minorenni, che vengono pagati meno di un euro per ciascun capo che cuciono, lavorando chini sulle macchine da cucire in laboratori sporchi, bui e senza sicurezza. Trascorrono le loro vite li' dentro e quando tornano a casa si rinchiudono in abitazioni alveare, arredate senza mobili. Eppure la giovinezza vince, li vediamo sorridere, giocare, divertirsi, innamorarsi, litigare, fare squadra, sono tutti migranti interni (e anche stranieri), che hanno lasciato lontani villaggi rurali per cercare lavoro in città. Sono giovani e a loro la speranza del futuro migliore non manca.
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