AL MANZONI DI MILANO

Cristina Comencini e i "Tempi nuovi": "Siamo in una tempesta permanente"

Arriva al teatro Manzoni di Milano lo spettacolo con Maurizio Micheli e Iaia Forte

di Massimo Longoni
07 Feb 2019 - 12:24
 © ufficio-stampa

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Una famiglia alle prese con la velocità dellle cose che cambiano, la modernità e il cambiamento che entra in maniera dirompente nella vita di tutti i giorni travolgendo le dinamiche relazionali. E' questo lo spunto di "Tempi nuovi", lo spettacolo scritto e diretto da Cristina Comencini, in scena al teatro Manzoni di Milano dal 7 al 24 febbraio. Protagonisti sono Maurizio Micheli e Iaia Forte. "Ogni giorno siamo in una tempesta" dice la regista.

Elettronica, mutamento dei mestieri e dei saperi, nuove relazioni. E' un terremoto quello che sconvolge comicamente la vita dei quattro personaggi: un padre, una madre e i due figli e li pone di fronte alle contraddizioni, alle difficoltà di un tempo in cui tutto ci appare troppo veloce per essere capito, ma in cui siamo costretti a immergerci e a navigare a vista. Lo spettacolo arriva al Manzoni con un cast diverso da quello previsto al momento della presentazione del cartellone di questa stagione. Maurizio Micheli ha infatti sostituito in corsa Ennio Fantastichini, morto a dicembre. "Io sono qui per un fatto doloroso - spiega l'attore -. Ho fatto mio questo personaggio, con una chiave diversa perché sono un attore molto diverso da Ennio". Micheli interpreta Giuseppe, uno storico che vive circondato da migliaia di libri, carico di tutto ciò che ha studiato e scritto.

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"Questo è un testo che ho scritto qualche anno fa, ed è stato un momento di scrittura davvero felice, è venuto tutto di getto - spiega la Comencini -. Lo spunto è la velocità delle cose che cambiano. Sia nella parte tecnologica che nelle relazioni umane. Siamo in una tempesta permanente. Mentre come esseri umani abbiamo bisogno della nostra lentezza".

La moglie di Giuseppe è Sabina, una giornalista che ha seguito un corso di aggiornamento sull'elettronica, per imparare a dare una notizia in tre righe e non essere sbattuta fuori dal giornale, e si sente per questo, come ripete spesso al marito, moderna. La interpreta Iaia Forte: "Ho incontrato questo personaggio con grande curiosità perché lontano dai miei soliti ruoli, spesso molto estremi" spiega lei.

La Comencini punta l'attenzione sul fattore cambiamento in relazione alle abitudini consolidate. "Si analizza il rapporto tra ciò che abbiamo di antico dentro di noi e il cambiamento - dice -. Il colpo di scena finale poi mette in discussione in tutto. Dentro la modernità fatta di certezze ci sono in realtà molte incertezze e domande. Quello che è importante è tenere il campo in un momento di rivoluzione, l'essere umano deve restare al centro, guidare e non farsi guidare dalla tecnologia". Parlando della nostra società l'autrice vede nella scuola un elemento critico di fronte al diffondersi della tecnologia. "Invoco la scuola perché è lo strumento più grande per sanare le ingiustizie - afferma -. La nostra scuola era straordinaria, negli anni 60 ha permesso una mobilità sociale fantastica. Oggi ci sono ancora delle eccellenze ma la media si è molto abbassata". 

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