L'attrice festeggia un compleanno importante in scena nello spettacolo "La strana coppia" di Neil Simon. Anima ribelle, ha lavorato con i più grandi registi italiani
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Una festa di compleanno da diva, per un'attrice che orgogliosamente si autodefinisce antidiva. Claudia Cardinale compie 80 anni domenica 15 aprile e festeggia al Teatro San Carlo di Napoli. "Non ho mai nascosto la mia età, non sono mai stata e mai sarò una diva. Sono una donna normale, come tutte le altre", rivendica la musa ispiratrice dei grandi registi degli anni d'oro del cinema italiano, da Visconti a Germi, da Fellini a Leone.
Nata nel 1938 a Tunisi da genitori di origini italiane (il suo vero nome è Claude Joséphine Rose Cardinale), a solo 17 anni vinse un concorso di bellezza: il premio ebbe un valore simbolico non indifferente per il suo futuro. Era un viaggio al Festival del Cinema di Venezia. Da allora non si è più fermata.
Poco prima di questo evento, nella capitale africana venne violentata da un uomo francese più grande di lei, con cui ebbe una traumatica relazione. Ebbe il suo primo figlio, che nacque in gran segreto mentre iniziava a sfondare nel mondo del cinema.
La sua prima interpretazione fu nei "Soliti Ignoti" di Mario Monicelli. E' stata protagonista di oltre 120 pellicole firmate dai grandi nomi del cinema, "Rocco e i suoi fratelli" e "Il Gattopardo" di Luchino Visconti, "La ragazza con la valigia" di Valerio Zurlini, "La ragazza di Bube" di Luigi Comincini, "Otto e mezzo" di Federico Fellini e la "Pantera Rosa" interpretata da Peter Sellers e diretta da Blake Edwards.
Se negli anni sessanta in Francia spopolava "BB" (Brigitte Bardot), in Italia invece tutti volevano "CC", Claudia Cardinale. Può essere considerata l’attrice italiana più importante emersa in quegli anni e l’unica a conseguire una notorietà internazionale al pari di Sophia Loren, tanto da meritarsi il Leone d’Oro alla Carriera nel 1993 e l’Orso d’Oro alla Berlinale del 2002.
Intanto in questi giorni è al Teatro Augusteo, interprete de "La strana coppia", testo tratto dall'originale di Neil Simon riadattato in italiano e "al femminile" da Pasquale Squitieri (a cui è stata legata dal 1973 al 1999), scomparso un anno fa e che resterà per sempre "l'unico amore della mia vita". A chi le chiede come ha fatto a resistere al fascino di attori con cui ha diviso il set come Alain Delon e Marcello Mastroianni, assicura: "Non sono mai cascata per un attore".