Addio a Irene Papas, la celebre attrice greca aveva 96 anni
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L'attrice "lascia una grande eredità culturale", si legge nel comunicato dell'agenzia di stampa greca Ana-Mpa
E' morta, a 96 anni, la celebre attrice greca Irene Papas (pseudonimo di Irene Lelekou). Il mondo del cinema piange una delle più grandi interpreti di film e spettacoli teatrali, diventata nota a livello internazionale soprattutto per i suoi ruoli femminili, che incarnavano appieno il potere della tragedia antica. Tra le sue interpretazioni più famose quella di Penelope ne l'"Odissea" e nei celebri film "I cannoni di Navarone" e "Zorba il Greco".
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L'attrice "lascia una grande ereditò culturale", si legge nel comunicato dell'agenzia di stampa greca Ana-Mpa. Ad annunciare il decesso della leggendaria attrice greca è stato il Ministero della Cultura ellenico, ricordando che Papas in circa 50 anni di carriera ha preso parte a oltre 70 film. Una delle sue ultime apparizioni cinematografiche è stata in 'Il mandolino del capitano Corelli' nel 2001 al fianco della star di Hollywood Nicolas Cage. Nel 2018 venne annunciato che soffriva di Alzheimer da cinque anni. Papas parlava correntemente l'italiano, avendo interpretato ruoli teatrali e girato molti film nel nostro paese a cui era particolarmente legata.
Considerata un simbolo per eccellenza della bellezza greca e una celebre rappresentante della cultura mediterranea all'estero, Irene Papas divenne nota a livello internazionale per le sue doti recitative e per la sua presenza carismatica e dinamica.
Nata a Chiliomodi, un piccolo paese della Corinzia (nel Peloponneso), il 3 settembre 1926, Irene sposò nel 1947 il regista greco Alkis Papas e ne conservò il cognome anche dopo la separazione per la sua carriera. Si fece conoscere nell'ambiente internazionale con il film "La città morta" (1952) di Frixos Iliadis al Festival di Cannes del 1952. A inizio carriera è stata anche modella, nel 1953 per gli stilisti Vincenzo Ferdinandi e Maria Antonelli.
Nel cinema lavorò con successo in Italia, ove recitò in vari film, tra cui "Una di quelle" (1953) di Aldo Fabrizi, "Le infedeli" (1953) di Steno e Mario Monicelli, "Attila" (1956) di Pietro Francisci. Esordì a Hollywood invece interpretando il ruolo di protagonista femminile nel western "La legge del capestro" (1956) di Robert Wise, accanto a James Cagney, cui seguì "Le avventure dei tre moschettieri" (1957) di Joseph Lerner. Conobbe il suo maggior successo però in patria nel film "Elettra (1962) di Michael Cacoyannis, che rilanciò anche la sua carriera a Hollywood e le consentì di partecipare a varie produzioni americane, come "I cannoni di Navarone" (1961) di J. Lee Thompson, "Zorba il greco" (1964) di Michael Cacoyannis, "Giallo a Creta" (1964) di James Neilson, "La fratellanz"a (1968) di Martin Ritt, "Anna dei mille giorni" (1969) di Charles Jarrott ed altre ancora.
In Europa fu protagonista in pellicole importanti, come "A ciascuno il suo" (1967) di Elio Petri, "Z - L'orgia del potere" (1969) di Costa-Gavras, "Le troiane" (1970) di Michael Cacoyannis, "La quinta offensiva" (1973) di Stipe Delic. Tra gli altri suoi film si segnalano: Ifigenia (1977) di Michael Cacoyannis, Il leone del deserto (1981) di Mustafa Akkad, Assisi "Underground" (1985) di Alexander Ramati, "Cronaca di una morte annunciata" (1986) di Francesco Rosi, "Sweet Country" (1987) di Michael Cacoyannis.
Lavorò anche in teatro e alla televisione, comparendo nel ruolo di Penelope nello sceneggiato "Odissea" (1968) e in "Mosè, la legge del deserto" (1974), nel ruolo di Sefora.
Nel 1987 presiedette la giuria della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Nel 1989 interpretò sotto la direzione di Mauro Bolognini "I giganti della montagna" di Luigi Pirandello, nel ruolo magico ma tragico della Contessa. Successivamente è apparsa in molti film al cinema e in televisione, tra cui Yerma (1999) di Pilar Távora, "Il mandolino del capitano Corelli" (2001) di John Madden e "Un film parlato" (2003) di Manoel de Oliveira.
La Papas ha partecipato all'album della celebre band greca Aphrodite's Child intitolato 666 (1972), protagonista di una performance dalle chiarissime allusioni sessuali nel brano ∞(Infinity). Il disco, concepito come doppio vinile, venne bloccato poco prima della pubblicazione[non chiaro]. Successivamente l'attrice ha registrato due album con il compositore Vangelis (tastierista del gruppo): Odes (1979) e Rapsodies (1986). Federico Fellini era un suo sincero ammiratore. Irene Papas era molto amica di Katharine Hepburn, con la quale nel 1971 recitò in Le troiane. La Hepburn una volta disse che Irene era "una delle migliori attrici nella storia del cinema". In un'intervista, dopo la morte di Marlon Brando, la Papas dichiarò di aver avuto una relazione con l'attore americano in passato e che erano rimasti "cari amici" fino alla fine.