Questa decisione potrebbe concorrere a una riduzione della pena in caso di condanna
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Nel caso di stalking ai danni della ex fidanzata Morgan ha ottenuto di accedere alIa giustizia riparativa. Lo ha deciso oggi il giudice del Tribunale di Lecco, che ha sciolto la riserva dopo la richiesta formulata direttamente dall'artista lo scorso 13 settembre. La procedura, complementare al processo, prevede un incontro per la risoluzione del conflitto tra Morgan e Angelica Schiatti, alla presenza di un mediatore, dopo un percorso di lavoro individuale con degli specialisti per Castoldi. Questa decisione potrebbe concorrere a una riduzione della pena in caso di condanna.
Alla richiesta dei legali di Morgan si era opposta la difesa della cantante Angelica Schiatti, l'avvocata Maria Nirta: "Non riteniamo ci siano i presupposti per questo iter processuale", aveva dichiarato uscendo dall'aula. "Innanzi tutto riteniamo non siano applicabili alla fattispecie e le ultime condotte di Castoldi fanno intendere che questo ravvedimento non ci sia", aveva spiegato il legale. "Fosse stato qualche cosa di differente non ci saremmo opposti perché nessuno ha interesse a tenere in piedi questa vicenda. Ma da parte nostra ci sono serie preoccupazioni e non intendiamo assolutamente pensare a una soluzione che non sia una sentenza che speriamo sia di condanna", ha concluso.
"La giustizia riparativa è un modo nuovo di affrontare i processi, è una bella idea e se va in porto è un'innovazione. Io sono un innovatore anche in queste cose. Finalmente ho potuto dire al giudice che non sono un persecutore dopo che per anni sono stato zittito. Qui io ho problemi a capire come mantenere le mie figlie", aveva affermato Morgan al termine della prima udienza del processo a suo carico per stalking nei confronti della ex compagna Angelica Schiatti il 13 settembre.
" Il cantautore, che ha sempre rigettato le accuse, aveva anche detto di avere "molta fiducia nella giustizia, sono venuto perché credo che un processo sia un momento nel quale una persona equilibrata valuta, perché se fosse per i giornali sarebbero solo balle. Non ho nulla da nascondere - aveva aggiunto - mai fatto nulla di molesto nei confronti di nessuno, se mi si vuol far passare per quello che non sono non si riesce, in ultimo trionfa la virtù".
Poi aveva concluso: "So che è sbagliato ribaltare, ma è la verità, qui la vittima sono io, perseguitato, e lo vedete, perché dall'altra parte si fanno concerti e feste. Sono io quello che ha perso la dignità, che non ha lavoro, ma non ho fatto niente".
Morgan e Angelica Schiatti si erano conosciuti nel 2014 e dopo un flirt si sono di nuovo incontrati brevemente nel 2019. Nel 2020 la ragazza però lo aveva denunciato alle forze dell’ordine, per stalking e persecuzioni iniziate subito dopo aver interrotto la loro relazione., ottenendo la protezione concessa dalla legge sul codice rosso. Atteggiamenti che Marco Castoldi aveva minimizzato davanti al tribunale lo scorso anno alla prima udienza. Da allora tutto è rimasto fermo fino a che sui giornali sono apparsi altri particolari messi in luce dalle carte del processo, ovvero revenge porn e minacce.
Angelica infatti successivamente si era trasferita a casa del padre. A questo punto erano cominciati ad arrivare video e insulti nei confronti di lei e di sua madre su una chat comune denominata "InArteMorgan”. Nel 2021 il cantante avrebbe anche assoldato due ragazzi per pedinare lei e il nuovo fidanzato, ovvero il cantante Calcutta. Mentre continuavano ad arrivare messaggi alla ragazza, Morgan avrebbe poi insultato anche lo stesso Calcutta su Telegram.
Per protesta Calcutta, suo attuale fidanzato, ha deciso di lasciare la casa discografica Warner, che annoverava tra le propria fila proprio Morgan. Finché l'etichetta, dopo il clamore della vicenda, ha deciso di scaricare Morgan.
Sul suo profilo Angelica ha raccontato: "Sono stata in silenzio quattro anni e continuerò a restarci (tanto sono i fatti che parlano per me), sperando che la giustizia possa fare il suo corso in tempi umani", e ha proseguito poi lamentando di sentirsi abbandonata da chi dovrebbe tutelarla, lo Stato: "Questa mia è la condizione di una donna che trova il coraggio per denunciare in Italia, che cerca di difendersi e di tutelare la propria dignità e che non dovrebbe mai essere lasciata sola". Dopo che la vicenda si è diffusa sui social, la cantautrice ha ricevuto tanta solidarietà da colleghi e amici come Tommaso Paradiso, Levante, Ermal Meta, Aurora Ramazzotti, Baby K.