Il 23 e 24 settembre a Firenzuola si terrà il primo Beatles Day. A organizzarlo è Giorgio Ballini, grande collezionista e appassionato dei 4 di Liverpool. Tgcom24 lo ha incontrato
Una vita dedicata ai Beatles. E' quella di Giorgio Ballini, geometra di Firenzuola che, folgorato da Lennon e soci nel lontano 1964, non ha abbandonato la sua passione fino a oggi, diventando uno dei maggiori collezionisti d'Italia. E oggi è anche l'organizzatore e l'anima del "Beatles Day" che il 23 e il 24 settembre celebrerà i 50 anni di "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band". "Conosco bene la musica degli anni 60 e la spontaneità che esce dalla loro musica è unica" dice a Tgcom24.
Quella di Ballini, classe 1950, è la storia che accomuna molti ragazzi cresciuti negli anni 60, e folgorati da una musica che rappresentava una rottura totale con il passato, un linguaggio nuovo, non solo nelle canzoni ma anche nel modo di porsi di fronte al mondo. Una passione che nel caso di Ballini non si è mai sopita. "E' nato tutto nella prima metà degli anni 60 - racconta -. Il primo album l'ho comprato nel 1964, più seguendo un consiglio che per reale conoscenza".
All'epoca non era semplice trovare materiale di cantanti stranieri...
Io sono stato fortunato perché avevo una fidanzatina italo-inglese e mi portava i dischi facendomeli conoscere meglio e prima di altri. Per questo, per esempio, possiedo una delle prime 50mila copie del "White Album", che uscirono numerate.
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Poi la passione per la fidanzatina inglese è passata ma non quella per i Beatles. Come ha continuato a raccogliere materiale?
Tramite amici inglesi e di altre conoscenze all'estero nel corso degli anni sono riuscito a collezionare molte cose, in alcuni casi anche particolari se non addirittura uniche. Per esempio un cd che fu messo in commercio nel 2004 da una casa discografica inglese, con i brani incisi dai Beatles durante i primi anni in Germania, ad Amburgo. La Apple fece causa, vincendola, e i cd furono distrutti in maniera molto plateale, sbriciolati da uno schiacciasassi sulla pubblica piazza. Qualche esemplare però si salvò e uno è arrivato fino a me.
C'è un pezzo al quale è particolarmente affezionato?
Un amico tedesco mi ha regalato un 45 giri del 1962, pubblicato in Germania con il nome Beat Brothers, in cui accompagnavano un cantante di Liverpool. Questo perché nella zona di Amburgo, dove si esibivano di norma, il termine beatles suonava come una parola usata per indicare i genitali maschili. Quando poi iniziarono ad avere successo in Inghilterra ristamparono il tutto. Un'altra cosa carina, che ho recuperato da amici inglesi, è un acetato stampato nel 1964 esclusivamente per il fan club ufficiale della band.
Cosa l'ha affascinata dei Beatles?
Intanto il fatto che si percepiva che fossero loro i primi a divertirsi con la loro musica: trasmettevano grande spontaneità e sincerità in quello che facevano. E poi erano un gruppo emerso dalla working class inglese, e ognuno dei componenti aveva alle spalle anche storie personali difficili, in alcuni casi dolorose.
E' in contatto con altri appassionati beatlesiani?
A dire il vero no. E' una passione che ho vissuto personalmente, come una cosa mia. Dietro i Beatles è nato talmente tanto mercato che lo trovo inutile. Loro si sono trovati al posto giusto nel momento giusto, facendo da tramite tra un mondo che ormai stava scomparendo e un mondo nuovo. E loro hanno aiutato a cambiarlo.
Al Beatles Day la gente cosa troverà?
Una mostra che ricostruisce la storia del gruppo, attraverso gli album ufficiali e i 45 giri e alcune memorabilia. Tanta musica con gruppi musicali di tributo ai Beatles e non solo. E buon cibo con piatti ispirati al gruppo. E in ogni caso sarà l'occasione per far conoscere le bellezze della nostra cittadina e dei dintorni.
Vi aspettate molta gente da fuori?
Lo speriamo. So di qualcuno che arriverà da tutte le parti di Italia e anche dall'estero. Vi aspettiamo!
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