Fotogallery - Cccp, a Reggio Emilia la mostra "Felicitazioni! Fedeli alla linea 1984-2024"
© Michele Lapini
© Michele Lapini
L'annuncio del ritorno sul palco dopo le tre date a Berlino e la presentazione dell’album "Altro che nuovo nuovo", registrazione del loro primo concerto
Presentando il disco dal vivo "Altro che nuovo nuovo" (in arrivo il 23 febbraio), i Cccp hanno annunciato a sorpresa che faranno un tour in Italia in estate. Per il momento non sono state comunicate le date che rivedranno il gruppo tornare a calcare i palchi, dopo i tre concerti sold out a Berlino il 24, 25 e 26 febbraio a fare da antipasto. Continua intanto la grande mostra inedita a Reggio Emilia "Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea 1984-2024", che celebra i 40 anni di una delle esperienze musicali più interessanti della storia della musica italiana.
© Tgcom24
"Il pubblico è una componente essenziale dei Cccp, è giusto che i Cccp chiudano il cerchio con il loro pubblico", ha spiegato in conferenza stampa Giovanni Lindo Ferretti, aggiungendo: "Faremo dei concerti bellissimi. Non doveva e non poteva accadere, è accaduto. E sono soddisfatto". "La storia dei Cccp è la storia di un palcoscenico, non di una discografia. A noi non importava fare i dischi, noi volevamo fare i concerti".
"Altro che nuovo nuovo" uscirà il 23 febbraio. Il disco contiene le registrazioni del primo concerto dei Cccp - Fedeli alla linea, tenutosi nella palestra dell’Arci Galileo a Reggio Emilia, il 3 giugno 1983. Contiene i due brani inediti "Oi Oi Oi" e "Onde" (utilizzato in una sala della mostra a Reggio Emilia). "Questi brani sono incredibilmente inediti anche per noi che li avevamo quasi dimenticati", sottolinea Giovanni Lindo Ferretti. Tra gli altri brani ci sono una versione mai resa pubblica di "Sexy Soviet", poi modificata e pubblicata come "B.B.B." (nell’album “Canzoni Preghiere Danze Del IIº Millennio - Sezione Europa”), e la cover di "Kebab Träume" dei tedeschi D.A.F., spesso proposta dal vivo ma mai incisa.
Il disco è frutto di un "piccolo miracolo" di restauro, sottolinea Zamboni. Un nastro perso, ritrovato, esposto dentro una teca nella mostra ai Chiostri di San Pietro “Felicitazioni! CCCP - Fedeli alla linea. 1984 - 2024” (visitabile fino al 10 marzo), considerato irrecuperabile e apparentemente inascoltabile ma che invece è stato digitalizzato e rimasterizzato. Un live che trascina l’ascoltatore in una fumosa palestra degli anni 80, tra punk e socialisti uniti da un solo credo, e cattura l’essenza della band che urla al pubblico il manifesto programmatico di una carriera folgorante: "Ci soddisfa tanto la danza delle idee, quanto quella dei corpi". Da lì iniziava a prendere forma la dissociazione ritmica, figlia della destrutturazione punk che imperversava in America e Inghilterra, applicata alla melodia italiana, delle arie da balera e delle musiche liturgiche, che avrebbe definito la traiettoria artistica di uno dei gruppi più importanti della scena musicale italiana. La scaletta del concerto è formata da canzoni che al tempo non erano ancora state pubblicate.
A chi gli chiede se immaginano anche di incidere nuova musica, Ferretti risponde: "Già essere qui è smentire tutto quello che ho detto negli ultimi dieci anni. Il tour estivo che stiamo annunciando oggi, avevo negato anche alle persone più care che si sarebbe mai fatto. Quindi meglio lasciare la risposta sospesa". E spiega: "In fondo noi non abbiamo mai fatto una tournée dell'ultimo disco. Ma finché Dio mi lascia la voce mi riesce anche abbastanza bene cantare le mie parole. Sono passati 40 anni ed è incredibile ritrovare le cose con una forza incredibile, inimmaginabile. Questo è il motivo per cui ho accettato".
Il 24, 25 e 26 febbraio i Cccp - Fedeli alla Linea si esibiranno a Berlino con “CCCP in DDDR”, lo spettacolo, già tutto esaurito in prevendita, che porta la loro musica all’Astra Kulturhaus. Proprio Berlino, all’inizio degli anni 80, aveva fatto incontrare Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni. Pochi mesi dopo il loro ritorno in Italia, alla voce pastosa e tagliente di Ferretti e alla chitarra ruvida di Zamboni, si sarebbero unite le performance provocatorie di Fatur e Annarella.
© Michele Lapini
© Michele Lapini