LAVORO D'ESORDIO

Clara, il "Primo" album non si scorda mai: "Amate le mie canzoni tristi ma so essere anche leggera"

E' uscito il lavoro d'esordio della cantautrice che ha portato a Sanremo "Diamanti grezzi". E adesso arriva il tour. Tgcom24 ne ha parlato con lei

di Massimo Longoni
17 Feb 2024 - 14:34
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E' uscito "Primo", album di debutto di Clara. Per la cantautrice una nuova tappa della sua ancora giovane carriera che arriva dopo i successi di "Mare fuori" e delle canzoni realizzate per la serie, e la partecipazione al Festival di Sanremo 2024 con "Diamanti grezzi". "Nell’ultimo anno sono cresciuta molto, la mia vita è cambiata e sto compiendo i primi passi per realizzare il mio sogno di sempre. Ho voluto racchiudere i miei sentimenti all'interno di un racconto, una sorta di carta d’identità della mia vita fino a qui".

Fotogallery - Clara pubblica il suo "Primo" album

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Giusto il tempo di riprendersi dopo una settimana nel frullatore sanremese ("Ma io sarei andata avanti ancora, mi sono divertita troppo" dice), che Clara ha già un nuovo traguardo da tagliare. Quello del primo album, cui seguirà un instore tour e un tour nel club. Dopo qualche anno di gavetta Clara (nome completo Clara Soccini) è esplosa con "Mare fuori 3", serie all’interno della quale mantiene la sua identità da musicista con il suo brano "Origami all’alba", certificato triplo disco di platino, per mesi stabile in Top20 nelle classifiche Fimi/Gfk e Spotify Italia. A dicembre ha vinto Sanremo Giovani 2023 con il brano “Boulevard” e poi la partecipazione nei Big a Sanremo 2024. Ma tutto questo sembra essere solo l'inizio.  

Che effetto ti ha fatto entrare in questa sorta di Champions League della musica italiana?

Molti dei Big non li conoscevo e avevo un po' di timore che magari i più veterani potessero non calcolare un'esordiente come me o addirittura che potesse esserci un po' di "nonnismo", come al liceo, con quelli di quinta rispetto ai "primini". E invece ho scoperto erano i primi a venire per renderti partecipe. E' una cosa bellissima che non era affatto scontata. 

A parte il divertimento, l'impatto come è stato?

L'emozione più grande è stata aprire il Festival. Essere la prima a esibirsi è stata una cosa che avrebbe potuto tagliarmi le gambe per la paura, e invece sono riuscita a trasformarla in adrenalina. Mi sono detta "vai, è il tuo momento, comunque sia resterai quella che ha aperto il Festival, quindi è una grande opportunità". Ma ogni serata è stata magica. La serata delle cover, poi, mi ha dato la possibilità di duettare con Ivana Spagna, una donna di un'umiltà incredibile che umanamente emana delle energie bellissime.

Quanto ti è servita l'esperienza di attrice per dominare le emozioni e rompere il ghiaccio in una situazione di questo tipo?

Io non ho mai studiato recitazione però dall'esperienza di "Mare fuori" ho appreso alcune cose. Intanto che quando danno il ciak tu devi "andare", non puoi avere l'ansia, anche perché di base la prima scena è quella che poi tengono. E poi mi ha insegnato a seguire le telecamere. Da quando facevo la modella a 16 anni ho avuto a che fare con le videocamere, ma in modo completamente diverso da come vengono utilizzate in una serie tv. Nella serie tv devi schivarle, tu non devi parlare in camera. Però saperle schivare mi ha aiutato molto a saperle prendere e a guardare le luci rosse che si accendono.

Molte tue canzoni partono da ansie, ferite e cicatrici e parlano comunque di passaggi emotivi importanti. Hai iniziato a scrivere canzoni anche per esorcizzare questo tipo di emozioni?

