Il disco composto da 12 brani inediti arriverà il 4 dicembre
© ALESSANDRO DOBICI
Non rivela il titolo del nuovo album, ma giura che è stato "ideato e composto come una volta. Vero, sincero, fatto a mano e interamente suonato". Il 4 dicembre arriverà il nuovo disco di inediti (il sedicesimo) di Claudio Baglioni dopo sette anni di riflessione e scrittura. "Solo alla fine - spiega - ascoltandolo parlare e guardandolo negli occhi, saprò che nome dargli".
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"È un progetto – racconta - al quale ho dedicato tutto me stesso, a partire dalla scrittura, strutturata come non accadeva da tempo, su linee melodiche e processi armonici che la musica popolare, sembra offrire sempre meno. Le sonorità sono tutte vere – nel senso di 'acustiche', basso, batteria, pianoforte, chitarre, archi, fiati, voce e cori – e il ricorso all’elettronica è stato dedicato, esclusivamente, alla cura degli effetti suono e delle atmosfere. Ne sono venuti fuori dodici pezzi suonati dalla prima all’ultima nota, da un gruppo di musicisti straordinari, che fanno quello che ci si aspetta da loro: suonare con tutta la creatività, l’invenzione, l’energia e la passione - in una parola: la musicalità - che hanno dentro”.
Per quanto riguarda i testi, spiega: "Ho affidato a semplicità e immediatezza il compito di raccontare l'avventura dell’esistenza e delle relazioni umane, e alla leggerezza e alla freschezza di certe immagini quello di provare a sgombrare l’orizzonte dalle nubi che a volte sorvolano la vita".
"Un album - conclude Baglioni - che, in un certo senso, si potrebbe definire 'classico'. Non per il genere di musica, naturalmente, ma per il fatto che rappresenta una sorta di ritorno alle origini di quella grande tradizione pop, fiorita tra metà anni Sessanta e metà anni Settanta, nella quale ogni vinile che si pubblicava era come il miracolo di una nascita".
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