Dopo anni di silenzio e un burnout emotivo, il geniale artista belga torna sulle scene e pubblica il suo terzo lavoro
© Michael Ferire
Crisi depressiva, attacchi di panico, ansia hanno provocato un burnout a Stromae dopo il successo mondiale del singolo "Alors on Danse" (dall’album "Cheese" 2010), e di "Racine Carrée" (2013) con hit come "Papaoutai", "Formidable" e "Tous les mêmes". Un lungo e buio tunnel di grande difficoltà e sofferenza che lo ha costretto a rallentare drasticamente per riposare mente e corpo. Ora arriva la luce con un ritorno sulle scene e un nuovo album, "Multitude", proprio in un momento come questo di guerra in cui la musica ha la forza di guardare alla pace.
Questa pausa forzata dalla scena musicale e una vita più rilassata e più vicina alla famiglia hanno reso il lavoro in studio di nuovo entusiasmante e particolarmente ispirato. Il suo difficile trascorso è diventato il nucleo di nuove canzoni. Lontano da qualsiasi autocommiserazione, Stromae ha approfittato di questo periodo della sua vita per identificarsi più intimamente e per osservare gli altri mettendosi nei panni dei personaggi per i quali prova “compassione”.
Gli uomini instabili di "La Solassitude" e "Mon Amour", il figlio della prostituta in "Fils de Joie" (singoloin programmazione radiofonica), i protagonisti depressi e suicidi di “Mauvaise Journée e "L'Enfer", la coppia male assortita di "Pas Vraiment", gli invisibili di "Santé", le donne sofferenti di “Déclaration". Li abbraccia tutti con gentilezza e altruismo, fornendo un ritratto toccante di ognuno di loro. Da qui la scelta del titolo "Multitude" assume un significato profondo, lo stesso che Walt Whitman trasmette nella sua poesia di cui Stromae potrebbe riprendere l'incipit: "Io sono grande, io contengo moltitudini, io sono di ogni colore e casta, di ogni rango e religione".
© Ufficio stampa
Nel suo nuovo album si possono ascoltare canzoni mongole, cumbia colombiana e musica tradizionale sahariana, segno del suo interesse per quello che si può solo chiamare "esotismo". Il suo non è solo un interesse verso i costumi e tradizioni popolari, ma proprio la volontà di "avvicinarsi all'altro". "Multitude" è un altro modo di Stromae di esplorare il mondo pur rimanendo saldamente attaccato alle sue radici. Un'alchimia di opposti plasmata dalla volontà di testimoniare senza giudizio o disprezzo la condizione umana in tutta la sua diversità e dall'urgenza di osservare le vite degli altri, a volte la propria come in "Que du bonheur" sulla paternità e "Invaincu" sulla guarigione, rendendo questo album una finestra sul mondo, sulle persone e un raro momento di comunione e piacere da condividere.
Dopo l'annuncio delle 33 date europee con l’anteprima a Bruxelles il 22 febbraio, seguita da Parigi il 24 e di Amsterdam il 27, l’artista belga-rwandese ha annunciato un tour di concerti nelle arene in Nord-America in cui porterà dal vivo il nuovo album. Stromae è atteso in Italia il prossimo 20 luglio al Milano Summer Festival all’Ippodromo Snai San Siro e il 16 maggio 2023 al Palazzo dello Sport di Roma.
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