Ospite di un talk show svedese, il premio Oscar ha accusato l'industria cinematografica americana
Emma Thompson, durante il talk show svedese Skavlan, si è lasciata andare a una dura critica all'industria cinematografica statunitense. L'attrice ha puntato il dito contro l'imposizione di un certo modello di donna e per richieste come quella che la portò a un passo dall'abbandonare la lavorazione di un film nel 2008. "C'era una splendida attrice con la quale stavo lavorando in 'Ritorno a Brideshead', alla quale i produttori chiesero se potesse dimagrire".
La Thompson, senza rivelare il nome dell'attrice (oltre al premio Oscar, nel cast c'erano pure Felicity Jones, Hayley Atwell e Greta Scacchi), ha confermato di aver affrontato di petto i produttori del film sulla questione: "E io ho detto loro: 'Se parlate con lei di questa cosa di nuovo, a qualsiasi livello, lascio immediatamente il film. Non fatelo mai più'. È il male quello che sta succedendo là fuori e sta peggiorando sempre di più".
Nell’intervista, l’attrice ha anche scherzato sul fatto che l’ossessione di Hollywood sul peso le ha impedito di vivere negli States. “Non mi sono mai trasferita negli Stati Uniti", ha detto. "Non ho potuto. Riesci ad immaginare? Ogni volta che vado a Los Angeles penso, ‘Oh Dio, sono troppo grassa per andare là”. Ma l’attrice non è stata tenera nemmeno sull'ambiente della moda europea: “L’industria della moda francese ha detto, ‘ci sbarazzeremo delle taglie zero’, e non lo ha fatto. Ci sono alcune questioni sulle quali bisogna continuare a farsi sentire al riguardo perché è così fastidioso, e continua ad andare avanti".