Cinema in lutto per Renato Scarpa, caratterista amato dai registi
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Il cinema italiano piange il caratterista prediletto da De Crescenzo, Nichetti e tanti altri
E' morto nella sua casa di Roma Renato Scarpa, indimenticabile Robertino di "Ricomincio da tre" di Massimo Troisi. L'attore, 82 anni, aveva esordito al cinema alla fine degli anni 60. Tra i suoi film più noti "Un sacco bello" di Carlo Verdone; "Il postino" di Michael Radford; "Così parlò Bellavista" di Luciano De Crescenzo; e "Habemus Papam" di Nanni Moretti.
Classe 1939, era nato a Milano ma il cinema romano lo adottò negli anni Sessanta grazie alle sue ottime prove da caratterista. Debuttò alla fine degli anni Sessanta in "Sotto il segno dello scorpione" dei fratelli Taviani e nel 1972 Marco Bellocchio lo volle per "Nel nome del padre". Nel 1974 recitò in 'Delitto d'amore" di Luigi Comencini, mentre nel 1977 apparve nel cult "Suspiria" di Dario Argento.
Nel 1980 passò alla commedia con Carlo Verdone in "Un sacco bello" nei panni di Sergio. L'anno seguente, Troisi lo chiamò per interpretare Robertino in "Ricomincio da tre". Il ruolo gli regalò la popolarità e i due lavorano insieme anche sul set di "Il postino", nel 1994.
Lavorò poi con Luciano De Crescenzo in "Così parlò Bellavista' (1984)" e con Maurizio Nichetti in "Stefano Quantestorie" (1993). Nanni Moretti lo volle per "La stanza del figlio" (2001) e dieci anni più tardi in "Habemus Papam" (2011). Il suo ultimo ruolo sul grande schermo è del 2019, in "Domani è un altro giorno" di Simone Spada.
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