Svolta rock e pop-punk nelle canzoni appena pubblicate dell'ex teen star
Demi Lovato ha pubblicato il suo ottavo album di studio, intitolato "Holy Fvck". Il nuovo lavoro segna una svolta sonora, abbandonando il pop a favore del rock e pop-punk delle sue radici e passioni adolescenziali. Composto da 16 tracce, l’album è un viaggio sonoro e illustra una retrospettiva sincera e ironica delle sue personali esperienze di vita. "Mi ha dato la libertà di esprimermi in modi che non sapevo fossero possibili e di trovare la gioia che mi mancava quando facevo musica", racconta la star.
Il disco include le canzoni già pubblicate "29", "Substance, Skin Of My Teeth" e i contributi di Yungblud, Royal & The Serpent e Dead Sara.
“Nel realizzare Holy Fvck, ho voluto esplorare la dicotomia che tutti noi affrontiamo tra idee e sentimenti: tra il bene e il male, santo e cattivo, rabbia e amore. L’album è un viaggio profondamente personale che inizia con il dolore e la rabbia e si conclude con il recuperare ciò che sono. È catartico e radicato, ma anche esaltante e divertente. Non so dove sarò nella vita tra un anno, o tra cinque o dieci anni, ma quello che so è che questo disco è esattamente dove sono ora, e ne sono dannatamente orgogliosa. Spero che lo siano anche tutti coloro che lo ascoltano“, afferma Demi.
Autenticità e vulnerabilità, sono i principali caratteri della sua crescita trasformativa che ha voluto portare in due celebri documentari, "Simply Complicated" del 2017 e "Dancing with the Devil" del 2021. Demi è ambasciatrice ufficiale di Global Citizen per la salute mentale, con particolare attenzione alle comunità vulnerabili di tutto il mondo.
Durante lo scorso anno Demi Lovato ha rivelato di essere non-binaria e ha chiesto di rivolgersi a lei con il pronome "voi" o "loro". Il suo coming out (una delle prime popstar a definirsi così) ha acceso i riflettori sull'uso dei pronomi diventando catalizzatrice di discussioni sull’identità di genere. In un video e un messaggio Twitter rivolto ai fan aveva spiegato di essere "orgogliosa" di questo cambiamento, dopo molto lavoro di "auto-riflessione". Poi poche settimana fa ha cambiato idea. "Sono una persona fluida quando si tratta di identità di genere, sessualità e musica», ha detto, spiegando poi: "Nell’ultimo anno l’energia maschile e femminile si sono bilanciate. Quando entravo in bagno e leggevo 'uomo' e “'donna' non mi sentivo né uno, né l’altra. Non mi sentivo donna e nemmeno uomo, ma un essere umano". Nel corso di un’intervista al podcast Spout ha quindi detto: "Ecco perché i pronomi they/them facevano per me. Si tratta di sentirsi essenzialmente umani. Ma di recente mi sento più femminile e quindi ho di nuovo adottato she/her. L’importante è capire che nessuno è perfetto".