Il regista americano ha parlato della sua malattia polmonare causata da "anni passati a fumare"
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In un'intervista a Sight and Sound, David Lynch ha rivelato che gli è stato diagnosticato un enfisema. Una malattia cronica causata dal fumo che gli impedisce di uscire di casa per paura di prendere il Covid. A causa di questo è difficile che torni sul set: "Mi sono ammalato di enfisema per aver fumato a lungo, e quindi sono costretto a casa, che mi piaccia o no". E spiega quindi che potrebbe essere costretto a dirigere da remoto. Successivamente il regista ha pubblicato un messaggio sui social dove però ha rassicurato tutti dopo le sue rivelazioni: "Ho smesso di fumare due anni fa, ho fatto recentemente gli esami medici e, buona notizia, la mia salute è ottima a parte l'enfisema. Sono pieno di gioia e non andrò mai in pensione".
"Mi sono ammalato di enfisema per aver fumato a lungo, e quindi sono costretto a casa, che mi piaccia o no. Non posso uscire. E posso camminare solo per un breve tratto prima di rimanere senza ossigeno", ha raccontato David Lynch, il cui ultimo film è stato "Inland Empire" (2006) mentre nel 2017 è arrivato in tv "Twin Peaks: The Return", nuovo capitolo della serie cult da lui creata nel 1990. Il regista ha parlato del fumo e del tabacco come qualcosa che ha sempre amato: "Faceva parte della vita artistica per me: il tabacco e il suo odore, accendere le cose e fumare, tornare indietro e sedersi a fumare e guardare il proprio lavoro, o pensare alle cose; non c’è niente di così bello al mondo. Nel frattempo, mi sta uccidendo. Così ho dovuto smettere". E poi ha spiegato: "E ora, a causa del Covid, sarebbe molto brutto per me ammalarmi, anche con un raffreddore. Quindi, probabilmente. E a causa del Covid, ora hanno inventato dei modi per poter dirigere da casa. Non mi piacerebbe molto. Mi piace essere lì in mezzo alle cose e prendere le idee lì. Ma cercherei di farlo a distanza, se fosse necessario".
Il 78enne regista di "Mulholland Drive" e "Velluto blu" riconosce poi in un post su X che "il piacere ha un prezzo" e, per lui, il prezzo da pagare è questa malattia che porta alla distruzione degli alveoli polmonari e provoca una mancanza di ossigeno. Intanto Lynch spera ancora di adattare per il grande schermo la sceneggiatura scritta nel 2010, "Antelope Don’t Run No More". E poi ha anche parlato di "Snootworld", un film d’animazione a cui ha iniziato a lavorare due decenni fa con Caroline Thompson (che ha scritto i film diretti da Tim Burton "Edward mani di forbice", "La sposa cadavere" e "The Nightmare Before Christmas"), ma che recentemente è stato rifiutato da Netflix. "Le fiabe vecchio stile sono considerate fastidiose: a quanto pare, la gente non vuole vederle. È un mondo diverso ora, ed è più facile dire no che dire sì". "Beh, non sappiamo cosa ci riserva il futuro, ma restiamo fiduciosi", ha concluso.