TRA HIP HOP E CANTAUTORATO

Coma_Cose, voce ItPop di Milano: "Niente calcoli, per noi conta solo la libertà"

Il duo, dopo il successo di "Post concerto" ha pubblicato il singolo "Nudo integrale" e pensa a un album. Tgcom24 ha incontrato Fausto Lama

di Massimo Longoni
29 Giu 2018 - 13:11
 © ufficio-stampa

© ufficio-stampa

Sono una delle rivelazioni degli ultimi mesi. La loro "Post concerto", grazie al passaggio continuo su alcuni network radiofonici, li ha rivelati anche al grande pubblico che li ha adottati dopo che si erano fatti le ossa nel mondo underground. I Coma_Cose sono attesi ora da un'estate di concerti e di lavoro per il primo album. "Alla base del nostro progetto c'è la libertà - dice Fausto Lama a Tgcom24 -. Andiamo avanti senza calcoli di marketing".

Un impasto assolutamente originale dove entrano sonorità urban e hip hop e melodie che guardano al cantautorato classico alla Battisti. Con testi che colpiscono grazie a giochi di parole e figure vivide. Tutto questo in un contesto in cui Milano, che ha visto nascere e crescere il progetto di Fausto Lama e Francesca sebbene nessuno dei due sia milanese, è un sfondo molto nitido. Che la città li abbia prima adottati e poi si sia riconosciuta nelle loro canzoni è testimoniato dal successo che hanno avuto all'ultima edizione del Mi Ami. "E' stato incredibile, una cosa gigante e inaspettata - dice Fausto -. La definirei una serie di fortunati eventi: il Mi Ami sold out, un momento molto ricco per la musica dal vivo e quella sensazione di aver fatto breccia su un aspetto rappresentativo della città".

Con Milano si è creato un legame molto forte.
La città ha risposto particolarmente bene perché forse in noi trova la realtà che più la racconta. Tutti questi aspetti hanno fatto sì che si creasse una alchimia incredibile. Milano è stata la base su cui costruire tutto il progetto. Era un po’ ovvio raccontare quello che vedevamo e che ci succedeva. Diciamo che è stata la tavolozza da cui abbiamo attinto i colori per i nostri quadri.

Quadri che dipingono la realtà che vi circonda con tratti a volte surreali. Quanta ricerca c'è per il vostro linguaggio? 
Il testo è uno degli aspetti che contraddistinguono questo progetto e che curiamo molto. I nostri pezzi procedono su più livelli. C'è un primo livello che arriva di pelle, perché c’è una frase che ti colpisce, con il suo aspetto ironico o provocatorio. Ma sotto ci sono delle cose più nascoste che fanno capire che c’è una parte più profonda.

Pensate che il pubblico abbia colto questa molteplicità di livelli di lettura?
Sì, è proprio questa la cosa che ci rende più orgogliosi. Questi livelli oltretutto non procedono in modo separato: arrivano insieme e poi uno sceglie quanto immergersi nella canzone. La conseguenza è che il nostro è un pubblico molto variegato. C’è quello più attento e quello più leggero. C’è anche chi sposa solo alcune delle canzoni perché abbiamo diverse sonorità e alcune piacciono e altre meno.

Come mai fino a oggi avete pubblicato solo singoli o ep?
L'ultimo singolo, "Nudo integrale" è forse la canzone manifesto di quello che stiamo vivendo, con il suo rivendicare “la mia libertà”. C’è tanta libertà in quello che stiamo facendo anche a livello di gestione del progetto. Non abbiamo calcoli di marketing. Abbiamo sempre fatto quello che ci sentivamo. Adesso sicuramente ci piacerebbe confrontarci con il disco, in un racconto un po’ più lungo e variegato. Però non ci sono obblighi: se verso fine anno ci renderemo conto che c’è materiale adeguato per un album, bene. Altrimenti uscirà un ep o magari anche niente. E' tutto un work in progress.

Come nascono le vostre canzoni?
Io ho un po’ più di dimestichezza con l’apparato tecnico e qiundi mi capita di stendere la bozza iniziale, con la parte ritmica e l'idea di base. Ma con Francesca c’è una grossa complementarietà e quindi quando poi  si arriva al testo portiamo entrambi delle idee e ci confrontiamo. E spesso l'assunto di partenza muta completamente in funzione della nostra collaborazione. Per la forma definitiva del brano invece ci affidiamo a un duo di produttori dell’hinterland milanese che si chiama MamaKass. Noi siamo presenti a livello di arrangiamento ma a un certo punto ci fermiamo e sono loro a dare la vera tridimensionalità alla canzone.

