Il cantante era nato a Polignano a Mare il 9 gennaio 1928
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"Vecchio frac" del 1956, "Nel blu dipinto di blu" (1958), "Piange il telefono (1976)... sono solo alcune delle canzoni che Domenico Modugno registrò in quasi 50 anni di carriera. Oggi, 9 gennaio 2018, giorno in cui l'artista di Polignano a Mare, avrebbe compiuto 90 anni, questi e molti altri dei suoi grandi successi tornano alla memoria come indimenticabili pezzi di storia della musica italiana...
Nato il 9 gennaio del 1928 a Polignano a Mare, in Puglia e scomparso a Lampedusa a 66 anni nel 1994, Domenico Modugno viene ancora oggi considerato uno dei padri della canzone italiana. Artista prolifico, sono almeno cento le canzoni registrate in quasi 50 anni di carriera, che ha visto la maggior parte dei suoi brani entrare a pieno diritto nella top ten delle classifiche di vendita. E non solo in Italia. "Nel blu dipinto di blu" divenne un successo mondiale, vinse tre Grammy e valse all'artista i titoli di miglior interprete, migliore canzone e miglior album dell'anno. Un personaggio dal carisma contagioso e di grande versatilità, punto di riferimento e una fonte di ispirazione ancora oggi, se si pensa al fatto che la versione francese di "Io mammeta e tu", cantata da Karl Zero,è finita nella colonna sonora di "X Files".
Ma è il numero di omaggi musicali ricevuti dopo la sua morte ad essere davvero impressionante: da Mina a Roberto Murolo al Fabrizio De André che lo cita in "Don Raffae'", dai Negramaro di "Meraviglioso" (la canzone scartata nel 1968 al festival di Sanremo) ai Folkabbestia di "Tre briganti e tre somari" incisa con Caparezza ed Erriquez della Bandabardò; dai Radiodervish che hanno realizzato lo spettacolo "Amara terra mia" con Giuseppe Battiston, inciso l'album e fatto il video della "title track" diretto da Franco Battiato; da Ginevra Di Marco e Roy Paci che incidono "Malarazza" agli Avion Travel che portano in scena, con il contributo di alcuni dei migliori jazzisti italiani, "Uomini in frac" fino a Diodato che ha inciso "Piove" per non dire di "Volare", la fiction di Rai1 con protagonista Beppe Fiorello.
Dopo il successo di "Nel blu dipinto di blu" del 1958, nel 1959 rivince Sanremo con "Piove", ma nel frattempo aveva pubblicato gioielli come "L'uomo in frac" e "Resta cu me". Un nuovo trionfo lo ebbe anche a teatro, al Sistina di Roma, nel 1961, con la ditta Garinei & Giovannini e il "Rinaldo in campo", che vede "Mr. Volare" protagonista e autore delle musiche. Altre importanti esperienze in quegli anni di grandi successi, sono una collaborazione teatrale con Eduardo De Filippo, una con Salvatore Quasimodo, che lo autorizzò a utilizzare due poesie come testo per "Ora che sale il giorno" e "Morte chitarre" e una con Pier Paolo Pasolini, che scrisse il testo di "Che cosa sono le nuvole" e chiamò Modugno a cantare il brano, scritto da Ennio Morricone, per i titoli di testa di "Uccellacci e uccellini".
Nella sua carriera è stato Mackie Messer nell'"Opera da tre soldi" di Bertolt Brecht con la regia di Giorgio Strehler, il protagonista dello sceneggiato tv "Scaramouche" e, sempre in teatro, un "Cyrano" di clamoroso successo. Nel 1984 viene colpito da un ictus negli studi Mediaset di Cologno Monzese: le conseguenze sono gravi, al punto da dover abbandonare la carriera artistica.
Prima vicino al Partito Socialista Italiano, nel 1987 viene eletto alla Camera nelle liste dei Radicali. Nel 1991 torna a cantare, compie anche una tourné e il 26 agosto 1993 tiene il suo ultimo concerto, una festa di riconciliazione con la sua Polignano a Mare, "tradita" all'inizio della carriera quando si spacciò per siciliano.