E.T , l'extraterrestre più famoso del cinema venduto all'asta
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Nello stesso lotto anche il martello di Thor e i guantoni di "Toro scatenato"
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La statua animatronica originale di "E.T. l'extraterrestre", utilizzata nell'omonimo film di Steven Spielberg, ha trovato un acquirente questo fine settimana per 2,6 milioni di dollari (2,45 milioni di euro). Lo rendono noto gli organizzatori della vendita. Il cimelio è stato presentato con altri pezzi della storia di Hollywood: dai guantoni da boxe di Robert De Niro in "Toro scatenato" al martello di Thor.
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I cimeli all'asta - Il lotto di punta di queste aste distribuite su due giorni, tenute a Beverly Hills e online dalla "Julien's e Turner Classic Movies", è stato presentato con altri 1.300 accessori cinematografici. Altri oggetti emblematici della settima arte sono stati offerti e riscattati a caro prezzo, come il bastone con cui Charlton Heston ha spaccato in due il Mar Rosso ne "I dieci comandamenti" (448mila dollari, circa 422mila euro) e la scopa Nimbus 2000 di Harry Potter (128mila dollari, circa 120mila euro).
Icona pop - Il buffo alieno è stato uno dei personaggi più famosi della cultura pop e della fantascienza dall'uscita del grande successo "E.T." nel 1982. L'intero animatrone è quasi tutto articolato: i suoi occhi sporgenti, il suo lungo collo e il suo dito luminoso che brilla nel film prima di pronunciare la sua frase cult "E.T., telefono casa".
Quattro premi Oscar - Il cult diretto da Steven Spielberg, presentato in anteprima mondiale durante la cerimonia di chiusura al 35esimo Festival di Cannes, debuttò nelle sale statunitensi l'11 giugno 1982. La tenera storia dell'alieno precipitato per caso sulla Terra ha commosso e conquistato generazioni di grandi e piccini: diventerà il sesto film con il maggior incasso di sempre, conquistando anche due Golden Globe (Miglior Film Drammatico e Miglior Colonna Sonora per John Williams) e quattro premi Oscar (Miglior sonoro, Miglior montaggio sonoro, Migliori effetti speciali e Miglior colonna sonora) su nove candidature.
Alieno "terapeutico" - Quando i suoi genitori divorziarono, il 14enne Steven Spielberg inventò un alieno immaginario che lo proteggesse. Per la storia invece il regista fu influenzato da quella del film del 1979 "The Black Stallion", che raccontava l'amicizia tra un giovane e un cavallo.
Alieno made in Italy - Spielberg non voleva che E.T. fosse carino, per indurre il pubblico ad andare oltre le apparenze. Scelse Carlo Rambaldi che aveva collaborato con lui a "Incontri ravvicinati del terzo tipo e aveva vinto l'Oscar per "Alien". La creatura da un altro mondo, con il collo lunghissimo e il corpo tozzo, e con il dito lungo e dalla terminazione illuminata, ha rappresentato la vetta del lavoro del maestro degli effetti speciali. Il volto è un mix di quelli di Carl Sandburg, Albert Einstein ed Ernest Hemingway.
Drew Barrymore e la bugia al provino - Nei panni della sorellina del protagonista c'è una piccolissima Drew Barrymore, che ottenne la parte ai danni di altre future star come Juliette Lewis e Sarah Michelle Gellar. La scelta ricadde su di lei per il modo bizzarro in cui si presentò ai provini, raccontando di essere una famosa cantate di una punk band, Purple People Eaters, che proprio la notte prima si erano esibiti davanti a migliaia di persone. Il "racconto" di fantasia della giovane attrice impressionò Spielberg che la scelse e la descrisse come "un'adorabile bugiarda".