Era stata colpita da infarto durante un volo aereo che la portava da Londra a Los Angeles
Carrie Fisher, famosa per aver interpretato la mitica "Principessa Leila" della saga di "Star Wars", è morta. Lo annuncia un portavoce della famiglia citato dal magazine People. Aveva 60 anni e pochi giorni fa era stata colpita da infarto durante un volo aereo che la portava da Londra a Los Angeles, dopo 11 ore a bordo, e le sue condizioni erano apparse subito gravi.
Il portavoce della famiglia, Simon Halls, ha reso note le parole della figlia di Fisher, Billie Lourd: "E' con una tristezza profonda che Billie Lourd conferma che la sua amata madre Carrie Fisher è deceduta alle 8:55 di questa mattina", si legge nella dichiarazione. "E' stata amata dal mondo e lei ci mancherà profondamente", prosegue la figlia dell'attrice, secondo quanto riporta People. "Tutta la nostra famiglia vi ringrazia per i vostri pensieri e le vostre preghiere".
Carrie Fisher si trovava su un volo proveniente da Londra e diretto a Los Angeles, il 23 dicembre, quando è andata in arresto cardiaco, un quarto d'ora prima dell'atterraggio. L'attrice è stata portata il più in fretta possibile in ospedale. Il giorno successivo la madre, Debbie Reynolds, aveva fatto sapere che la figlia era in condizioni stabili.
Una vita da principessa tormentata - Figlia del cantante pop Eddie Fisher e dell'attrice Debbie Reynolds, era diventata famosa 39 anni fa con la parte della principessa vestita di bianco ma tutt'altro che indifesa di "Guerre Stellari" (A New Hope). Erano seguiti a ruota "L'Impero Colpisce Ancora" del 1980 e nel 1983 "Il Ritorno del Jedi". Lontano dal set non aveva mai nascosto il suo male di vivere: soffriva di disordine bipolare. Le sue battaglie con la depressione erano state al centro di libri come "Postcards from the Edge" (poi diventato un dilm), scritto dopo la quasi fatale overdose mentre girava "Hannah e le sue sorelle" di Woody Allen, e l'autobiografia "Wishful Drinking." I genitori celebri non le avevano facilitato l'infanzia: il padre aveva lasciato la madre per Liz Taylor.
Dopo un periodo difficile in cui aveva combattuto i demoni dell'alcol e della droga, era risorta come scrittrice e tornata a recitare: l'anno scorso l'abbiamo rivista nei panni della Principessa Leila in "Il risveglio della Forza", il settimo film della franchise. Grazie ai poteri della CGI era riapparsa giovane in "Rogue One", l'ultimo Guerre Stellari da metà dicembre nelle sale italiane. Carrie continuerà ad esistere sul piccolo schermo anche senza i prodigi della tecnologia: la terza stagione della sitcom britannica Catastrophe in onda nel 2017 la vedrà nella parte della madre della protagonista. Ma pur avendo recitato in altri film tra cui "The Blues Brothers", "Harry ti presento Sally" e scritto le sceneggiature di, tra l'altro, "The Wedding Singer" e "Sister Act", è a Guerre Stellari e alle sue avventure "tanto tempo fa in una galassia lontana lontana" che la sua fama sarà eternamente legata.
Infelice la vita privata: una relazione con Dan Akroyd, un matrimonio durato meno di un anno con Paul Simon che ispirò la canzone "Hearts and Bones". E nel suo ottavo libro, "The Princess Diarist," è arrivata la confessione di quanto molti sospettavano: con Harrison Ford ci fu una torrida love story al tempo del primo Guerre Stellari.