Il cantautore presenta a Tgcom24 il nuovo album "Cose che si dicono"
Un Sanremo Giovani ormai alle spalle, le collaborazioni con Ermal Meta che lo ha scelto per aprire i suoi concerti in tutto il mondo, la voglia di emergere ma senza fretta. Cordio presenta il nuovo album "Cose che si dicono", prodotto da Lorenzo Vizzini. Il progetto si avvale anche del talento di musicisti che da tutto il mondo hanno regalato il loro contributo artistico. Otto canzoni che ritraggono la realtà, con tanta ironia. "Voglio farmi conoscere ma senza fretta, voglio durare nel tempo...", racconta il cantautore a Tgcom24.
Cordio, ci racconti come nasce questo album?
Prima ho scritto tutto l'album insieme a Lorenzo Vizzini, straordinario autore siciliano e i tempi si sono molto dilatati per via della pandemia, poi lo abbiamo arrangiato al computer, quindi abbiamo avuto il via libera da Mescal che ci ha dato assoluta libertà. Il disco è stato registrato tutto a distanza, con musicisti clamorosi...
Vero, molto ma molto particolari...
Dall’organista di Luiz Cavalli al trombettista di Elton John, una squadra da Real Madrid... sono rimasto piacevolmente stupito dall'umiltà di questi musicisti che non si sono posti il problema che io fossi un piccolo artista emergente italiano e devo dire anche sul piano economico sono stati molto generosi. Queste persone hanno suonato insieme senza mai incontrarsi e senza capirne il testo, ma come avrebbe detto il grande Pino Daniele capendo solo il 'sentimento'.
C'è un filo conduttore nell'album?
E' solo nel linguaggio, ho cercato di togliere qualunque enfasi e retorica... ho capito che per me c'è più senso poetico nel realismo che nell'enfasi. Il tentativo è non dire niente di più. Gli argomenti poi sono sentimentali...
E c'è molta ironia...
E' una cosa che nelle mie prime canzoni non veniva tanto fuori, forse mi prendevo troppo sul serio... da piccolo volevo fare il comico e il sarcasmo e l’ironia mi sono sempre piaciuti, tirarli fuori è stato un bel lavoro e non è stato facile.
Quali sono le Cose che si dicono?
La canzone che dà il titolo all’album è tutta una cosa che non si dice... E' una finta chiamata a un'ex e non si dovrebbe mai fare nei momenti di nostalgia... a me piace dire le cose reali, come succede in una chiacchierata al bar, utilizzo il linguaggio della realtà, ho dato questo titolo all'album per abbassare i toni, senza cercare l'effetto wow con le parole.
In un panorma musicale dove tutti rappano e dicono parolacce come ti collochi? Che obiettivi hai?
Io voglio avere una carriere a suonare nei teatri con tanti musicisti, ci credo molto. Ho questa ambizione e ho fatto pace con il fatto che questa soluzione non arriverà subito e che si costruisce con le canzoni. Anche se fanno 20 mila ascolti e non 20 milioni non ci si deve abbattere, sono contro questo macismo 'io ho fatto il disco di platino, tutto sold out al mio concerto', io non ce la faccio, mi stanca questo tipo di comunicazione perché è come stare a tavola con qualcuno che dice 'ma sai che ho vinto un premio?' sai che sono il più bello?' ecc ecc... penso piuttosto al lungo termine e a durare.
A Sanremo ti piacerebbe tornare?
Sì, mi piacerebbe farlo con un pezzo che mi diverte, non con un brano pesante come ho già fatto tra i giovani anni fa, era una riflessione sulla vita a 24 anni, con senno di poi mi sono detto 'calmati' (ride, ndr)...