A RAVENNA

L'arte vocale di Demetrio Stratos nella nuova mostra "Fino ai limiti dell’impossibile"

A Palazzo Malagola dal 14 al 22 dicembre e dal 7 al 31 gennaio 2025

10 Dic 2024 - 17:20
 © @Roberto Masotti, Lelli e Masotti Archivio

© @Roberto Masotti, Lelli e Masotti Archivio

Si apre sabato 14 dicembre a Palazzo Malagola di Ravenna "Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento". La mostra è un “secondo movimento”, una nuova tappa nel percorso di conservazione e valorizzazione di un patrimonio documentale di inestimabile valore riguardante una delle figure più importanti nel campo delle arti performative del Novecento, che ha fatto della ricerca sulla vocalità il tratto distintivo del proprio percorso artistico. A ingresso gratuito e sarà visitabile fino al 22 dicembre, per poi riaprire dal 7 al 31 gennaio 2025.

Le immagini della mostra "Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento"

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© Marco Sciotto
© Marco Sciotto
© Marco Sciotto

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© Marco Sciotto

La mostra

  La mostra è curata dall’artista e co-fondatrice delle Albe Ermanna Montanari e dal docente e studioso Enrico Pitozzi che presenta una selezione di materiali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito alla fine del 2022 dal Comune di Ravenna, con cofinanziamento della Regione Emilia-Romagna, direttamente dalla vedova Stratos Daniela Ronconi Demetriou e che proprio in Malagola ha trovato la sede ideale per la sua cura e la sua fruizione.

Arriva a un anno di distanza da "Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo", una iniziale esposizione dei primissimi materiali sottoposti a un lavoro di riordino, catalogazione e digitalizzazione (quest’ultima a cura di Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna) che ha riscosso subito un notevole successo di pubblico e di studiosi. E da quel momento l’archivio è diventato disponibile per la fruizione pubblica. Se il “primo movimento” presentava un nucleo di materiali riguardanti Demetrio Stratos e il suo rapporto con altri artisti, John Cage su tutti, lo spirito di questo “secondo movimento” è l’apertura della ricerca vocale di Stratos alla dimensione extraeuropea, alle musiche dal mondo e alla loro relazione con la diplofonia e con il canto armonico che in "Fino ai limiti dell’impossibile" troverà il suo culmine in una delle stanze di Palazzo Malagola appositamente dedicata all’ascolto immersivo.

I materiali

  Alla documentazione appartenente all’archivio (tra cui materiali audiovisivi di performance, lezioni e concerti, appunti preparatori legati alla sua produzione artistica, stampe di fotografi che ne hanno immortalato il lavoro nel corso degli anni, strumenti musicali, oggetti, cimeli, capi d’abbigliamento, libri, dischi in vinile, manifesti relativi tanto al suo lavoro da solista quanto a quello con I Ribelli e con gli Area, copie di tesi di laurea, studi e saggi dedicati alla sua ricerca, la rassegna stampa raccolta nel corso dei decenni, alcuni dei quali sono stati messi in mostra nel 2023) si aggiungono per questo “secondo movimento” documenti inediti sulle performance di Stratos, a partire da quelle che convocano Antonin Artaud e quelle relative a "Le milleuna", lavoro in collaborazione con Nanni Balestrini e la coreografa Valeria Magli. E poi ancora materiali riguardanti la sua partecipazione al progetto/happening del 1978 "Il treno di John Cage", il suo contributo come autore delle musiche "Satyricon" diretto da Gabriele Salvatores nella stagione ’78-79 del Teatro dell’Elfo.

Oltre al focus sulle musiche extra-europee, un altro nucleo tematico attorno al quale è organizzata la mostra è quello sul “gesto”: il gesto vocale, i gesti che mettono in campo il corpo e la voce. “Questi tratti della ricerca vocale di Stratos, possono essere pensati come gesti vocali che – nell’incedere del dittico espositivo – si depositano in tracce di volta in volta specifiche, trovando forma in materiali visivi, negli appunti, negli schizzi, nelle partiture a-sistematiche e nei materiali sonori registrati, restituendoci il profilo di una figura artistica prismatica e insofferente alle definizioni, lontano tanto dalla scena ufficiale del rock o del pop quanto da quella d’autore di quegli anni”, spiegano aggiungono i due curatori della mostra e direttori artistici di Malagola.

Gli ambienti della mostra

  Ben 7 gli ambienti differenti in cui si articola la mostra: una sala sarà dedicata a manifesti che attraversano la storia degli Area e di Stratos solista, una sala cinema con materiali audiovisivi di lunga durata, una sala dedicata a materiali cartacei e fotografici con frammenti di materiali audiovisivi da fruire in un monitor “d’annata”; tre sale dedicate all’ascolto di cui una per ascolto immersivo, una con proposta di ascolti in cuffia associati a materiali esposti all'interno della sala e una sala con una selezione di ascolti che il pubblico potrà scegliere da un menù touch e che propongono canti e musiche di popoli dal mondo presenti nella collezione di dischi di Stratos e le musiche realizzate per il "Satyricon"; e, in chiusura, una nicchia contenente una serie di oggetti, cimeli e materiali appartenuti all’artista.

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