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Il rapper e cantautore romano torna a tre anni di distanza dal successo di "E' sempre bello". Tgcom24 lo ha incontrato
di Massimo Longoni© Ufficio stampa
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Riappropriarsi delle proprie radici senza però dimenticare l'evoluzione artistica e personale vissuta in questi anni. E' quello che ha fatto Coez con "Volare", il suo nuovo album in uscita il 3 dicembre e che segue il grande successo di "E' sempre bello". "E' un sunto della mia carriera, nell'album c'è persino il mio primo gruppo che di fatto non esiste più - spiega lui a Tgcom24 -. Ma alcuni brani aprono un nuovo percorso sul futuro".
E' nato con il rap, poi da artista curioso qual è Coez (al secolo Silvano Albanese), si è mosso di passo in passo sino ad arrivare a essere associato al movimento indie, e in quella veste nel 2019 ha lasciato un segno indelebile con un album come "E' sempre bello", che gli ha fatto fare un salto di dimensione a suon di numeri fatti e concerti nei palazzetti. Ma per Coez quello è stato solo un momento di passaggio nell'ambito di un percorso sulla lunga distanza. E così, anche per non rimanere ingabbiato in un recinto che non gli appartiene ("Detesto le categorie, soprattutto quando arrivano dai giovanissimi. Oggi c'è una gara ai numeri che trovo triste") si è rimesso in cammino. Come altri, ha approfittato dal tempo inaspettato (e assolutamente inedito in questo periodo storico della discografia) offerto dallo stop per la pandemia per realizzare un lavoro ragionato, curato in ogni dettaglio e denso, capace di comprendere tutte le sue diverse anime. "Abbiamo fatto quasi 160 giorni di lavoro in studio, un'enormità - spiega lui -. Questo periodo mi ha dato da pensare su quanto l'artista debba essere al servizio della 'macchina' piuttosto che al servizio dell'album. Troppo spesso ormai si lavora in modo veloce e superficiale sulle canzoni perché bisogno stare dietro alle necessità di una presenza continua, della promozione e di altre cose che riguardano la cornice e non il quadro. In questo caso non è stato così".
Tra le canzoni che provano ad aprire un nuovo sguardo c'è "Occhi rossi". "Ci sono pezzi che in qualche modo hai già scritto e riproponi perché ti fanno sentire in una comfort zone - spiega -. 'Occhi rossi' è un'altra cosa, esce dalla moda, guarda al futuro. Penso abbia una vibe che non si inserisce in nulla che si sente attualmente in Italia. Io non suono strumenti e può capitare che mi appunti sul telefono delle linee melodiche che mi vengono in mente. 'Occhi rossi' e 'Margherita' sono nate da proprio da una linea melodica mia e non da una base portata da altri".
Tra i molti featuring di "Volare" c'è quello di Neffa, che mette la sua voce in "Cerchi nel fumo", in una sorta di ping pong dopo che Coez aveva collaborato al suo ultimo album di canzoni in napoletano. "'Cerchi con il fumo' è nata in modo curioso - spiega il rapper -. Prima che scoppiasse la pandemia e si chiudesse tutto stavo per lanciare un format intitolato 'Nella casa'. Si sarebbe trattato di chiudersi in casa con un artista diverso ogni settimana per realizzare una canzone rendendo il pubblico partecipe del processo creativo attraverso dirette social. Questa canzone era destinata a quel format e nasce ispirata da un pezzo di Neffa degli anni 90. Così quando l'ho incontrato gli ho chiesto di fare i ritornelli. Purtroppo con lui la collaborazione è dovuta essere per forza di cose a distanza. Di fatto abbiamo avuto modo di conoscerci di persona solo dopo che avevamo fatto tutto".
Con chi invece un pezzo è stato registrato alla vecchia maniera, tutti insieme in studio dopo aver fatto tamponi e quarantene di sicurezza, è Salmo ("E' un fratello, con lui ho collaborato tanto ma non lo avevamo mai fatto su un disco mio"). Lui, insieme a Massimo Pericolo, è presente nel pezzo "Crack". "E' una canzone d'amore con un testo che va un po' sull'esplicito - spiega Coez -. Nel ritornello ci sono due citazioni da due film che amo molto, 'L'odio' e 'Pulp Fiction'. Massimo Pericolo ho voluto coinvolgerlo perché lo ritengo un 'gang veteran', tra i giovani è quello più maturo".
Se in "Volare" Coez si è riappropriato di corposi pezzi del suo passato, un ritorno alle origini è rappresentato anche dall'inedito tour che lo vedrà protagonista a inizio 2022 in club decisamente piccoli, lui che si era abituato a folle da palazzetti. "Si tratta di dodici date nei club in cui mi sono esibito quando ho iniziato - sottolinea -. Ci sono posti che ci hanno ospitati quando eravamo sconosciuti e magari avevamo davanti un pubblico di 40 persone. Nei palazzetti perdi un po' di quell'attitudine punk che caratterizza molti miei pezzi. E poi dopo la chiusura che queste realtà più piccole hanno dovuto affrontare a caro prezzo, mi sembrava un bel modo per rimettere in circolo energie ed economia".
LE DATE DEL TOUR NEI "CLUBBINI"
31 gennaio 2022 || Torino @ Hiroshima Mon Amour – SOLD OUT
2 febbraio 2022 || Milano @ Magazzini Generali – SOLD OUT
4 febbraio 2022 || Brescia @ Lattepiù – SOLD OUT
6 febbraio 2022 || Roncade (TV) @ New Age – SOLD OUT
9 febbraio 2022 || Parma @ Campus Music Industry
11 febbraio 2022 || Livorno @ The Cage
12 febbraio 2022 || Firenze @ Viper
14 febbraio 2022 || Ravenna @ Bronson Club
17 febbraio 2022 || Modugno (BA) @ Demodè
18 febbraio 2022 || Maglie (LE) Industrie Musicali
20 febbraio 2022 || Napoli @ Duel Beat
22 febbraio 2022 || Roma @ Planet Roma (ex Alpheus) – SOLD OUT
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