Davide Van De Sfroos: "Synfuniia è un film tutto da ascoltare"
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Dal 4 dicembre è disponibile il nuovo album del cantautore lombardo, che a Tgcom24 ha svelato come è nato questo "disco fuori di testa"
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Dal 4 dicembre è disponibile "Syfuniia", il nuovo album di Davide Van De Sfroos che "mi è stato regalato a sorpresa per i 50 anni. E' un disco fuori dai miei canoni, molto cinematografico", svela il cantautore a Tgcom24. Un progetto speciale, che vede i suoi successi rivestiti con i sontuosi abiti della la musica sinfonica. Al timone il Maestro Vito Lo Re, che ha riarrangiato i pezzi di Van De Sfroos per la Bulgarian National Radio Simphony Orchestra.
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Il 30 e 31 gennaio nella cornice del Teatro degli Arcimboldi di Milano Davide Van De Sfroos, per la prima volta senza la sua chitarra, presenterà i brani del disco “Synfuniia” accompagnato dall'Orchestra Sinfolario diretta dal Maestro Vito Lo Re. Il cantautore, insieme all'orchestra di 40 elementi, darà vita ad una grande colonna sonora che esplora il sound di Ennio Morricone e Michael Nyman, senza però perdere l'ironia tipica delle sue canzoni.
In Synfuniia ritroviamo i tuoi successi arricchiti con gli archi e i fiati di una grande orchestra sinfonica. Com'è nato il progetto?
E' nato a sorpresa circa due anni fa. Mi contattò il Maestro Vito Lo Re che, in qualità di mio fan oltre che di direttore, e mi propose di riarrangiare i miei pezzi in chiave sinfonica. Poi lui è andato a registrare i pezzi con la Bulgarian National Radio Simphony Orchestra, solo dopo ho inciso sopra la mia voce.
Un'esperienza nuova per te...
All'inizio ero un po' perplesso, non essendo un esperto in quel campo, ma dopo aver provato la scaletta con una piccola orchestra mi sono reso conto che la cosa funzionava. D'altra parte è un connubio che c'è sempre stato nel mondo della musica, basti pensare ai Metallica, ai Kiss o ai Deep Purple.
Come uno strumento ti sei lasciato dirigere dal maestro Vito Lo Re. E' stato difficile affidarsi a qualcun'altro?
E' stata un'esperienza nuova e gratificante abbandonarmi alla musica che qualcun altro aveva tessuto per me. Mi sono goduto il viaggio senza pensare ai giudizi o all'accoglienza commerciale, in piena libertà. La libertà di fare un disco fuori di testa senza essere legato ad un'abitudine.
Le tue canzoni sono state 'addobbate' per le feste. Che effetto ti ha fatto riascoltarle in questa nuova veste?
Il Maestro ha mantenuto integro lo spirito dei pezzi originali, ma ha giocato con la musica per creare toni e sfumature nuove. La prima volta che le ho risentite mi è sembrato di ascoltare un film, ogni canzone mi sembrava un cortometraggio
Una colonna sonora insomma...
Sì, è un disco molto cinematografico. Il duello per esempio è un western fatto e finito, Yanez è diventato una sorta di Pirati dei Caraibi, mentre misteriosamente Grand Hotel si è trasformato in una cosa alla Tim Burton. Il reduce ha invece assunto i toni lenti dell'epica mentre Il dono del vento ricorda molto il cinema orientale, le saghe dei samurai.
Il primo singolo "Ninna nanna del contrabbandiere", sia nel testo che nel video rimanda ad un mondo dai ritmi più lenti. Riesci ancora a ritrovare quel senso di quiete?
La cerco disperatamente, anche se con tre figli faccio fatica, le preoccupazioni ci sono sempre. E poi siamo esposti ad una velocità per cui noi esseri umani non siamo adeguati. Dovremmo imparare a vivere per sottrazione invece che per addizione: avere meno fretta, meno rabbia, meno odio, meno bisogni inutili...
A gennaio presenterai il disco a Milano, con una doppia data all'Arcimboldi. Che cosa stai preparando per il pubblico?
Riproporremo l'album con l'Orchestra Sinfolario, naturalemnte non ho fatto venire i bulgari in autobus per suonare (ride ndr.). Sarà un evento che si chiuderà lì, anche se rimango aperto a qualsiasi altro tipo di progetto che potrà nascere. Inseriremo anche delle sorpresine qua e là, che però scoprirete quella sera...