Viene spontaneo trasformare il titolo dell'album in una domanda: dov'è andata la musica?
Tommy: Noi ci evolviamo e così allo stesso modo la musica. Non dobbiamo mai dimenticare le nostre radici, il passato e le infliuenze. Credo che tutto questo abbia contribuito a fare di noi i musicisti che siamo, la gente che è arrivata prima di noi ci ha mostrato la via. Quello che noi abbiamo ricevuto lo dovremo passare alla prossima generazione, è una mano tesa.
Il brano però viaggia su un doppio binario, e parla anche di una relazione tra due persone...
Tommy: Esatto. Quando hai una relazione con qualcuno devi avere armonia. E così nella musica, se non c'è armonia non c'è musica. Ci sono grandissimi musicisti che però non possono suonare insieme perché non c'è armonia tra di loro o non sono interessati a trovarla. Invece tra me e Dodi è una cosa immediata, scorre in maniera naturale.
Quali sono le basi della vostra armonia? Vi completate o viaggiate sulla stessa lunghezza d'onda?
Dodi: Per quanto lui sia nato in Australia e io in Italia, ci unisce il legame alla musica. Abbiamo iniziato entrambi a 4, 5 anni a suonare. Quando ero bambino avevo la sensazione forte che non avrei potuto fare altro che suonare, diventare un musicista. Veniva dall'anima. Gli altri bambini giocavano con i trenini o a pallone, io sognavo uno strumento. Ricordo che mio padre un Natale comprò tutti i biglietti di una lotteria di un bar perché tra i premi c'era una fisarmonica. Me lo portò alla mattina e alla sera lo stavo già suonando.