Esce venerdì 27 ottobre il nuovo album della band britannica, con le collaborazioni di Andy Taylor, Warren Cuccurullo, Nile Rodgers e Victoria De Angelis. Tgcom24 ne ha parlato con il bassista
di Massimo Longoni© Tgcom24
Esce venerdì 27 ottobre "Danse Macabre", il nuovo album dei Duran Duran. Un insolito mix di cover di brani di altri artisti e rifacimenti di canzoni del gruppo scelte al di fuori dal nutrito elenco delle hit, completato dalla presenza di tre inediti, le già ascoltate "Danse Macabre" e "Black Moonlight" e "Confession in the Afterlife". Tutte unite dall'idea di esplorare il lato più oscuro del gruppo. Tanti gli ospiti, da Nile Rodgers e gli ex membri dei Duran Andy Taylor e Warren Cuccurullo, a Victoria De Angelis, bassista dei Maneskin. E' lei a suonare in "Psycho Killer", brano uscito come ultima anticipazione dell'album. "Sono felicissimo abbia collaborato con noi" di John Taylor parlando con Tgcom24.
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I Duran Duran dunque hanno deciso di esplorare la loro anima più scura. Un'anima che è sempre stata visibile in controluce nell'arco di tutta la carriera della band, erroneamente associata spesso solo a paesaggi esotici, colori pastello e divertimento vacuo. Chi si domanda cosa c'entrino Simon LeBon, John Taylor, Nick Rhodes e Roger Taylor con l'immaginario gotico troverebbe una risposta nelle loro radici new romantic che, anche una volta superate, sono rimaste ben presenti nelle ispirazioni del gruppo. Che poi queste si siano intrecciate con diverse visioni è un altro discorso, ma d'altronde era il minimo che ci si potesse aspettare da un gruppo nato con l'aspirazione di mettere insieme Chic e Sex Pistols, disco e punk. Quindi non deve stupire che in "Danse Macabre", che arriva a due anni di distanza dal precedente "Future Past", trovino spazio canzoni di Cerrone, Siouxie and the Banshees e Talking Heads. Fanno tutti parte in qualche modo dell'album di famiglia duraniano. "Questo disco si è quasi materializzato dal nulla - spiega John Taylor in collegamento Zoom dall'Inghilterra -. L'anno scorso per la sera di Halloween abbiamo fatto un concerto molto particolare a Las Vegas. Avevamo pensato di suonare sei o sette cover che per tema si adattassero bene alla serata. Così siamo andati in studio per registrarle e arrangiarle nel modo. Tra quei brani c’erano 'Spellbound' di Siouxsie and the Banshees, 'Paint It Black' dei Rolling Stones, 'Supernature' di Cerrone e 'Psycho Killer' dei Talking Heads".
E poi cosa è successo?
E' successo che in quello show ci siamo divertiti moltissimo e avevamo quelle registrazioni che sarebbe stato un peccato non utilizzare. Così si è fatta largo l'idea di espandere il progetto e farlo diventare un album aggiungendo un po' di pezzi nostri tra quelli da "ripensare".
Da dove viene il titolo "Danse Macabre"?
E’ stata un'idea di Nick Rhodes. Quando lo ha proposto ci siamo detti che avevamo bisogno di una canzone con quel titolo. Siamo entrati in studio per scriverla e ne siamo usciti con tre brani nuovi. I nostri album di solito possono richiedere anche due anni per essere realizzati, ci portano via davvero tanto tempo. Questa volta invece è andato tutto a posto velocemente, e si avverte una grande energia. La combinazione di canzoni nuove, vecchie e cover è interessante, è stato molto divertente lavorarci.
A rendere speciale questo disco c’è anche il fatto che per la prima volta l’intera famiglia Duran Duran è riunita, con i vostri precedenti chitarristi, Andy Taylor e Warren Cuccurullo, entrambi coinvolti. Come è successo?
Con Andy abbiamo iniziato a prendere contatti in occasione dell'ingresso nella Rock & Roll Hall fo Fame. Non vedevamo l’ora di suonare con lui su quel palco, ma poi ci è arrivata la notizia della sua malattia. A quel punto ci siamo detti: "Perché non lo invitiamo a suonare sul disco?". E lui ha risposto in maniera entusiasta. Così Simon LeBon è andato da lui a Ibiza, dove vive e hanno lavorato insieme per qualche giorno.
Cuccurullo è per la prima volta che torna a suonare con voi dal 2001.
Visto come le collaborazioni si stavano allargando a Nick è sembrato naturale invitare anche lui e Warren è stato ben felice di dare il suo contributo a due canzoni, "Danse Macabre" e a "Love Voodoo", che all'epoca aveva anche composto.
Poi c'è Nile Rodgers, che non è mai stato un membro ufficiale del gruppo ma la sua strada e la vostra si sono incrociate molte volte, a partire dal 1984 quando realizzò il remix di "The Reflex" che andò al numero uno in classifica negli Stati Uniti.
Gli Chic hanno aperto tutti i nostri concerti del recente tour americano. Lui è venuto a Londra e ha suonato buona parte delle chitarre di “Black Moonlight”, che ha anche contribuito a scrivere. Ha suonato anche in “Supernature”.
Per le vostre canzoni da ri-arrangiare non avete scelto hit ma pezzi amati dai fan più fedeli. Come li avete scelti?
