Aveva 73 anni e insieme a Ralf Hütter ha messo in piedi una delle band più all’avanguardia di sempre
di Luca Freddi
È morto Florian Schneider, membro fondatore dei Kraftwerk. Aveva 73 anni. Ad annunciare la sua scomparsa è stato Billboard US. Insieme all'amico Ralf Hütter aveva creato nel 1970 il gruppo realizzando album di successo come "Autobahn", "Radio-Activity" e "Trans-Europe Express". Il gruppo tedesco resta uno dei più all’avanguardia di sempre, capace di mescolare l’elettronica primitiva alle nascenti tecnologie più evolute raggiungendo un suono e un immaginario ben definiti. L’influenza dei Kraftwerk sulla musica contemporanea è enorme, seppur non sempre riconosciuta a livello di massa: influenzeranno quella dei decenni successivi dalla techno, passando per new wave, ambient, house, hip hop, synth pop.
Florian Schneider, dopo un'esperienza nella band krautrock Organisation, aveva conosciuto Ralf Hütter durante gli studi al Conservatorio di Dusseldorf. I due fondano così i Kraftwerk, “centrale elettrica” in tedesco, ispirandosi al minimalismo e alla musica colta di Stockhausen, miscelandoli alle influenze del Futurismo e ai miti della robotica.
Nel loro lavoro avanguardistico hanno gettato le basi della musica elettronica continuando poi a costruire. Si parla dell'influenza dei Beatles e dei Rolling Stones sul rock, di Bob Dylan sulla canzone d'autore, ma l'importanza dei risultati raggiunti in cinquant'anni di carriera dai Kraftwerk è stata finora riconosciuta solo in parte.
Negli anni la band ha creato un'estetica, immagini, linguaggi, sorgenti di suono (la distorsione delle voci sul "vocoder", marchio di fabbrica del gruppo, è diventata un classico), anche rumori che prima non esistevano, senza mai volersi limitare solo alla musica. Ecco così i loro show live multimediali, incontro con altre discipline come l'arte e il design, di teutonica precisione e complessità, costruiti con computer e tecnologia digitale. Sul palco i membri del gruppo si sono sempre presentati in costumi identici imitando i robot, come messa in scena dell'onnipresenza delle macchine e del ruolo crescente della tecnologia nella vita di tutti i giorni.
Durante la sua carriera nei Kraftwerk, Florian Schneider ha pubblicato 1o album in studio, tra cui l'acclamato "Autobahn" del 1974. Perfino David Bowie si è ispirato a lui dedicandogli un brano contenuto nel disco "Heroes" (1977), "V-2 Schneider" (oltre a dichiarare nel 1976 a Rolling Stone: "La mia band preferita è tedesca e si chiama Kraftwerk").
L'ultimo album ufficiale della band è stato "Tour de France Soundtracks" del 2003 in occasione del centenario della gara ciclistica francese. Schneider suonava il sintetizzatore, il vocoder, il flauto, il sax e molto altro, oltre a essere una delle due voci dei Kraftwerk. Ha lasciato la band nel 2008 (e nel 2015 ha pubblicato un singolo contro l’inquinamento, dal titolo "Stop Plastic Pollution"). Della formazione originale rimane oggi solo Ralf Hütter. Il gruppo sarebbe tornato a maggio per quattro appuntamenti con lo show in 3-D, poi cancellati per l'emergenza sanitaria.