Dal 27 febbraio in sala con Fandango l'esordio di Giovanni Tortorici già salutato positivamente a Venezia 81
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Dopo l'anteprima a Venezia 81 nella sezione Orizzonti, "Diciannove", opera prima scritta e diretta da Giovanni Tortorici, arriva al cinema dal 27 febbraio con Fandango. Il film è un'indagine su un ragazzo di 19 anni e un’analisi del suo vivere e del suo essere studente. Il film inquieto, ruvido e febbrile, pieno di disagio e ossessioni, ha dalla sua il raccontare non in maniera retorica un'età e una condizione e il non voler essere generazionale a tutti i costi. E' un'opera quasi aliena per essere al contempo poco italiana e assolutamente italiana, e film di un'altra epoca e tanto contemporaneo, che si sviluppa non su classici canoni passatisti da esordio ma si mostra vitale, leggero, profondo, sincero e imperfetto. Come i diciannovenni. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.
Palermo, 2015. Leonardo, 19 anni, lascia la città natale per raggiungere la sorella a Londra e iniziare gli studi di Business. Tuttavia, l'entusiasmo iniziale presto svanisce. Inquieto, si iscrive d'impulso all'Università di Siena per studiare letteratura. Ma anche qui, molla il corso e decide di immergersi da solo nello studio dei testi di “bella lingua” italiani. Sarà un anno accademico di solitudine, sporadica e strana socialità e confronti generazionali. Un anno dopo, Leonardo è a Torino, dove incontra un uomo, semi-conoscente di famiglia, con cui avrà un confronto più diretto del solito.
Già salutato, dopo il passaggio a Venezia 81 come "il più bel film italiano al Lido", e premiato con l`NDR Young Talent Award al Festival di Amburgo, il primo lungometraggio del 28enne palermitano Giovanni Tortorici, già assistente di Luca Guadagnino sui set di "We Are Who We Are" e "Bones and All", "vuole essere una testimonianza sulla vita di un ragazzo di 19 anni, uno studente fuori sede. Mi interessava soprattutto raccontare quelle piccole cose che accadono nella vita quotidiana, magari non memorabili, ma che raccontano molto dell’intimità di un ragazzo".
"Leonardo (Manfredi Marini) viene inizialmente presentato come un ragazzo a volte goffo ma seguace di un vivere conformista. A mano a mano che la storia si sviluppa, emerge la sua natura asociale e nevrotica sublimata nell’ossessione di una rigida idea di letteratura e d’essere scrittore", racconta il regista che rivela il lato autobiografico del film: "A 19 anni credo fossi anche io nevrotico, ma come penso lo siano un po' la grandissima parte dei diciannovenni. In qualsiasi forma di società si cresce in strutture e anche crescendo, non è detto che ci si liberi completamente dalle proprie nevrosi, anzi. Come il personaggio di Leonardo sublimavo".
Le location di "Diciannove" sono state girate negli ambienti reali del peregrinare giovanile del regista. Sottolinea Tortorici: "Ho cercato in tutto e per tutto l'autenticità. E così, non a caso, i luoghi che conoscevo bene dove ero davvero stato. Il caso più eclatante è l'appartamento di Siena che, come il personaggio del mio film, ho condiviso con due ragazze che è proprio quello vero che ho ritrovato intatto".