Il cantautore sarà al Festival di Sanremo con "Ti muovi" e poi pubblicherà un album registrato in presa diretta per rileggere con la sua band alcuni brani della sua carriera
di Massimo Longoni© Alessio Albi
Diodato torna sul luogo del delitto. Dopo aver vinto il Festival di Sanremo nel 2020 con "Fai rumore", ora torna sul palco dell'Ariston con "Ti muovi", una canzone per lui importante per mostrare il suo percorso artistico. "Musicalmente credo che questa canzone racconti tantissimo di quello che sono io adesso - dice il cantautore a Tgcom24 -. Un'evoluzione musicale di questi anni, anni di tour e concerti, con questa condivisione con musicisti eccezionali". Un'evoluzione che merita di essere fissata. "Tutto questo mi ha fatto pensare che questo potesse essere un bel momento per fare una fotografia - spiega -. Abbiamo preso le Officine meccaniche, ci siamo chiusi lì dentro per qualche giorno, e abbiamo registrato delle versioni in presa diretta di alcune mie canzoni, non necessariamente le più famose. Ci sarà anche una versione di 'Ti muovi' diversa e piena di energia. Non sarà un live ma c'è uno sporco che mi piace e una libertà che spero di portare sul palco".
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Il percorso di Antonio Diodato è quello di un artista sensibile e raffinato, capace di partire da radici british e rock per spostarsi gradualmente su lidi che nemmeno lui avrebbe immaginato, dove i punti di riferimento sembrano essere più gli anni 70 e gli Stati Uniti. "Sono sorpreso anche io, perché i miei riferimenti sono sempre stati gli anni 60 e i 90, e il mondo Brit - spiega - mentre adesso non mi stupisce sentirmi dire che la gente sente nelle mie canzoni molti anni 70. Sicuramente in questi ultimi anni ho ascoltato molta musica di un certo periodo". Il risultato sono arrangiamenti più ricchi, stratificati, caldi. "Sono convinto che la mia direzione debba essere quella di far suonare gli strumenti, arricchire l’aspetto musicale - continua -. Sono sempre stato uno che nella musica non ha mai amato tantissimo l'uso dei fiati. Adesso ho proprio un'altra idea, quando suono live ho una sezione fiati e questo mi ha permesso di trasformare il suono di certe canzoni. Sicuramente l'esperienza di questo album mi ha fatto pensare all'approccio che potrei avere in futuro, potrei andare ancora di più verso quella direzione".
Una direzione già avvertita nell'album "Che vita meravigliosa", e più ancora in "Così speciale" uscito l'anno scorso, e che prosegue anche in "Ti muovi", la nuova canzone che porterà a Sanremo 2024 e che vede ancora una volta la collaborazione fondamentale con Tommaso Colliva, che contribuisce a differenziarla da gran parte delle canzoni che saranno in gara. Una ballad intensa, dal testo molto personale e nel quale sono confluite le esperienze dello stesso Diodato e di persone a lui vicine. "E' una canzone nata abbastanza lentamente, un brano a cui ho iniziato a lavorare qualche mese fa - dice -. Era un seme che tenevo lì e rispecchiava quello che stavo provando da qualche mese. Poi mi è successa una cosa particolare. Sono diventato un po’ confidente di alcune persone molto care e i punti di contatto con quello che stavo provando io erano diversi. E così ho pensato fosse il caso di far germogliare quel seme. Mi sono chiuso in casa e ho iniziato a lavorare alla canzone".
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La decisione di portarla al Festival è poi nata quando il brano ha preso forma musicalmente. "Quando ho sentito montare questa canzone - afferma -, quando sono arrivato a quello special con quegli archi, dove cercavo di esprimere musicalmente una sorta di abbandono totale, ho capito che poteva essere bello portarla su quel palco con quell'orchestra. Le prove di questi giorni sono state una conferma". Diodato si presenta a questa edizione di Sanremo senza particolari ambizioni se non quelle di far sentire un brano in cui crede molto. Anche perché ribadisce che a lui la gara interessa relativamente. "Sono pochissimo competitivo - sottolinea -, se sento la competizione è soprattutto con me stesso". E in quest'ottica tornare dopo quello un capolavoro di grande successo come "Fai rumore" rischia di essere un confronto pesante da reggere con il proprio passato. Ma per Diodato non è così. "Ho un buon rapporto con quella canzone - spiega -. Mi ha cambiato la vita, sono consapevole che ovunque andrò se dovrò fare due pezzi per presentarmi 'Fai rumore' dovrà essere uno di quelli. Ma non la vivo come un peso, anzi".