Fotogallery - Drusilla Foer presenta il suo primo album al Blue Note di Milano
© officine fotografiche Firenze
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L'eclettica artista ha debuttato al Blue Note di Milano dove tornerà il 7, l'8 e il 9 dicembre per sei nuovi live
di Antonella Fagà© IPA
Drusilla Foer presenta il suo primo album. Quasi non ci crede ancora, mentre sul palco del Blue Note di Milano offre ai giornalisti un assaggio del disco, che si intitola "Dru" ed è prodotto da Franco Godi (che con lei firma e interpreta anche uno dei brani). "Un disco tutto mio! Non pensavo di meritarlo, come si pensa di non meritare un grande amore. Sbagliando, sempre", racconta: "Franco Godi e BMG mi hanno dato lo spazio per trovarmi a mio agio in questo incontro amoroso con la musica e il mio stare in questo progetto è pieno di pudore e cautela".
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E con pudore e cautela, quasi in punta dei piedi, Drusilla, alter ego di Gianluca Gori, canta, accompagnata da una band di sei musicisti e da un trio di coriste. La sua voce riempie il Blue Note, sonorità eleganti e fuori dal tempo, come lei del resto, che stringe i pugni, si batte il petto. E' emozionata, e si vede. Ed emoziona. Obiettivo raggiunto.
"Cantare mi fa essere me stessa, con facilità, intimità, con perdono per ciò che sono", dice. Perché Drusilla lo ammette, sempre con quel pudore e quella umiltà con cui ogni volta parla di sè, di doversi perdonare: "Mi devo perdonare della distrazione e della miopia emotiva verso me stessa. Vorrei sempre avere alto il rispetto per me, perché credo che solo così si possa avere un alto rispetto dell'altro, ma spesso si fa prima a fare cazzate".
Miopia emotiva che l'artista ha cercato di correggere cantando.
"La musica è narrazione", spiega: "E' una bischerata cantare bene, basta pensare a quello che si dice, pensare bene e dare un valore narrativo alla canzone".
"Dru" è proprio questo, un racconto in cui Drusilla si narra e narra, attraverso i suoi temi più cari. L'album contiene 13 tracce scritte da tanti autori diversi, fra cui Mogol, Ditonellapiaga, Mariella Nava, Pacifico e Vittorio Cosma, Tricarico, Giovanni Caccamo, Fabio Ilacqua. Nessun brano scritto da lei: "La scrittura musicale mi sembra una cosa impossibile da fare. E' un territorio di verifica di me che mi fa paura", spiega e poi aggiunge come ha lavorato con gli autori: "I colori della musica sono diversi e io ho avuto contatti personali con tutti gli autori dei testi e questo è il mio modo di lavorare perché è dalle relazioni che nascono i grandi amori".
Tra i brani che regala al pubblico di giornalisti c'è "Da questa parte", canzone sul pregiudizio, "padre di tutti i mali", scritta da Mariella Nava.
Poi "Non mi parlare d’amore", firmato da Tricarico, ironico e un po’ abrasivo. "Come del resto siamo noi due", dice. "Mi sento sempre inadeguata a cantare canzoni d’amore, ma alla fine non ho resistito, ne ho messe tre". Che poi in amore Drusilla ammette di essere stata fortunata: "Ho ricevuto tanto, più di quanto ho dato. Raramente sono stato un soggetto che si è innamorato, io le farfalle le digerisco quasi subito".
Quindi "Tanatosi" firmata da Fabio Ilacqua, "uno dei miei brani preferiti", che denuncia con rabbia e pathos la violenza sulle donne, "un tema importante perché porta sofferenza a tutta l’umanità" e che, ammette, "se non fosse già stato pubblicato" porterebbe a Sanremo.
Perché a Sanremo Drusilla ci tornerebbe volentieri in veste di cantante: "Sarebbe bellino. Mi hanno fatto fare 'pipponi' sull'unicità e mi sono commossa a dire quel che sento e penso, ho passato belle ore libere e voglio tornarci con la stessa convinzione di fare qualcosa di bello almeno per me. Sento però l'esigenza di andare a Sanremo a dire qualcosa, la canzone è un piccolo manifesto e in quei minuti devi dire qualcosa di te e del tuo pensiero".
© Ansa
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Lei in questo momento sogna di raccontare qualcosa di più di sè, anche per restituire quanto ricevuto negli ultimi anni: "Vorrei andare più a fondo, sono stata accolta in modo trasversale e vorrei ricambiare raccontando tutto ciò che mi è successo, ma è una scelta che devo fare nel modo e nel linguaggio giusto. Magari qualcosa di visivo forse cinematografico...un kolossal narrativo" e poi scherza sulla fortuna avuta e racconta: "Come dice una mia amica sono come Camilla Parker Bowles, ho fatto quello che volevo tutta la vita e alla fine sono diventata regina".
A rendere ancora più raffinato ed elegante questo album anche un brano "Buonanotte Rossana", un inedito del grande Lelio Luttazzi scomparso nel 2010 eseguito con la registrazione effettuata al pianoforte da lui stesso nel 2008. E una poesia "Giorno ad Urlapicchio" scritta da Fosco Maraini nel 1978: "Un mio atto d’amore e riconoscenza nei confronti della parola recitata e dunque del teatro. Ho voluto restituire l’emozione attraverso il suono e non tramite il suo significato".
In "Dru" c'è infine anche spazio per un duetto con Asia Argento in "Ne voglio di più". "Mi piaceva cantare con qualcuno che non fosse una cantante e mi piaceva un personaggio non troppo tranquillizzante, una donna che ha avuto degli strappi interni e mi sembrava che fosse una figa pazzesca, una tipa che sta sulle palle come me. Mi è mi piaciuto molto lavorare con lei".
E per un brano ancheggiante, divertente e scanzonato "Amore… Boh!" che porta la firma di Franco Godi per la musica, dal sapore brasiliano, nonché la sua voce in alternanza a quella di Drusilla, mentre il testo è di Gianluca Gori.