La commistione tra sonorità urban e riferimenti al cantautorato classico era un obiettivo che avevate in mente sin dall'inizio?
Era il nostro obiettivo di partenza. Al di là delle canzoni, all’inizio un po’ più rap, in seguito più melodiche, abbiamo sempre messo questi due paletti sul tavolo. Perché ci piace la modernità e un certo tipo di suono ma anche un linguaggio più retrò. La nostra scommessa era quella di far coesistere questi due mondi. Dopo un anno abbiamo trovato una compattezza di suono e possiamo dire che alcune canzoni ora suonano Coma_Cose.

I vostri primi passi sono stati tra l'underground e la Rete, con i video su YouTube. Come avete vissuto l'interesse di media tradizionali, come alcuni network radiofonici?
Sicuramente ci ha fatto piacere e ha anche ampliato il nostro raggio di azione. Passare su un network velocizza molto il processo. Comunque non siamo un progetto nato per essere pop come linguaggio. La stessa “Post concerto” ha un ritornello orecchiabile ma il testo e la costruzione non sono così canoniche. E il bello è proprio che sia stata sposata una canzone così, con una sua identità. E’ un discorso che va al di là di noi. C’è una sorta di new wave, un mondo di cantautori e band che si stanno facendo largo.

© ufficio-stampa

© ufficio-stampa

Vi sentite parte di qualche scena in particolare?
Tutti cercano di dare dei nomi, mettere delle etichette. E' normale che accada nella vita, perché diventa più facile capirsi. In realtà questo fantomatico "ItPop", come viene chiamato, è fatto di cose molto diverse e disparate. Difficile parlare di un genere univoco. Qui si parla più di un'attitudine. Ogni gruppo in realtà fa storia a sé. Bisognerebbe parlare più di un cambiamento culturale che porta la gente ad alzare le antenne. I ragazzi oggi fanno le loro playlist e ci trovi dentro un brano pop, uno rap, uno rock… ben venga! Noi siamo degli onnivori di musica e ci piace che anche i nostri ascoltatori lo siano. Siamo degli shaker di generi musicali.

Per un certo periodo tutte le novità musicali passavano dal mondo dei talent. Pensi che questo nuovo fermento "dal basso" sia una reazione a quel fenomeno?
Sono assolutamente due fenomeni collegati. Qualsiasi cosa sia pop, ovvero costituita da un grosso pubblico, vive delle ere geologiche. Nel bene o nel male la scena era destinata a un cambiamento epocale. Dietro c’era qualcosa che spingeva ed è stato normale che, dopo aver costruito tanto, arrivasse alla gente. Perché oltretutto questo essere relegati per tanto tempo a lavorare in sordina ha fatto sì che molti progetti indipendenti fossero ben più che pronti e strutturati. E’ stato un cambio di testimone quasi telefonato.

Cosa non funzionava a tuo parere nel trend precedente? 
Il problema grosso è che per anni le major hanno investito su talent che non incoraggiano l’artista a 360°, ma solo interpreti. E alla fine se hai tutti interpreti e sei una major, e per ovvi motivi devi strutturarti, hai quasi sempre gli stessi autori. Quindi canzoni molto simili cantate da persone diverse fanno sì che a un certo punto sembra che tutti cantino la stessa canzone. E si perde interesse. Anche negli anni 70 e 80 c'erano i grandi intepreti ma venivano vestiti con canzoni che garantivano un autenticità del personaggio. Invece adesso c’è una scatola con dei bigliettini dove sembra si peschi a caso perché ogni brano va bene per tutti. E invece non funziona così. Per questo mi fa piacere che questa cosa sia finita.

LE DATE DEL TOUR
29 Giugno - Pinewood Festival - L'Aquila
30 Giugno - Wow Festival - Como
7 Luglio - Tanta Robba Festival - Cremona
14 Luglio - Mengo Festival - Arezzo
19 Luglio - Musical Zoo Festival - Brescia
21 Luglio - Baciami Festival - Livorno
22 Luglio - Woodoo Festival - Cassano Magnago (Varese)
25 Luglio - Goa Boa Festival - Genova
28 Luglio - Sud Est Indipendente - San Cataldo (Lecce)
3 Agosto - Mish Mash Festival - Milazzo (Messina)
4 Agosto - Color Fest - Lamezia Terme (Catanzaro)
10 Agosto - Na Bella Storia Festival - Avellino
18 Agosto - Mayday Festival - Sant'Elpidio a mare (Fermo)
24 Agosto - Today Festival - Torino
25 Agosto - Underwood Festival - Putignano (Bari)
30 Agosto - Home Festival - Treviso
31 Agosto - Bleech Festival - Piacenza
8 Settembre - Encore Festival - Viterbo
12 Settembre - Magnolia Summer - Milano
15 Settembre - Tutto Molto Bello Fest - Bologna

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri