Cesare Cremonini compie 40 anni: dai Lùnapop agli stadi, le foto più belle della sua carriera
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Giro di boa per il cantautore bolognese, che in vent'anni è riuscito a conquistare pubblico e critica con un percorso personale e, spesso, non privo di difficoltà
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Ha salutato "i 30" interpretando "Il cielo in una stanza" in un video postato su Instagram. Cesare Cremonini si è preparato così a entrare in quelli che definisce "i favolosi 40". L'ex leader dei Lùnapop, è cresciuto ed è diventato uno dei cantautori più apprezzati del nostro panorama musicale. Un percorso di crescita graduale che lo ha portato a riempire gli stadi
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Per Cremonini un traguardo simbolicamente importante. L'ingresso in una nuova stagione della vita che probabilmente porterà un'ulteriore evoluzione artistica e professionale. Non a caso, alla vigilia di questo compleanno, ha voluto pubblicare, qualche mese fa, una raccolta tanto corposa quanto importante nel suo essere ampia e sfaccettata. Un modo per chiudere una fase prima di affrontarne un'altra.
Lui che nel pop italiano è entrato a gamba tesa, alle soglie del nuovo millennio, con i Lùnapop e una hit diventata un classico come "50 special". Un successo travolgente tanto quanto rapido.
La storia del gruppo dura tre anni, dopodiché Cremonini decide di camminare sulle proprie gambe. E lo fa nella maniera meno ovvia: non proseguendo nella scia dei Lùnapop ma cercando una propria cifra stilistica, sempre più ambiziosa e che mescola la tradizione cantautorale italiana con quelli che sono i suoi punti di riferimento da sempre. Ci sono Dalla e Gaber nelle radici di Cesare, ma anche Freddie Mercury e il britpop. "Bagùs" (2002), "Maggese" (2005), "1+8+24" (2006) e "Il primo bacio sulla luna" (2008) sono i mattoni su cui poggia la sua carriera solista, che riparte da zero e deve affrontare anche qualche risultato commerciale non proprio esaltante. Ma dal punto di vista artistico nascono canzoni che oggi sono diventate perle per lui imprescindibili, da "PadreMadre" a "Marmellata #25", passando per "Latin Lover" e "Dicono di me".
Il secondo decennio degli anni 2000 rappresenta per lui la svolta. Album come "La teoria dei colori" e "Logico" sono il cambio di passo. La crescita artistica è evidente e se ne accorge anche un pubblico sempre più ampio. Arrivano i tour nei palazzetti, dove Cremonini dà il meglio di sé mostrando un attitudine da animale da palcoscenico. Nel 2017 poi è la volta di "Possibili scenari", di cui "Poetica" e "Nessuno vuole essere Robin" sono il manifesto di una maturità acquisita a più livelli. E con il successo dell'album arriva il primo tour negli stadi. Un traguardo che era nel mirino sin dal primo giorno ma al quale lui è voluto arrivare passo dopo passo, senza bruciare le tappe, solo quando questo avrebbe significato un'affermazione solida e matura. E così è.
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