Il cantautore romano suona nel teatro in cui avvenne la strage nel novembre 2015
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Serata particolare per Francesco De Gregori che, nell'ambito del suo tour nei club di Europa e Stati Uniti, venerdì 20 ottobre fa tappa al Bataclan di Parigi. Sala concerti di culto ma divenuta ormai tristemente famosa soprattutto per la strage compiuta nel novembre 2015 durante uno show degli Eagles of Death Metal. De Gregori proporrà una scaletta in cui i suoi più grandi successi si mischieranno a brani meno conosciuti del suo repertorio.
Quello di De Gregori è un tour che, partito il 13 ottobre dal Vox di Nonantola, girerà in luoghi principalmente di piccole dimensioni. "Vedo un sacco di concerti trattati come eventi muscolari, spesso c'è di mezzo la parola 'mega' - dichiara lui -. A me piacciono anche i posti piccoli, ho sempre amato i club, li ho già fatti e continuerò a farli. Quel suono un po' ferroso fatto solo per chi sta lì in carne e ossa, magari con una birra in mano e ogni tanto esce a fumarsi una sigaretta quando faccio un pezzo che non gli piace. E non si aspetta di rivedere tutto questo in televisione un anno o un giorno dopo".
Il perché di queste location è anche nella formazione inedita che il cantautore ha messo in piedi, con Guido Guglielminetti al basso e contrabbasso, Carlo Gaudiello piano e tastiere, Paolo Giovenchi alle chitarre e Alessandro Valle pedal steel guitar e mandolino. "In questo giro di club che stiamo per fare non avremo un batterista, ci sarò io che batto il piede sul palco e basta. E poi ci saranno un paio di chitarre, un basso e una tastiera – spiega –. La maggior parte dei batteristi che conosco ormai cercano di somigliare a una batteria elettronica e questa cosa non mi piace. Non credo ai musicisti che dicono "Sto cercando un nuovo suono". È il suono che di solito viene a trovare te. E credo che con questa band succederà".
Dopo Parigi De Gregori toccherà Lussemburgo (22 ottobre), Londra (23), Lugano (25), Boston (5 novembre) e New York (7), mentre in Italia toccherà a il 26 ottobre a S. Biagio di Callalta (Treviso) e il 27 a Trezzo sull'Adda (Milano). "Farò molti pezzi che ho suonato raramente perché magari non erano buoni come singoli – svela – Ma quando fai un concerto devi fregartene di quello che passano o non passano le radio. Penso che questa cosa al pubblico andrà bene anche se magari qualcuno dirà "E questa che è, da dove l'ha tirata fuori?" Insomma, ai miei concerti vengono sia quelli che vorrebbero sentire solo Generale e Rimmel sia quelli che non ne possono più perché ormai gli escono dalle orecchie. Hanno ragione tutti e due, li capisco tutti e due e cercherò di mandarli a casa contenti tutti e due".