Principalmente abbiamo scelto le canzoni che tematicamente stavano meglio nel concept. "Night Boat", che era nel nostro album di debutto, per esempio è il brano con cui aperto quel concerto di Halloween e come argomento è perfettamente in linea il tema del lato oscuro (il video della canzone, del 1981 vedeva il gruppo alle prese con un'invasione di zombie - ndr). Sapevamo quindi che sarebbe stata una fetta importante della torta e ci è sembrata perfetta per aprire l’album così come è stata l'apertura di tutti i nostri concerti di quest'anno.
"Love Voodoo", ribattezzata "Love Voudou", ne è uscita trasformata...
Quella è una canzone a cui desideravo mettere mano da tempo. Ho sempre pensato che la versione originale del "Wedding Album" del 1993 fosse troppo lenta, non aveva abbastanza energia. Nel nuovo arrangiamento il basso riveste un ruolo fondamentale.
Come avete lavorato su "Secret Oktober"?
In origine era una bside opera di Simon e Nick, una canzone scritta e realizzata in una notte, di fatto non era mai stata sviluppata fino in fondo. Però resta una delle canzoni preferite di Nick e anche di molti fan. Quindi era entusiasta all’idea di far risaltare ogni singolo elemento lavorando sul sound design. Devo dire che il risultato è davvero epico.
In "Danse Macabre" c’è anche un pezzetto di Italia, con la collaborazione con Victoria De Angelis dei Maneskin. Come è entrata in contatto con voi?
Ho conosciuto prima il loro batterista, la prima volta che sono venuti a suonare a Los Angeles. Circa un anno più tardi ero a una festa e mi si è fatto incontro volendo presentarmi l’intera band. Quando mi ha presentato Vic dicendomi che era la bassista sono rimasto di stucco. Wow! La adoro, ha questa scintilla… Ci siamo messi a parlare di musicisti e strumenti, cose da bassisti, e quando le ho chiesto chi fosse la sua prima fonte di ispirazione mi ha detto che era stata Tina Weymouth, la bassista dei Talking Heads.
Quindi quando avete deciso di registrare “Psycho Killer”…
…ho pensato subito a lei! Così è venuta a Londra e abbiamo passato diverse ore insieme in studio. Dividere il compito con un altro basso non è stato un problema. Volevo che la sua traccia fosse la base, io dovevo mettermi al servizio della canzone.
Molti sono rimasti stupiti di questa collaborazione perché ritengono i Maneskin una band il cui successo è soprattutto mediatico.
Io credo che Vic sia fantastica e sono davvero felice sia nel disco. In questo momento è una potente fonte di ispirazione per le giovani musiciste e questo è bellissimo. Credo che grazie a lei siano stati venduti più bassi di quanti ne abbia mai fatti vendere io. E’ fantastica. E ha anche un bellissimo profilo Instagram.
La cover forse più sorprendente è "Bury A Friend", dal momento che Billie Eilish è un’artista contemporanea e all'apparenza molto lontana dal vostro mondo. A chi è venuta l’idea?
Sia io che Nick siamo fan di Billie, anche se nella band in realtà l’apprezzano tutti. L'avevo vista suonare in un concerto in Texas. L'album che la contiene, e quella canzone in particolare, hanno un suono elettronico molto minimale. Quindi, per me, si trattava di renderlo diverso. L’idea è stata quella di dividere il pezzo in diversi movimenti, quasi in capitoli. E in più gli abbiamo dato un telaio ritmico molto forte. La perfetta conclusione è stata l’interpretazione di Simon. Credo che il suo sia stato un lavoro molto difficile ma che abbia trovato la chiave giusta.
Il lavoro sulle voci è un'altra caratteristica di questo disco…
Sì, anche grazie al lavoro di Anna Ross e Rachel O’Connor. Sono due anni che cantano con noi sul palco e abbiamo deciso di avvalerci di loro per questo disco. Così quasi ogni canzone ha un sapore di voci multiple. C'è Simon LeBon, ma ci sono anche queste due cantanti. E credo che Simon abbia sovrapposto le voci e le abbia arrangiate in modo da renderle interessanti.
In diverse interviste Andy Taylor ha affermato che sarebbe molto felice di suonare con voi dal vivo, magari non per un intero tour ma in qualche evento speciale. Pensi sia davvero possibile?
Noi come Duran Duran per quest’anno abbiamo appena finito il tour. Ma stiamo pensando agli spettacoli per la prossima estate in Europa, e questa volta speriamo di venire anche in Italia. Riguardo al suonare con Andy, credo che dipenda principalmente da lui, dalla sua situazione. Ma sono convinto che questa cosa potrebbe realizzarsi.
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Nightboat
Black Moonlight
Love Voudou
Bury A Friend
Supernature
Danse Macabre
Secret Oktober 31st
Ghost Town
Paint It Black
Super Lonely Freak
Spellbound
Psycho Killer (feat. Victoria De Angelis)
Confession in the Afterlife
I Duran Duran sono composti da Simon LeBon, Nick Rhodes, John Taylor e Roger Taylor. In passato hanno fatto parte della band i chitarristi Andy Taylor (1981-1985 e poi 2001-2006) e Warren Cuccurullo (1986-2001) e il batterista Sterling Campbell (1989-1991). Dal 2006 alla chitarra per tutti gli eventi live c'è Dom Brown che però non è mai entrato ufficialmente nel gruppo.