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Carl Brave x Franco 126: "Con la nostra 'big band' avremo una marcia in più"

Il duo sarà protagonista all'Home Festival di Treviso nella giornata dell'1 settembre

di Massimo Longoni
19 Ago 2018 - 12:07
 © ufficio-stampa

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Sul palco dell'Home Festival di Treviso, l'1 settembre, tra i protagonisti ci saranno Carl Brave x Franco 126. Il loro album d’esordio "Polaroid" è stato decretato disco del 2017 e certificato disco d’oro. Un successo bissato dal primo lavoro solista di Carl Brave, "Sere Brave". "Sul palco suoneremo tutto Polaroid e alcuni brani di Sere Brave, accompagnati da una 'big band' che rispetto al disco aggiunge groove ed energia" dicono a Tgcom24.

Il duo composto dal rapper e produttore Carl Brave e dal rapper Franco 126 è una sorta di unicum nel panorama hip hop nostrano. Perché il rap è solo il centro focale attorno al quale si irradia a 360 gradi una paletta musicale che va ad attingere alla tradizione cantautorale e melodica italiana. "Polaroid" è la raccolta di istantanee che fermano il frammento di una storia, un attimo che non tornerà mai più uguale a sé stesso, e proprio per questo fragile ed irripetibile. Sullo sfondo c’è sempre Roma. "Notti Brave" adotta lo stesso schema allargando ulteriormente lo sguardo. Ora il frutto di queste due esperienze si trova su un unico palco. "Lo show è quello del tour di 'Polaroid' - spiega Franco 126 -, quindi ci sono tutti i brani di quell'album più alcune tracce del disco di Carl Brave. La band sarà quella del tour invernale: due chitarre, un sassofono, una tromba, basso e batteria, più ovviamente noi due. A differenza dell’altro tour avremo dei visual, dei ledwall".

Portare una band dal vivo è inusuale per esponenti del vostro mondo.
Franco: Innanzitutto la musica che facciamo noi è molto contaminata dal cantautorato e dalla canzone italiana, che è una grande tradizione che ci portiamo appresso. Al di là di questo, nel nostro disco sono presenti degli strumenti suonati. Carl ha campionato una serie di chitarre e sassofoni, l’unico modo di dare giustizia a un progetto del genere dal vivo era avere una band.

La presenza della band dal vivo dà un sapore diverso alle canzoni?
Carl: Il lavoro dei musicisti è stato fondamentale. I live sono molto diversi dal disco. Questo è più seduto, più triste, mentre nel live tutto prende un’altra spinta. Si crea una sorta di team, di squadra, dove uno trascina l’altro.

Questa unione tra hip hop e cantautorato è nata in modo naturale o è un mix che avete cercato sin dall'inizio?
Carl: La nostra ricetta musicale è partita dalla ricerca di un suono. Io ho deciso di lavorare con i musicisti, quindi di dare questa sfumatura classica. Per il resto non ci si può etichettare, è un insieme di tanti sottogeneri e quindi il risultato è una cosa molto particolare e che sento molto mia.

Quindi l'esperienza solista di Carl è andata ad aggiungersi alla vostra in coppia.
Assolutamente. Anche se quando parte un mio pezzo Franco scende dal palco, ma comunque questo primo approccio a Notti Brave è molto positivo.

Cosa ha significato per te lavorare da solo?
Carl: Sono stracontento. Speravo in questo tipo di accoglienza. Come in Polaroid, uno lavora, si fa il culo e quando poi la cosa porta i suoi frutti la soddisfazione è tanta. Da un punto di vista del lavoro non moltissimo: anche in 'Polaroid' certi pezzi li abbiamo scritti da soli, ognuno per i propri cavoli. Si parte da una base, che dà un mood alla canzone e scrivi di conseguenza.

La vostra è una scrittura per immagini che prende spunto dalla vita quotidiana. Scrivete anche quando siete in tour?
Franco: La vita di tutti i giorni è la nostra massima ispirazione ma sia io che Carlo annotiamo ogni volta delle immagini. E’ un lavoro costante, quindi anche quando siamo in tour. Poi ovviamente il grosso avviene quando uno sta a casa e cerca di far quadrare tutta la faccenda. Ma gli stimoli esterni sono tantissimi e anzi il tour ti dà anche spunti diversi dal quotidiano, il che può essere stimolante.

Sarete sul palco dell'Home Festival. Voi quand'è che vi sentite a casa?
Franco: Io mi sento a casa a Roma, a Trastevere. Quando sono lontano, posto che non mi muovo mai molto, per stare bene devo avere delle cose che mi riportano alla situazione di casa, tipo leggere o ascoltare musica. Non ho grosse esigenze. In tour mi diverto un sacco, ci mancherebbe. Parto con musicisti e con Carlo, con cui siamo tutti amici, ci divertiamo e suoniamo, cosa potremmo chiedere di più?
Carl: Per me casa è lavorare a una traccia in soffitta, o stare a Trastevere facendo un giro tra una birra e una grattachecca.

LE DATE DEL TOUR
1 Settembre - Treviso - Home Festival
2 Settembre – Sesto San Giovanni (MI) – Carroponte
8 Settembre - Modena - Arena del Lago
15 Settembre – Napoli – Arenile di Bagnoli

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