© Ufficio stampa | (credits Daniele Barraco)
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Il cantante e l'attore, duo inedito nel panorama musicale, debuttano con il loro primo album. L'amicizia tra i due artisti nata tra i fornelli
di Massimo Spinosa© Ufficio stampa | (credits Daniele Barraco)
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De Gregori-Zalone e quella sana, semplice voglia di musica. Così i due artisti spiegano come sia nata questa strana coppia e perché si siano impegnati, Checco Zalone al piano, Francesco De Gregori la voce, con "Pastiche", il loro primo album disponibile dal 12 aprile. Quindici brani tra l'inedito "Giusto o sbagliato" e omaggi ad altri artisti, da Paolo Conte a Pino Daniele e Antonello Venditti. "Pastiche è una parola antica - spiega Francesco De Gregori - è una contaminazione di stili e generi diversi. È un lavoro 'pasticciato'. Volevamo fare musica. Non c'è nessuna voglia di scoop o di fare sensazionalismo, non ne ho bisogno. Il progetto nasce da un impulso sincero di unire la mia voce al pianismo di Checco Zalone".
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Nel disco, girato in presa diretta in varie sessione tra il 2023 e il 2024, spicca l'inedita "Giusto o sbagliato", che ricorda quelle piccole perle musicali che si trovano negli album del passato, inevitabilmente un po' oscurate dalle canzoni di più successo ma non per questo meno belle. Omaggio a "My way", è una canzone che secondo gli autori fa il bilancio di una vita. Delicata poi la dedica a Pino Daniele con la non facile "Putesse essere allero". I nostalgici del Principe potranno poi assaporare le storiche Pezzi di vetro, Rimmel e Buonanotte fiorellino. Tipica dello stile di Zalone, invece, è la "spagnola" "Alejandro". In un album dove non mancano i riferimenti al vintage anche la copertina diventa omaggio, in particolare a un vecchio disco di Renato Carosone "Carosello Carosone N.2".
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La curiosità, oltre a come siano diventati un duo artistico, è sulla loro amicizia. Racconta Checco Zalone per il quale "questo album è stata una marachella. Ero a pesca di polpi in Puglia quando mi arriva un messaggio firmato Francesco DG: pensavo fosse Dj Francesco...". I due si piacciono. L'intesa si rafforza "ai fornelli, tra una cacio e pepe e una carbonara perché De Gregori è un ottimo cuoco. Mi ha blandito mentre cucinava e io suonavo", scherza ma non troppo elogiando il cantautore. "Gli altri artisti, superata una certa età, diventano livorosi e iniziano a parlare male del trap e della musica moderna. Lui no. Ha un profondo senso etico senza moralismi". De Gregori: "Ho conosciuto Checco grazie ai suoi film dove c'è sempre uno sguardo dolce ma non corrosivo sulla realtà sul modello di Alberto Sordi. Non c'è mai cattiveria, non è aggressivo e non lo è neanche nella musica. Cura la musica come si cura una creatura che si ama".
La coppia, in realtà, non è inedita. Celebre sul web, qualche anno fa, una loro performance in una libreria a Bari dove l’artista romano si cimentò negli "Uomini sessuali" di Zalone che, a sua volta, diede vita a una versione neomelodica della "Donna cannone".
I due artisti non faranno un tour ("per questo progetto non avrebbe avuto senso, a volte si deve dire di no e questi no mantengono vivo un artista", rivendica De Gregori), ma saranno impegnati in due date alle terme di Caracalla di Roma il 5 e il 9 giugno.