Non sono mai stata capace di analizzare le mie emozioni, sono più brava a descriverle. Ho iniziato a cantare da piccolissima, mia mamma ha dei video di me piccola in cui canto in finto inglese o canzoni in italiano inventate da me, che non significavano niente. Però passavo davvero tanto tempo a cantare. Crescendo questa passione si è evoluta nel mettere in musica i miei pensieri, quello che mi gira per la testa.

Molte canzoni sembrano avere un mood malinconico...

Soprattutto all'inizio scrivevo molte cose tristi, melanconiche. Ma andando avanti negli anni ho cercato di esprimere diverse parti di me. In questo mio primo album ad esempio ci sono tantissime canzoni melanconiche, è una cosa che farà sempre parte di me, perché non viviamo solo gli attimi felici e poi mi piace lo struggimento, adoro piangere guardando un film o ascoltando una canzone. Però ho voluto mettere anche canzoni un pochino più leggere tipo "Soldi, amore", un brano scritto per divertimento in studio che è proprio "terra terra", ma nel senso bello.

Hai accennato al fatto che facevi la modella, poi è arrivata la recitazione mentre la musica è sempre stata in qualche modo presente: sei una persona che ha bisogno continuamente di nuove sfide?

In realtà la professione di modella è nata da un esigenza pratica, quella di mantenermi quando mi sono trasferita da Travedona Monate, un paese in provincia di Varese, a Milano, che è costosissima. Sin da piccola sapevo che avrei voluto fare la cantante ma ero consapevole che mantenermi con il mio sogno sarebbe stato difficile.

C'è stato un momento in cui il tuo percorso ha preso una svolta decisiva?

Sì, è stata la chiamata per "Mare fuori", che è arrivata proprio nel momento più brutto e triste della mia vita. Avevo già fatto uscire un po' di canzoni con la casa discografica ma non erano andate bene. Però avevo lasciato il lavoro e anche i soldi che avevo messo da parte stavano finendo. Ero molto preoccupata, ho vissuto quasi due anni molto tirati e difficili e non volevo dare preoccupazione a mia mamma. Poi è arrivato nella mia vita il mio cane, Coco, e due settimane dopo, mi ha scritto il regista di "Mare fuori". Aveva ascoltato proprio quelle canzoni che erano andate male ma a lui erano piaciute e mi ha chiesto di partecipare alla serie come cantante.

Non ti ha preoccupato affrontare la recitazione?

In quel caso mi sono davvero messa in gioco. Io dico sempre che non sono un'attrice, non mi permetterei mai per rispetto nei confronti di chi l'attore lo fa davvero, ma mi sono divertita a mettermi alla prova. E meno male che l'ho fatto perché mi ha dato molta visibilità e aperto altre opportunità. C'è chi passa per un talent, il mio trampolino di lancio sicuramente è stato "Origami all'alba".

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Nell'album c'è un brano, "C'est la vie", che è un invito ad assaporare il momento in un mondo in cui andiamo tutti di corsa, costretti a vivere tutto velocemente. Tu senti di esserti persa qualcosa?

Mia mamma mi ha sempre spronato a godermi le cose e crescendo sto imparando a farlo. Perché ho notato che soprattutto quando le cose vanno bene non è facile. In quest'anno mi sono accorta che spesso ero presa dalla frenesia, e tale era l'eccitazione per le cose belle che mi stavano accadendo che pensavo subito alla successiva. Ora invece sto imparando ad apprezzare step by step quello che succede. 

Qual è per te la situazione migliore per scrivere canzoni?

Ogni momento è buono. Se parlo con una persona o sto guardando un film e c'è una frase che mi colpisce, me l'appunto subito. Le note del mio telefono sono piene di frasi. Quando sono in studio arrivo alle volte con un testo già pronto, alle volte solo linee melodiche, mi appunto anche queste, magari mentre sono in giro in strada. In ogni caso non ho un rito per la composizione, non mi obbligo mai con una pianificazione rigida tipo "adesso voglio un attimo godermi questo momento e settimana prossima vado in studio". Secondo me obbligarsi a fare le cose è sbagliatissimo.

