situazione gravissima

Cinema italiano ai titoli di coda: "Siamo al collasso, il 70% degli addetti senza lavoro"

A lanciare l'allarme le associazioni del settore, che chiedono in tempi brevi una nuova norma sul tax credit

13 Mar 2025 - 11:44
 © ansa

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Il settore del cinema è ormai al collasso. A lanciare l'allarme le associazioni di settore (una ventina tra cui Anac, 100 Autori e Air3), che chiedono al governo di varare tempestivamente i decreti correttivi del tax credit e la documentazione richiesta dai giudici del Tar del Lazio: "Non possiamo permetterci di aspettare oltre: il settore ha bisogno di risposte concrete e tempestive. Le regole del nuovo tax credit e dei finanziamenti selettivi, con una brusca interruzione all'evoluzione del settore, hanno reso impossibile l'accesso alla maggioranza delle piccole e medie produzioni, relegando la possibilità produttiva solo a pochi eletti".

"Il 70% delle maestranze è senza lavoro"

 Lo stallo sta colpendo soprattutto le realtà economicamente più fragili e attive soprattutto nel circuito dei festival (qui il programma del Bari international film&tv festival), tutte produzioni che senza finanziamenti non potrebbero sopravvivere "Il cinema indipendente è a rischio estinzione, quel cinema da dove provengono i nuovi autori attraverso i quali si costruisce e si preserva il futuro culturale del nostro Paese, che è anche ispirazione per il resto del mondo", sottolineano le associazioni.  A farne le spese sono stati la maggioranza degli addetti ai lavori: "Ormai da un anno il settore del cinema e dell'audiovisivo vive nell'incertezza del suo futuro. Questo è un lavoro da cui dipendono famiglie intere, eppure più del 70% delle maestranze, attori e autori sono senza occupazione. Molti da più di un anno e quasi tutti senza prospettive di lavoro davanti a sé".

Il settore del cinema al collasso

  "Ogni giorno in più di rimando è un pezzo del settore che sparisce per sempre. Da crisi dell'occupazione si è giunti rapidamente a una crisi culturale", protestano le associazioni. "È urgente che il Governo e le Istituzioni rispondano alle necessità del settore cinematografico e audiovisivo con la massima priorità, per avere regole chiare e costanti che possano permettere a tutti i soggetti coinvolti di operare democraticamente in condizioni di certezza e stabilità. Non possiamo permetterci di aspettare oltre: il settore ha bisogno di risposte concrete".

Le associazioni coinvolte

  A firmare la petizione sono stati 100Autori (Associazione dell'Autorialità Cinetelevisiva), Aic (Autori Italiani della Cinematografia), Air3 (Associazione Italiana Registi), Aitr (Associazione Italiana Tecnici di Ripresa), Aits (Associazione Italiana Tecnici del Suono), Anac (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), Apai (Associazione del Personale di Produzione Audiovisivo), Apci (Associazione Pittori Cinematografici Italiani), Cacao (Comparto Audiovisivo e Cinema Auto Organizzato Puglia), Ccs (Collettivo Chiaro Scuro), Doc.it (Associazione Documentaristi Italiani), Emic (Associazione Elettricisti e Macchinisti Italiani), Rcas (Rete Cine-Audiovisivo Sicilia), Rcp (Rete Cinema Piemonte), Rcs (Rete Cinema Sociale), Mujeres nel Cinema (Associazione di donne nel cinema e nell'industria dell'audiovisivo), #Satdc (comitato #Siamoaititolidicoda), Ueci (Unione Esercenti Cinematografici Italiani), Wgi (Writers Guild Italia).

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