SESTO ALBUM IN USCITA IL 25 OTTOBRE

Con "Once Upon a Mind" James Blunt riparte dal cuore e torna alle radici: "Dedicato alle persone che amo"

A 15 anni da "You're beautiful" il cantante inglese pubblica il suo nuovo album

22 Ott 2019 - 13:29
 © Ufficio stampa

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"Penso si tratti dell'album più onesto che abbia mai fatto...", così James Blunt definisce il suo nuovo disco "Once Upon A Mind" in uscita il 25 ottobre, a due anni da "The Afterlove".  Un disco con cui l'artista torna alla radici con il sound che l’ha fatto conoscere in tutto il mondo e vendere oltre 23 milioni di album: "Ogni canzone rappresenta qualcosa che ho vissuto o che sto ancora vivendo...", 

11 inediti che parlano al cuore e con il cuore. Il primo singolo estratto è il brano “Cold”, uscito qualche settimana fa con un video, che sembra ripartire esattamente da dove si era concluso quello di "You're beautiful", con cui nel 2004 un Blunt, allora 30enne e sconosciuto, raggiunse le vette di tutte le classifiche mondiali.

Al termine di quel video l'artista britannico si tuffava nell'Oceano. Da quell'Oceano riemerge adesso nel brano "Cold", 15 anni dopo. 
Cosa è successo nel frattempo? "Sono stato come... perso nell'acqua... Il successo di 'You're beautiful' è arrivato inaspettato e con esso anche tutti i problemi connessi con una improvvisa esposizione mediatica. Il pubblico ha cominciato ad aspettarsi qualcosa da me, e scrivere pezzi con onestà è diventato molto difficile", spiega Blunt, che ammette come “Once Upon A Mind”, sesto album della sua carriera sia finalmente e nuovamente un disco "onesto" e "vero":

"In questi 15 anni sono successe molte cose, mi sono sposato, ho avuto due bambini, mio padre si è ammalato e tutto ciò mi ha portato di nuovo a sentire il ciclo della vita che scorreva dentro di me. Sono stato spesso fuori casa per via delle tournée, delle registrazioni e ogni volta ho provato un senso di colpa incredibile e crescente versi mia moglie e verso i mie bambini. Sono arrivati il senso di solitudine e tristezza e allora ho ricominciato a scrivere dal e col cuore, perché ho ricominciato a sentire. Non più preoccupandomi dell'audience, non per i fan ma per le persone che mi stanno accanto...". 

Undici canzoni, alla cui produzione hanno partecipato Steve Robson, Jimmy Hogarth e TMS, profondamente personali e intime, proprio come quelle del suo album di debutto "Back To Bedlam".

James Blunt è tornato... alle origini

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"Ogni canzone rappresenta qualcosa che sto vivendo o di cui ho fatto esperienza recentemente", racconta Blunt: "Le canzoni scritte in questi 15 anni erano belle, piacevoli ma create a tavolino per l'audience, non erano canzoni emozionali. Questo album per me è completamente diverso. Amo la musica ma è diverso scrivere musica per necessità e perché lo senti, perchè sei mosso da sentimenti ed emozioni. E così quando ho deciso di scrivere Once Upon the Mind ho voluto fare un regalo alle persone che amo a mio padre, ai miei figli, a mia moglie... ". 

E allora ecco la commovente ballata "Monsters" dedicato al padre, il Colonnello Charles Blount, che soffre di una patologia renale cronica che lo costringe a continue trasfusioni : "Gliel'ho fatto ascoltare per primo, era commosso... I mostri di cui parlo nella canzone sono quelli dell'infanzia, quelli che si creano nella testa dei bambini e che  spariscono se qualcuno ti tiene la mano. Non esistono nella realtà. Adesso sono io a dare la mano a mio padre per cercare di cacciare via i suoi mostri. Adesso è il mio turno...", racconta Blunt.

E "Cold" che è dedicata alla moglie Sofia Wellesley, per espiare il senso di colpa che ha quando la lascia sola per lunghi periodi durante i tour: "Se vado in tournée in America, come faccio costantemente per mesi e mesi, c'è un oceano tra noi sia fisicamente che metaforicamente. Questa canzone è il mio modo di dire a mia moglie quanto sono grato per il suo sostegno...".

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Di "I Told You" il cantante dice: "E' un inno ai miei figli", un brano profondamente commovente di un padre che vede i suoi figli crescere troppo in fretta. "Inno è un'ottima parola", riflette Blunt. "Quando ho capito cosa stava succedendo con con mio padre, ho guardato i miei figli e ho pensato: queste sono cose che devo dirvi. Dobbiamo vivere ogni momento al massimo, e celebrare le relazioni che abbiamo. Ecco di cosa parla questa canzone: è una celebrazione, con un pizzico di malinconia..."

Seguito sui social da oltre 1.8 milioni di fans., Blunt, famoso per l'ironia dei suoi tweet, ci tiene a sottolineare la sua posizione rispetto ai nuovi media: "I social sono un posto orribile, c'è un mondo reale che è tutto diverso... se io incontro persone per strada parlo, sorrido, sui social non è possibile. Le cose che si dicono lì non si direbbero face to face. Preferisco parlare delle migliaia di cose positive che succedono quando si hanno dell relazioni reali con le persone che delle cose negative che nascono dalle relazioni social..."

In quanto al successo di "You're beautiful", brano che gli è rimasto letteralmente "appiccicato" addosso e che viene persino suonata ai matrimoni, Blunt non ha dubbi: "Io non sono un cantante da matrimoni. Se leggi bene le parole della canzone capisci che si parla di un uomo che stalkera la sua ex fidanzata incontrata in metropolitana con il suo nuovo ragazzo... non è certo una canzone romantica"!

La fama non fa per lui: "Non mi piace la celebrità, tutto ciò che è legato alla fama il mio ego non è così grande, ho ricevuto il dottorato in musica ma non mi sono sentito bene sto sul palco solo perché sono basso e altrimenti la gente non mi vedrebbe..." scherza: "Rispetto molto di più medici e infermieri che chi per aver scritto un paio di canzoni che funzionano ha fatto un sacco di soldi..."

Sul tour che toccherà anche l'Italia dice che tornerà con la sua band, una piccola famiglia con cui ha sempre suonato. L'artista si esibirà in queste date: 
25 marzo Milano Mediolanum Forum
27 marzo Padova Kioene Arena (ex Palafabris)
28 marzo Roma, Palazzo dello Sport

Il nostro Paese ha un posto privilegiato nel suo cuore: "Suonare davanti a un pubblico con sangue latino è sempre bellissimo. Come musicista io suono la stessa musica ogni sera, quello che cambia e il pubblico e in italia è davvero fantastica e quindi io sono felice di suonare qui. La mia famiglia e i miei amici vengono sempre a sentirmi quando suono in Italia ed è sempre un'esperienza bellissima...".

 

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