Sul set di "Finalement" di Claude Lelouch
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Il nuovo film dell'iconico regista francese 86enne, presentato alla Mostra del cinema di Venezia, nelle sale dal 19 settembre
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Claude Lelouch racconta la follia e la poesia dei sentimenti in "Finalement – Storia di una tromba che si innamorò di un pianoforte", suo 51esimo film, nelle sale dal 19 settembre. "Il film più romantico che abbia mai creato" si legge nel trailer. E di amore, libertà e del senso benefico di tutto ciò che ci accade parla questa delicata pellicola che l'iconico regista 86enne ha presentato (fuori concorso) alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Una sorprendente avventura, emozionante e divertente, che diventa una summa della ricchissima cinematografia del maestro francese. "Sono sincero quando dico di aver fatto un solo film. Ognuno ha generato il successivo e "Finalement" è davvero la continuazione di tutti gli altri.
In un mondo sempre più folle, Lino (interpretato da Kad Merad), un uomo che aveva tutto, tra famiglia, successo e carriera, sente che sta perdendo l’equilibrio. Decide di lasciarsi tutto alle spalle e vagare, ricercato, per la Francia vestendo prima i panni di un prete destituito, di un regista di film per adulti, di un trombettista per rendersi conto alla fine, dopo una serie di incontri a dir poco strampalati, che tutto quello che accade nella vita è un bene.
Il tema principale di "Finalement" in definitiva è indicato chiaramente e a raccontarlo è lo stesso regista: "Tutto ciò che ci accade è per il nostro bene. A 86 anni, questa è la mia intima convinzione e il personaggio interpretato da Kad Merad lo esprime alla fine. Ho sempre cercato di capire cosa mi stava succedendo... i matrimoni, i divorzi, gli incidenti, anche quando mi sono ritrovato sull'orlo del precipizio. E ho davvero la sensazione che tutto quello che mi è accaduto abbia avuto un senso benefico. Anche se basata sulla mia esperienza personale, credo che questa idea si applichi a tutti, anche nei momenti più crudeli e dolorosi. Se ognuno potesse adottare questa prospettiva, penso che i tormenti della vita sarebbero più facili da accettare".
E in "tutto ciò che ci accade" c'è davvero di tutto, perché nel suo girovagare a Lino, fuggito perché in preda a una crisi profonda, forse dovuta anche ad una forma di demenza lobo frontale, che nel film è altrimenti detta "follia dei sentimenti", accade davvero di tutto, tra incontri disparati e straordinari, un allevatore, un cacciatore, un antiquario, un'agricoltrice, una scrittrice, un musicista e paesaggi e luoghi meravigliosi. Lino scopre la libertà e la solitudine che vi è direttamente collegata, come racconta il regista: "Finalement" è anche un film sulla solitudine che, in un certo senso, accompagna inevitabilmente la libertà".
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Ed è anche un film sulla famiglia, che per Lelouch è il cinema. "È il cinema che mi ha fatto venire voglia di leggere, di ascoltare musica. Quindi c'è il cinema... ma anche il circo! Fin dall'infanzia, mi ha sempre influenzato. "Finalement" è ricco di omaggi al cinema. Ho voluto mostrare la forza di alcuni film nella vita degli spettatori. Quando vedo "Sur la route de Madison" (I ponti di Madison County) di Clint Eastwood, prima sono geloso e poi, molto rapidamente, pieno di ammirazione. Gli rendo omaggio perché forse è la più bella storia d'amore mai filmata. Volevo anche salutare "La grande illusion" (La grande illusione). La scena finale del film di Jean Renoir, nella fattoria, tra Jean Gabin e Dita Parlo è favolosa. Ancora una volta, una storia d'amore che arriva inaspettata e potente".
Si può anche azzardare che "Finalement" sia anche un fil politico e il regista spiega perché: "Finalement affronta a suo modo questioni che riguardano la società attuale, come il burnout, (l’esaurimento psicofisico dovuto allo stress lavorativo). Il film si interessa anche a ciò che deve regolare una società organizzata. Ci mostra quattro processi e può trasmettere altrettanti messaggi. Per esempio, che la vita di ciascuno di noi può dipendere da un solo secondo. O che la prostituzione rimane un tema scabroso, considerato il mestiere più antico del mondo".
Per girare “Finalement,” Lelouch è andato prima in Normandia, in particolare nella baia del Mont-Saint-Michel, "ma anche sulle spiagge dello sbarco che per me rimangono magiche. Sono le porte della libertà. Sono anche andato in Borgogna, il cuore del paese. Nel sud, in Occitania, nei dintorni di Béziers, e ad Avignone, l'anima della cultura. Senza dimenticare Le Mans, dove si svolge la più bella corsa automobilistica del mondo. Volevo tanto tornarci. E naturalmente Parigi, dove sono nato e dove vivo.
"Finalement" è certamente un film sulla Francia, ma anche sui francesi, meravigliosi e lamentosi allo stesso tempo".