Dal 12 ottobre all'11 febbraio nei Chiostri di San Paolo l'esposizione "Felicitazioni! CCCP-Fedeli alla linea 1984-2024"
I CCCP-Fedeli alla Linea" sono tornati. A 40 anni dal loro primo EP "Ortodossia", la band si racconta in una mostra inedita in programma dal 12 ottobre all'11 febbraio a Reggio Emilia, "Felicitazioni! CCCP - Fedeli alla linea. 1984 - 2024". Giovanni Lindo Ferretti, cantante e leader del gruppo insieme a Massimo Zamboni ci tiene però a sottolineare: "Non è in programma nessuna reunion, non possiamo fare i CCCP perché sarebbe ridicolo, qualcuno continua a suonare alla nostra eta' ma non è per noi. Non c'è una reunion perché non c'è una band".
Autodefinitosi un gruppo di "musica melodica emiliana" e di "punk filosovietico", i CCCP vennero fondati nel 1982 a Berlino Ovest, dall'incontro tra il chitarrista Massimo Zamboni e il futuro cantante/leader del gruppo Giovanni Lindo Ferretti, entrambi originari della Provincia di Reggio Emilia, e si sciolsero in Italia nel 1990, in contemporanea alla riunificazione tedesca, dopo avere incluso nel gruppo nel 1984 la 'benemerita soubrette' Annarella Giudici e Danilo Fatur, 'l'artista del popolo'.
"Per noi non c’è confine tra il palco e il mondo, i CCCP non erano nati per fare i musicisti e i cantanti, si sono ritrovati a farlo perché c'erano le condizioni di farlo", ha raccontato Giovanni Lindo Ferretti, il leader del gruppo alla conferenza stampa di presentazione della mostra. "Come ci siamo ritrovati a fare questa mostra perché si sono create le condizioni per farla. Quando ci siamo ritrovati tutti e quattro insieme mi sono detto 'si è risvegliata la cellula'. Da qui la mostra ha cominciato ad avere un senso".
I CCCP hanno dato parole e musica a più generazioni. Quello che loro hanno immaginato e progettato insieme meritava di essere sostenuto, con grande rispetto della loro autonomia".
L'esposizione ripercorrerà l'intera storia del gruppo in un percorso cronologico e antologico che porterà il visitatore a scoprire i dischi pubblicati dai CCCP, la gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che li circondava e a cui si sono ispirati e poi gli universi generati attraverso i suoni, i testi, gli abiti e le performance create. Un'idea nata inizialmente da Zamboni e condivisa dopo qualche scetticismo iniziale anche da Annarella Giudici, il volto femminile della band che si è sciolta nel 1990, dopo la caduta del muro di Berlino. "Inizialmente ho detto a Massimo 'non se ne parla neanche', poi c'è stato un riavvicinamento e un confronto, è accaduto tutto in fretta - ha raccontato - La mostra pero' è molto complicata, c’è tanto lavoro dietro". Il racconto cronologico infatti lascerà anche spazio a ambientazioni immersive atte a ricostruire, attraverso installazioni sonore, video, parole e immagini, il caos dell'essere CCCP, le esperienze quotidiane delle varie fasi creative, le sperimentazioni e i concerti. Partendo da Reggio Emilia, la mostra proietterà il visitatore in uno spazio umano illimitato, collegando di volta in volta Berlino est e ovest, l'Europa delle frontiere, Beirut, il mondo arabo, URSS e paesi satelliti, la Cina, Hong Kong, la Mongolia, Kabul, Palestina, Israele, Mosca, Leningrado e trasformando vorticosamente quei luoghi in periferie e centri di un unico impero mentale.
Evento-concerto Oltre alla mostra sabato 21 ottobre i CCCP saranno al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia per il 'Gran Gala Punkettone di parole e immagini' in cui si racconteranno al pubblico con Daria Bignardi e Andrea Scanzi. Non sarà pero' un vero e proprio concerto. "Come si fa a non fare una serata al Valli?" ha evidenziato Ferretti: "Non vorremmo pero' fare la caricatura dei CCCP, abbiamo la stessa dignita' di quando eravamo giovani strafottenti. Siamo stati tragicomici, ma mai ridicoli".