L'artista milanese racconta a Tgcom24 com'è nato il brano composto con Madame e Dani Faiv
di Laura Lesquier© Ufficio stampa
Anche la musica è stata costretta a fermarsi a causa della pandemia globale, ma Don Joe durante l'isolamento ha messo in cantiere una hit carica di positività che mette insieme due diamanti grezzi del panorama rap italiano: Madame e Dani Faiv. Un "matrimonio" nato prima del lockdown e poi portato avanti in isolamento dal produttore milanese. "E' un brano motivazionale, che spinge la gente a rialzarsi in un momento molto difficile come questo", spiega a Tgcom24.
"Spaccato" è nato prima del lockdown, ma l'hai lavorato durante l'isolamento...
Sì. Ero in studio con Madame e ho ascoltato questo brano, che inizialmente era solo un ritornello. E' rimasto per un po' nel cassetto ma poi l'ho ritirato fuori e mi sono messo alla ricerca di un featuring. Francesca durante un evento ha incontrato Dani Faiv e gli ha fatto ascoltare il brano. Gli è piaciuto ed è nata la collaborazione, è stato tutto molto naturale. Da tempo volevamo collaborare con lui, ci piace molto.
Madame è una delle poche rapper donna in Italia. Perché faticano ad emergere?
E' un problema culturale. Non so se siamo pronti oggi, ma va sicuramente meglio di qualche anno fa. Oggi vengono accettate come da altre parti come gli Stati Uniti, dove le rapper sfornano successi da anni senza problemi. Nel rap le ragazze devono fare doppia fatica per farsi sentire, purtroppo devono sempre dimostrare qualcosa in più per emergere. E' un problema che ci portiamo dietro dagli Anni Novanta, da quando c'era La Pina.
Secondo te qual è il problema?
E' un genere che è spinto da un'idea di machismo che ha un certo atteggiamento verso le donne. Bisognerebbe cambiare anche la testa di chi ascolta ma non è semplice. E' ancora difficile accettare il fatto che alcune ragazze sono più brave dei loro colleghi maschi
La musica, soprattutto quella dal vivo, sta cercando nuove strade per ripartire. Tu come la vedi?
Adesso le persone vogliono uscire di casa, questo è il primo step. Purtroppo non avremo un ritorno immediato all'aperto o nei club come prima. Alcuni locali si stanno attrezzando con gli spazi esterni, ma personalmente non mi fa impazzire l'idea di andare in un club e mantenere la distanza di cinque metri. Si ripartirà l'anno prossimo con calma.
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