La via si trova nel 13esimo arrondissement della capitale e la targa è stata scoperta dal sindaco Jérome Coumet
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David Bowie ha una strada a lui intitolata. Parigi ha infatti reso omaggio all'icona del rock con una via commemorativa nel 13esimo distretto sulla riva gauche, Rue David Bowie, inaugurata l'8 gennaio, giorno in cui avrebbe compiuto 77 anni, con una grande festa. A otto anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 10 gennaio 2016, la Ville Lumière conquista l'ennesimo primato mondiale, prima città al mondo ad onorare il Duca Bianco nel suo stradario.
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Parigi ha avuto un ruolo meno importante nella vita di Bowie rispetto a Londra, Berlino e Los Angeles, ma la cultura teatrale d'avanguardia francese ha influenzato il suo stile. Un verso piuttosto oscuro della canzone "Aladdin Sane" di Bowie si riferisce a "Parigi o forse all'inferno".
Il tributo celebra la prima esibizione parigina di Bowie nel 1965, la prima fuori dal Regno Unito, e il suo impatto duraturo sulla musica, la moda e la cultura. L'influenza di Bowie sulla musica, con successi come 'Space Oddity' e 'Let's Dance', e sulla moda, è ormai permanentemente riconosciuta nel panorama della città parigina.
Rue David Bowie, in realtà, esisteva già come voce su Wikipedia, ma ora la strada c'è davvero. L'inaugurazione di rue David-Bowie era stata annunciata per la prima volta nel 2020 da Jérôme Coumet, sindaco del 13esimo arrondissement e fan dichiarato di Bowie. La nuova strada, al momento una via di soli 50 metri, inizia al numero 61 dell'Avenue Pierre Mende's France ed è situata tra due moderni edifici per uffici, tra cui le sedi delle testate giornalistiche Le Monde e L'Obs, si apre su avenue Pierre-Mendes-France e si unirà al futuro ponte che collegherà l'avenue al boulevard de l'Hopital, vicino alla Stazione ferroviaria di Austerlitz e all'ospedale Pitie-Salpetriere e, guarda caso, uno degli album dell'artista britannico è "Station to Station". Rue David Bowie è anche vicino alla Senna, dove Bowie fece la proposta di matrimonio a sua moglie Iman negli anni Novanta durante una crociera sul fiume parigino.
Nessun nome di ex dignitario è stato rimosso per fare spazio a Bowie, poiché la strada è stata creata di recente nel contesto di un importante rinnovamento del quartiere, che comprende anche la biblioteca universitaria modernista Bibliotheque Francois Mitterrand. L'arteria era precedentemente nota agli urbanisti come "VoieDZ/13", un titolo provvisorio che, fanno notare i media francesi, sarebbe potuto piacere allo stesso Bowie che scrisse canzoni come "TVC15" o "5:15 ".
Festa grande nel 13esimo arrondissement alla presenza di centinaia di persone, fan parigini del celebre Ziggy Stardust, tra cui gli amici parigini dell'artista come Agneés B., la stilista che l'ha vestito "per 25 anni". La cerimonia di inaugurazione è stata seguita da una serata in omaggio a Bowie, con una mostra di foto e quadri.
Il primo singolo della lunga carriera è datato 14 gennaio 1966 e si tratta di "Can't help thinking about me". I primi album, poi considerati capolavori, come "Space Oddity", "Hunky Dory" e "The Man Who Sold The World" non furono accolti in maniera fredda, come spesso accade alle opere innovative.
La popolarità di Bowie, polistrumentista, artista poliedrico e versatile ben prima di diventare icona pop, arriva grazie al più famoso dei suoi alter ego: Ziggy Sturdust, protagonista del suo quinto album "The Rise and Fall of Ziggy Stardust and The Spiders From Mars". L'alieno con le zeppe, i capelli arancioni e l'ostentata, e per l'epoca rivoluzionaria, ambiguità sessuale gli apre le porte del successo globale e segna insieme l'esplosione del Glam Rock e della carriera di Bowie. Ziggy sparisce col leggendario concerto all'Hammersmith di Londra solo un anno dopo l'uscita del disco, nel 1973, ma il segno lasciato nel mondo della musica era ormai indelebile.
La voglia di sperimentare e cambiare partorisce "Aladdin Sane", che contiene classici come "The Jean Genie", "Changes". Seguirà l’album di cover "Pin Up", poi "Diamond Dog" costruito attorno alla figura di Halloween Jack. La Black Music, vecchia passione di David Bowie, si esprime nella sua pienezza in "Young Americans", album dai ritmi funky del 1975, per lasciare spazio al Duca Bianco protagonista di "Station To Station".
La trilogia berlinese, con "Low", "Heroes" e "Lodger", è figlia della collaborazione con Brian Eno e dell'influenza dell'elettronica tedesca. I tre album vedono la luce tra il 1977 e il 1979 e diventeranno d'ispirazione per l'elettropop degli anni a seguire.
Con Scary Monster comincia un altro periodo della carriera di David Bowie che con "Let's Dance", prodotto da Nile Rodgers degli Chic, raggiunge il culmine del suo successo internazionale svoltando verso atmosfere più apertamente dance.
Gli anni successivi, pur essendo caratterizzati dalla solita verve e dal desiderio di sperimentare, non sono forieri di successi discografici e inizia il declino, accelerato dai problemi di salute e dalle conseguenze degli eccessi degli anni d'oro, segnati dalla cocaina. Un infarto lo costringe a rinunciare ai live.
Nella carriera di David Bowie anche il musical e il cinema, per un artista a tutto tondo che è già leggenda.
Con circa 140 milioni di album venduti in vita, David Bowie figura tra gli artisti con il maggior numero di vendite e nel 2007 fu indicato dalla rivista Forbes come il quarto cantante più ricco al mondo. Considerato uno dei musicisti più influenti della musica contemporanea, nel 2008 fu inserito al 23º posto nella lista dei cento migliori cantanti secondo Rolling Stone, che ha individuato tra i suoi migliori brani Life on Mars?, Space Oddity, Fame e "Heroes". Inoltre cinque dei suoi album sono inseriti nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone. Nel 2019 Bowie è stato nominato «il più grande intrattenitore del ventesimo secolo» tramite un sondaggio condotto da BBC Two