Cantando di te senti di raccontare in qualche modo le esperienze della tua generazione?

Ho visto molti tatuarsi frasi dalle mie canzoni perché ci si rispecchiano. Sono rimasta scioccata. Non vorrei farne un fattore generazionale mi fa piacere anche se una persona più adulta si ritrova in quello che canto. Io invito sempre ad accettarsi per le fragilità, per il brutto carattere che si ha, per tutte le sfaccettature che abbiamo. Non giudico mai. Mi sento di rappresentare le fragilità al di là di tutto ma anche ovviamente la strafottenza o il divertirsi e non pensare a niente: non è che dobbiamo stare tutto il tempo a soffrire.

Cosa fai nel tempo libero?

Mi alleno tantissimo in palestra, ho cambiato completamente vita. Prima ero un po' una sbandata invece da un anno e mezzo vado in palestra quattro volte a settimana, fumo rarissimamente e bevo pochissimo. E poi c'è il mio cane, sto sempre con Coco. Per il resto sto con il mio ragazzo e con i miei amici. Sono arrivata a quell'età in cui inizio a preferire le cene con gli amici e magari andare a bere qualcosa all'andare in discoteca. Prima era il contrario.

Adesso incontri il tuo pubblico da vicino, prima con gli instore e poi con il tour nei club. Come stai vivendo questa attesa?

Non si sa mai cosa devi aspettarti, magari arrivo lì e non c'è nessuno! Ma di fondo non vedo l'ora. Dopo Sanremo sto ricevendo un affetto smisurato sul social, tanti di quei messaggi belli, che arrivano da gente di tutte le età.

Come nel video di "Diamanti grezzi" unisci diverse generazioni...

Sì, il video racconta di noi ragazzi giovani che andiamo in una discoteca e non ci vogliono fare entrare ma alla fine gli adulti che volevano fermarci si mettono a ballare con noi. E' proprio quello che voglio, unire in modo diverso. In fondo tutti abbiamo attraversato l'adolescenza e i 20-30 anni, capito? Alla fine siamo tutti sulla stessa barca.

E per le date live cosa ti aspetti?

Ho ovviamente un po' d'ansia perché non ho mai suonato con una band, quindi sarà la prima volta. Poi io tengo molto ai dettagli, sono molto precisa, persino un po' stakanovista nelle cose. Da quando mi sveglio a quando vado a letto, penso solo a questo e a volte mi rendo conto che è persino troppo. E voglio capire quali canzoni piacciono di più e quali meno anche se sono quasi sicura che piaceranno di più quelle tristi perché le canzoni tristi, anche se magari altre sono hit, sono quelle che ti restano. 

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Le date del "Primo Instore Tour"

Si svolgerà nel mese di febbraio il 17 alla Libreria Mondadori (Duomo) di Milano, il 18 al Centro Commerciale I Petali di Reggio Emilia, il 20 alla Libreria Mondadori di Piazza Castello (TO), il 21 all’Elnos Shopping di Roncadelle (BS), il 22 al Centro Commerciale Porte dello Jonio di Taranto, il 23 al Centro Commerciale di Volcano Buono di Nola (NA), il 24 al Centro Commerciale Tiburtino di Roma e infine il 2 marzo al Centro Commerciale Poseidon di Palermo e il 3 marzo al Centro Commerciale Katanè di Catania. 

Le date di "Clara Live 2024"

Domenica 17 marzo 2024 – Padova @ Hall

Mercoledì 20 marzo 2024 – Firenze @ Viper Theatre

Giovedì 21 marzo 2024 – Roma @ Largo Venue

Venerdì 22 marzo 2024 – Bardi @ Demodè Club

Domenica 24 marzo 2024 – Napoli @ Duel Club

Martedì 26 marzo – Milano @ Magazzini Generali

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