FINE DI UN'ERA

Elio e le storie tese, il trionfo al Forum è il passo d'addio (live) di Rocco Tanica

E' partito il "Piccoli energumeni tour" della band. Tre ore di show, ospiti Diego Abatantuono ed Eugenio Finardi. E l'annuncio del tastierista fondatore: "Non lascio il gruppo ma mai più concerti"

di Massimo Longoni
30 Apr 2016 - 13:12
 © ufficio-stampa

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E' una festa con un velo di malinconia quella del "Piccoli energumeni tour" di Elio e le storie tese. Il gruppo torna nei palazzetti dopo molti anni, lo fa con un debutto da 9mila spettatori al Forum e tre ore di concerto, ma saluta Rocco Tanica. Per il tastierista e fondatore non è però un addio. "Mi trasferisco in una dependance - spiega a Tgcom24 -. Non farò più concerti e tour, ma continuerò a partecipare al lavoro in studio e a quello in tv".

Quella che può sembrare una decisione clamorosa e la fine di un'era, non è che in realtà la certificazione di un percorso che si trascinava da tempo. "In realtà negli ultimi tre anni mi ero defilato molto - spiega Rocco -, questa è una decisione che ho maturato con calma e della quale avevo messo al corrente i miei compagni". Ma i motivi? Niente liti o "divergenze artistiche", tanto che Rocco il gruppo non lo lascia. "Molto banalmente a me alle nove di sera viene sonno - dice tra il serio e il faceto -. La vita in tour è diventata sempre più una fatica, a differenza dei miei soci che sono delle locomotive. Mentre mi sento sempre più a mio agio a lavorare in studio o in televisione, dove ci sono tempi molto stretti". Insomma Rocco saluta il pubblico live ma continua lavorare per la band. "Sarà il Brian Wilson di Elio e le storie tese. Ma senza acidi" sintentizza Faso.

Quella milanese non sarà l'ultima apparizione live però, Tanica interverrà anche nelle restanti date del tour, almeno quelle programmate fino a maggio. Un tour che fa fede al titolo: una scaletta di questo tipo è davvero da (piccoli) energumeni. Una prova di forza da tre ore e dieci, con 28 pezzi, e intermezzi dove anche chi a volte è un po' più defilato ha il proprio momento di protagonismo. Come Cristian Meyer che lascia la batteria per una performance in consolle nelle vesti di Dj Mendrisio, o Paola Folli che da sfoggio del suo virtuosismo vocale in una versione jazzy di "Heidi". E poi ovviamente Mangoni, centrale in più momenti dello show, nelle vesti di "Super Giovane" o di cubista in tutina fluo e stivaloni dorati con zeppa. C'è spazio anche per qualche ospite: Diego Abatantuono recita live la sua introduzione a "Supergiovane" mentre Eugenio Finardi canta "Piazza San Giovanni" e in "Complesso del primo maggio".

Dopo anni, il ritorno nei palazzetti impone anche l'uso di una scenografia adeguata: e così ecco cinque maxi schermi, pedane mobili e un corpo di ballo (della "scuola di danza di Mangoni"). "Tutte cose, ci teniamo a sottolinearlo, di seconda mano - spiega Elio -. Qualcosa arriva dal tour di Fedez. Insomma, dovevamo stare nei costi". Ma in fondo il vero spettacolo è nelle canzoni e nella loro esecuzione, impeccabile anche se penalizzata, soprattutto all'inizio, da un'acustica disgraziata (e con un Elio in forma vocale strepitosa nonostante un principio di afonia del giorno prima, scongiurato con il cortisone). Lo show ha una costruzione precisa, con un'apertura dedicata ad alcuni successi storici ("Servi della gleba", "Mio cuggino"), una sezione dance/disco ("Born To Abramo", "Disco music", "China disco bar"), seguita da una prettamente rock ("Il rock'n'roll", "John Holmes"). E tutto il blocco finale è impostato sull'omaggio a Rocco (che entra in scena dando il cambio a Vittorio Cosma) per una serie di canzoni che lo vedono protagonista: "Shpalman", la nuova "She Wants", "Il vitello dai piedi balsa" e "Cara ti amo", trionfale nel suo essere velata da un filo di malinconia dalla consapevolezza di essere una delle ultime esecuzioni.

Il finale è d'obbligo, ma non per questo meno emozionante. "
Tapparella" si chiude con 9mila persone a battere le mani al grido di "Forza Panino", mentre sul maxi schermo scorrono le immagini di Feyez, scomparso nel 1998 ma sempre (e per sempre) nel gruppo. Perché a dispetto dei casi e delle scelte della vita, quello di Elio resta nel nucleo un gruppo di amici formatosi sui banchi del liceo e che ancora oggi mantiene buona parte di quello spirito. Quello che arriva al pubblico in tre ore di condivisione di emozioni e divertimento che, chi può, non dovrebbe perdersi.

LE PROSSIME DATE DEL TOUR
7 MAGGIO ROMA - Palalottomatica
15 MAGGIO TORINO - Pala Alpitour
17 MAGGIO MONTICHIARI (BS) - Pala George
20 MAGGIO FIRENZE - Nelson Mandela Forum
21 MAGGIO PADOVA - Gran Teatro Geox
24 SETTEMBRE CESENA – Carisport

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