Chiara: "Il tempo dei timori è finito, ora ho il coraggio delle mie scelte"
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A Sanremo si è presentata con il brano "Straordinario", tra i più venduti e trasmessi dalle radio, mentre l'album "Un giorno di sole" è stato ripubblicato arricchito da quattro inediti
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Quello di Chiara è "Un giorno di sole straordinario". Così si intitola infatti la riedizione del suo album, pubblicato lo scorso autunno, arricchita di quattro inediti, tra i quali "Straordinario", il brano presentato a Sanremo diventato ben presto tra i più trasmessi dalle radio. "Ora ho più coraggio nell'affrontare certe cose - dice a Tgcom24 -, come propormi in veste di autrice. E mi prendo le mie responsabilità".
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Due anni fa era arrivata sul palco dell'Ariston catapultata direttamente dalla vittoria a "X Factor". Qualcuno scommetteva sulla sua sicura vittoria e invece la sua partecipazione restò nel limbo. Questa volta invece Chiara ha colpito molti. La sua canzone (scritta da Ermal Meta e Gianni Pollex) è tra quelle che si sono imposte da subito e i risultati si vedono in questi giorni. "Questa volta sono arrivata a Sanremo come il risultato di un percorso fatto in questi due anni, nei quali ho lavorato tanto per fare un album - spiega lei -. Mi sono messa in gioco e avevo chiara l'importanza che questa occasione poteva avere. L'altra volta ci ero arrivata in maniera quasi incosciente. Anche se devo dire che a volte l'incoscienza ti salva la vita...
Nella nuova edizione dell'album c'è "L'uomo senza cuore", il primo brano che firmi come autrice...
Ci sono un paio di cose in questo lavoro alle quali ho collaborato da autrice. Il percorso di evoluzione per me significa mettersi in gioco anche in quel campo.
E' un talento che hai scoperto di recente?
Assolutamente no. Erano anni che avevo nel cassetto delle cose pronte. Quello che è cambiato è il mio coraggio nel portare queste cose al pubblico. Io in ogni caso sono per le belle canzoni, non sono fissata con il dover cantare cose per forza mie: se una canzone è bella la canto molto volentieri anche se scritta da altri.
Alcuni credono di riuscire a interpretare meglio le proprie cose perché le sentono più vicine. Per te non è così?
Per me non toglie o aggiunge nulla. Anzi, se devo essere sincera per me interpretare cose scritte da me è più difficile. L'inedito presente nella riedizione dell'album per esempio è stato uno scoglio non indifferente, perché mentre lo cantavo mi ricordava il momento in cui l'avevo scritto e, paradossalmente, ne ero troppo coinvolta.
Ti senti cresciuta rispetto a quando sei uscita da X Factor?
In realtà non è questione di crescita quanto di consapevolezza dei propri mezzi. Ho sempre più coraggio di espormi. Non sono mai stata particolarmente sfrontata, ho sempre dato il tempo alle cose di crescere. Ora mi sembra che il tempo sia quello giusto.
So che tu tieni molto al fatto che la gente ti chiami Chiara e basta...
Ho deciso sin da piccola che quando avrei fatto la cantante mi sarei chiamata Chiara. Il cognome lo tengo nella vita privata, lo usano gli amici per chiamarmi, ma nella sfera professionale sono solo Chiara: semplice, diretto. Mi piace.
C'è qualcosa che ti fa arrabbiare quando ti capita di leggerla sui giornali?
Non mi piace quando scrivono "l'hanno mandata" o "le hanno fatto cantare". Faccio le cose che mi va di fare e non sono un oggetto nelle mani di qualcuno. Se poi qualcosa va male o non piace al pubblico, sappiate che è colpa mia, non ho problemi a prendermi le mie responsabilità.