A UN ANNO DALLA SCOMPARSA

Rivelate le cause della morte di Sinead O'Connor

Intanto il museo nazionale delle cere di Dublino ritira la statua di cera eretta in sua memoria....

29 Lug 2024 - 13:36
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A un anno dalla sua scomparsa sono state rivelate le cause della morte di Sinead O'Connor. Come dichiarato dal certificato registrato la scorsa settimana dalla famiglia, la O’Connor morì per una broncopneumopatia cronica ostruttiva, una malattia polmonare caratterizzata da una persistente ostruzione delle vie aeree che nei casi più gravi porta a un’insufficienza respiratoria. A dare la notizia il giornale Irish Indipendent.

Morte non sospetta

 Sebbene la morte dell'artista non è stata mai trattata come "sospetta", ovvero frutto di un omicidio o del coinvolgimento di terze persone, le cause reali non erano ancora state rese note. A gennaio il medico legale di Londra, con una breve dichiarazione rilasciata del tribunale di Southwark, aveva annunciato che la cantante era deceduta per cause naturali, pur non specificando mai quali.

La statua di cera rimossa

 Voleva essere un omaggio a Sinead O'Connor, ma la statua di cera in memoria di SInead O'Conor si è trasformata in uno "shock" per il fratello della cantante e per le migliaia di fan devoti della tormentata leggenda irlandese della musica. Tanto da costringere il museo nazionale delle cere di Dublino a ritirarla, con la promessa che sarà sostituita con una sua "rappresentazione più accurata". Realizzata dall'artista PJ Heraghty, la replica in cera era stata commissionata dal proprietario del museo, Paddy Dunning, un amico della musicista, ed è ispirata al celebre video di 'Nothing Compares 2 U', il brano scritto da Prince che nel 1990 rese Sinead celebre in tutto il pianeta. Appena presentata pero' l'opera è stata travolta dalle critiche. Le più dure sono arrivate dal fratello della cantante, John O'Connor: una statua "orribile, inopportuna, a meta' tra un manichino e qualcosa uscito da Thunderbirds", una serie tv di fantascienza britannica, che "non le somiglia per niente", ha detto ai microfoni del programma radiofonico Liveline, trasmesso dell'emittente pubblica irlandese Rte'. Un giudizio condiviso da molti ammiratori che, anche sui social, hanno definito l'opera "tremendamente brutta", osservando che sembra non avere un collo e che la postura e il colore della pelle non rispecchiano quelli della cantante. Severe anche le parole del giornalista Hugh Linehan, che sull'Irish Times ha sottolineato come la statua non ricordi "per niente la giovane donna furiosa, impetuosa ed evanescente del 1990 che dovrebbe rappresentare", quanto piuttosto "un manichino abbandonato di un centro commerciale della Germania dell'Est". Colpito e affondato dalle critiche, il museo di Dublino ha fatto mea culpa riconoscendo che la statua "non rispecchia gli standard elevati ne' le aspettative dei fan di Sinead" e aggiungendo di essere gia' al lavoro per creare una nuova opera di cera "che rifletta meglio il suo vero spirito e la sua immagine iconica".

La morte

  Sinead O'Connor è stata trovata morta il 26 luglio 2023 nel suo appartamento a Herne Hill, a sud-est di Londra. Aveva 56 anni  e da tempo combatteva una dura battaglia contro i suoi problemi di salute mentale. La cantante irlandese ha pubblicato 10 album in studio e la sua canzone "Nothing Compares 2 U" è stata un grande successo. La O'Connor ha sofferto di diversi problemi di natura mentale tra cui agorafobia e bassa autostima acuta. Nel 2017 Sinead aveva confessato di essere stata torturata e abusata piscologicamente  dalla madre e di aver tentato per ben otto volte il suicidio, l'ultima volta dopo la perdita del figlio Shane, 17 anni, nel 2022, ennesima tragedia della sua vita. Il ragazzo era scomparso da giorni, dopo essere scappato da un centro psichiatrico dove era ricoverato per aver manifestato tendenze suicide.

Le trasformazioni di Sinead O'Connor

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La carriera

  Nel corso della sua carriera la celebre cantante di Dublino ha pubblicato 10 album in studio. Il brano "Nothing Compares 2 2U, incluso nel suo secondo album "I Do Not Want What I Haven't Got", è stato nominato singolo numero uno al mondo nel 1990 dai Billboard Music Awards. Nello stesso anno partecipa al concerto "The Wall - Live in Berlin" organizzato da Roger Waters, esibendosi sulle note del brano "Mother" insieme a The Band.
Gli anni '90 Due anni più tardi pubblica il terzo album "Am I Not Your Girl?", composto da una serie di rivisitazioni di celebri standard jazz con un solo inedito ("Success Has Made a Failure of Our Home"). E sempre nel 1992, ospite del Saturday Night Live, mentre canta "War" di Bob Marley cambia le ultime parole del testo per fare riferimento alla piaga della pedofilia nella Chiesa cattolica in Usa.  

Lotta alla depressione e la conversione all'Islam

  Negli ultimi anni la cantante deve combattere contro la depressione, arrivando più volte a esporre anche pubblicamente i suoi problemi mentali. Nemmeno la conversione all'Islam nel 2018, seguita dal cambio di nome in Shuhada' Davitt, la aiuta a ritrovare una stabilità emotiva. La depressione torna a condizionare pesantemente la sua esistenza dopo la morte a 17 anni di Shane, uno dei suoi quattro figli, avuto dalla relazione col cantante folk Donal Lunny. Una delle sue ultime apparizioni pubbliche è all'inizio di quest'anno agli RTÉ Choice Music Awards in Irlanda, dove dedica un premio che assegnatole "a ogni singolo membro della comunità di rifugiati irlandesi". "Siete i benvenuti in Irlanda. Vi amo moltissimo e vi auguro felicita'", dice in quell'occasione Sinead O'Connor ricevendo il caloroso applauso della platea. E' l'ultima standing ovation della sua vita.

Provocazioni

 La conversione all'Islam non è stata l'unica provocazione nella vita della O'Connor. Sempre oppostivia nei confronti del dell’establishement politico e religioso e dello show business, tra i gesti più eclatanti si ricorda quando strappò una foto di papa Giovanni Paolo II durante una puntata del programma televisivo statunitense Saturday Night Live, per richiamare l’attenzione sulle accuse di abusi sessuali da parte dei preti cattolici in Irlanda. 

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