Il rapper milanese parla della città romagnola e lancia la polemica sui social. Il primo cittadino diffida anche i politici dal cavalcare questa "polemica"
Quello di Emis Killa è un tweet che è destinato a far discutere. Il rapper lancia la polemica sui social e attacca: "Riccione è diventata Marsiglia comunque. Una volta i giovani andavano lì a divertirsi, le famiglie anche. Ora dopo le 18 se sei un bravo ragazzo devi avere paura a farti una passeggiata sul lungomare". Non ci sta alle parole del rapper Daniela Angelini, sindaca del comune romagnolo, che annuncia: "I nostri legali sono già al lavoro per procedere con le opportune azioni giudiziali per punire questa gratuita diffamazione".
Emis Killa, reduce da concerti in Abruzzo e Molise, parla della città romagnola e suggerisce: "Le manganellate nelle ginocchia ci vogliono". Riccione questa estate è stata al centro di episodi di violenza, non più dunque capitale del divertimento ma di risse. E i cittadini sembrano dare ragione a Emis Killa. C'è chi scrive: "Verissimo Emi. In molte città italiane ci vorrebbero persone apposta a battagliare le zone con manganelli e teaser. Basta scherzare, con certi personaggi va usato il pugno di ferro".
E chi vivendo la città ammette: "E' molto difficile per me dire queste parole ma nei tre mesi estivi Riccione e Rimini non esistono più, sono in mano a una delinquenza fuori dal comune. È rimasta solo la soluzione della linea dura".
In una recente intervista Emis Killa, rapper tra i più amati dal pubblico italiano, ha raccontato senza filtri il suo rapporto con il "male": "Il malandrino non fa musica, è impegnato a condurre un altro tipo di vita, nell’illegalità. Sono sempre stato attratto da quel mondo, un po' pittoresco, se vogliamo, da quel tipo di vita, ma in quella vera, vedere come uno spara, sentire l’odore del sangue, è molto brutto, ti lascia il magone addosso".
Quindi parla del suo passato, dall'altra parte: "Sono stato un malandrino come lo si può essere a quell’età, quando si è molto giovani. Non ho mai avuto guai con la legge, sono stato fortunato e intelligente da abbandonare presto quel treno e capire che non mi avrebbe mai portato da nessuna parte ma ho visto molti amici finire in galera o in comunità. A quell’età senti il peso del branco, cerchi una fratellanza, un’accettazione. Io sono cresciuto in una situazione in cui non mi è mancato l’amore da parte della mia famiglia ma mi è mancato il tempo con i miei genitori quindi la mia famiglia l’ho vissuta più in strada che in casa. Oggi anche la nostra compagnia sarebbe stata definita una baby gang".
LA REAZIONE DELLA SINDACA DI RICCIONE - "Sono indignata dalle parole di Emis Killa. Le respingo con forza e le ritengo frutto di assoluta malafede, ha raccontato una Riccione che non esiste. A tutela dell'onorabilità della città che rappresento, dei nostri operatori, dei cittadini e degli ospiti stessi che amano Riccione, i nostri legali sono già al lavoro per procedere con le opportune azioni giudiziali, volte a punire questa gratuita diffamazione e a ottenere il risarcimento del danno d'immagine conseguente". Lo dice la sindaca di Riccione Daniela Angelini, dopo le parole del rapper che aggiunge: "La stessa valutazione verrà fatta nei confronti di esponenti politici nazionali che per meri scopi elettorali intendono cavalcare questa azione denigratoria".