NUOVO TOUR

Editors: "Abbiamo cambiato per sopravvivere e abbiamo vinto la sfida"

La band di Tom Smith torna in Italia il 28 febbraio per un concerto all'Unipol Aren di Bologna. Tgcom24 ha sentito il cantante per parlare del momento della band

11 Feb 2014 - 09:42
 © ufficio-stampa

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Tornano in Italia, dopo il trionfale concerto milanese di ottobre, gli Editors. La band di Tom Smith sarà protagonista il 28 febbraio all'Unipol Arena di Bologna. "L'ultimo album è stato molto delicato per noi - dice Smith a Tgcom24 -. Siamo stati a un passo dalla fine del gruppo ma ne siamo usciti e alla fine possiamo dire che tutto quello che è successo è stato un bene". E per il nuovo concerto promette novità in scaletta.

Editors: "Abbiamo cambiato per sopravvivere e abbiamo vinto la sfida"

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Per gli Editors il 2013 è stato un anno decisivo, quello in cui si sono trovati di fronte a un bivio, dove scegliere se chiudere il progetto o cambiare per sopravvivere. Hanno optato per la seconda soluzione, che ha significato dire addio al chitarritsta originale della formazione, Chris Urbanowicz, e pubblicare un album, "The Weight Of Your Love", con un'evidente sterzata stilistica verso un rock alternativo meno oscuro che in passato. Successo sia dell'album che del successivo tour che, dopo un lungo girovagare l'anno scorso, si avvia a conclusione nei prossimi mesi, con un gran finale con doppio show alla Roundhouse di Londra. Nel frattempo torneranno in Italia per una data che ha dovuto cambiare location per il gran numero di richieste di biglietti.

Il nuovo album poteva essere considerato una scommessa e una sfida al tempo stesso. Possiamo dire che l'avete vinta?
Abbiamo sempre cercato di realizzare musica che non fosse identica a quella che avevamo già prodotto e che ci desse delle soddisfazioni. Se pensi al terzo album, "On This Light And On This Evening", è decisamente diverso dai primi due e quando uscì molti dei nostri fan rimasero scioccati. Io ripetevo che dovevano preoccuparsi perché una volta in tour sarebbe stato evidente che i nuovi brani erano perfettamente in linea con il passato. E infatti oggi "Papillon" e altri pezzi di quel lavoro sono tra le canzoni più amate nei concerti.

Qualcuno ha vissuto "The Weight Of Your Love" come un tradimento. La classica accusa di essersi commercializzati...
Al momento di realizzare un album non ci siamo mai preoccupati troppo di cosa potesse pensare il pubblico. Quando è uscito "The Weight Of Your Love" molti sono rimasti colpiti. Intanto perché non c'era più Chris e la sua chitarra, che erano un marchio di fabbrica, e poi perché le canzoni suonavano diversamente. Ma ormai è quasi un anno che le suoniamo e sento che fanno parte del nostro repertorio a pieno titolo. Ok, non c'è più Chris, le cose sono cambiate ma... va bene così.

Tra cambi di line up e nuovo corso musicale, il 2013 per voi è stato un anno molto delicato...

Delicato è una buona definizione per l'anno che ci siamo lasciati alle spalle. Avevamo fiducia nelle canzoni e in noi stessi ma eravamo anche consapevoli di essere vicini al limite: non avevamo certezze che le cose avrebbero funzionato. Quando Chris se ne è andato abbiamo deciso di continuare senza di lui, ma non è stato facile, anche se sotto alcuni aspetti è stato meglio così, perché eravamo in una situazione di paralisi.

E' stato il momento più difficile della vostra carriera?
Senza dubbio. Il processo di realizzazione dei primi tre album, con Chris, è stato ogni volta un momento eccitante. Realizzare ogni disco è stato interessante per motivi diversi, alla fine anche i primi tre lavori non erano così uguali tra di loro come qualcuno vorrebbe sostenere. In quel periodo andava tutto bene e non ci siamo mai trovati nella situazione di pensare che non saremmo riusciti a realizzare un altro album. Ma quando siamo arrivati al momento di fare il quarto lavoro è iniziato l'incubo.

Cosa è successo?
Siamo andati avanti mesi con Chris a provare e lavorare su materiale nuovo ma non c'era nulla che ci piacesse. Abbiamo buttato via un sacco di tempo e di sessioni di registrazione. Per la prima volta in quasi dieci anni non avevamo idea di cosa ci aspettasse, non riuscivamo a ottenere risultati soddisfacenti. E' stato un momento orribile da un punto di vista creativo ma anche sul piano personale, perché con Chris eravamo amici, eravamo con lui nella band sin dagli inizi. E questo ha complicato tutto.

Come siete usciti da quel buco nero?
Sapevamo di essere in grado di fare un nuovo disco, o almeno ci speravamo. Sono intervenute altre persone che ci hanno aiutato sia sul piano professionale sia su quello umano, e alla fine abbiamo portato in porto il lavoro. "Weight Of Your Love" è punto importante per noi perché ci ha permesso di far capire alla gente che c'è ancora una band viva. Che ha preso la decisione di evolversi ma che ha molte cose in comune con il suo passato e che rispetto a quello sta proseguendo un percorso.

Il vostro tour è già passato per l'Italia a ottobre. Dobbiamo asepttarci novità nello show o nella scaletta?
Siamo stati in giro molti mesi l'anno scorso e abbiamo avuto una pausa in occasione delle feste natalie. Il riposarci comunque ci ha messo addosso una gran voglia di tornare a suonare e siamo molto ansiosi di affrontare questi nuovi appuntamenti. Di sicuro ci sarà qualche cambiamento nella scaletta, anche per non annoiarci troppo.

State scrivendo qualcosa di nuovo?
Solitamente scrivo nei momenti di pausa, non sono uno di quelli che appena trova un momento tra le prove e un giro sul tour bus, compone musica. L'ultimo anno, tra spettacoli, tour e promozione, è stato molto intenso. Non abbiamo avuto molto tempo libero e in quello non abbiamo iniziato ancora a scrivere nulla per il prossimo album.

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